Capitolo 14

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Quando torna da me mi guarda appena. 

"Ma che sta succedendo?" chiedo spiazzata. 

"Mi dispiace" dice lui. Due semplici parole prima di tornare a tagliare i pomodori. 

Non ci capisco più niente, che c'è tra questi due per aver avuto questa lite. 

"Di cosa?" chiedo posando la mano sul suo avambraccio.

Lui la guarda un istante e io non so se ho fatto bene a toccarlo, così ritraggo la mia mano ma lui rapidamente la afferra intrecciando le nostre dita.

"Di averti spaventata" dice lui tristemente. 

"Spaventata?" ripeto leggermente confusa. 

"Sí, ho visto la paura nei tuoi occhi per come mi stavo comportando con Luise. Ha giocato sporco, coinvolgerti è stato un colpo basso e per questo sono arrabbiato. Ma la paura nei tuoi occhi" dice facendo una pausa come se dovesse trovare le parole giuste "Tu avevi paura di me ed è stato devastante per me vederlo" ammette. 

"Capisco abbastanza bene l'effetto che ho su di te. Anche il fatto che stessi ritirando la mano mi fa capire che ti ho effettivamente spaventato prima." dice guardando le nostre mani intrecciate. 

"Ma perché hai reagito così con Luise?" chiedo. 

"Perché non doveva coinvolgerti. Tu non c'entri con tutta questa storia" dice cercando di convincermi. 

"Io non so nemmeno di cosa stai parlando" ammetto

"Ti ha invitata alla ricorrenza per mia sorella solo per arrivare a convincere me" 

"Ma tu perché non ci vuoi andare?" chiedo ancora. 

"Storia lunga" dice facendomi capire di non volerne parlare. 

"Senti io non so che cosa sia successo, Luise non mi ha detto nulla. Ma sembra tutto complicato e io non ti avevo mai visto così scontroso" ammetto "Se non vuoi parlarne mi sta bene, ma davvero credo di essere di troppo. Non voglio causare problemi o peggio ancora liti tra te e Luise o chiunque altro. Credo proprio che dovrei andarmene" ammetto. 

Il suo sguardo è triste ma non dice nulla. Mi dispiace lasciarlo così, non mi guarda nemmeno. Così decido di essere io questa volta ad aiutarlo, cerco di incrociare il suo sguardo ma è sfuggente così faccio una cosa che lui più di una volta ha fatto per me. Gli avvolgo le braccia intorno al collo, mi alzo in punta di piedi, lo abbraccio e lo bacio sulla guancia. Lui subito risponde stringendomi forte. 

"Non te ne andare" dice stringendomi come se volesse aggrapparsi a me.

"Credo proprio che dovrei andare" 

"Ho qualche modo per convincerti a rimanere?" chiede Hayden

"Modi ne avresti tanti. Io però voglio ascoltarti, ma tu non sei ancora pronto a parlare quindi meglio se me ne torno a casa." dico tranquillamente. 

Lui annuisce e si offre di darmi un passaggio in auto che accetto volentieri visto che fuori piove ancora. 

Torno in bagno a rivestirmi dato che l'asciugatrice ha fatto il suo compito, mentre lui fa lo stesso in camera. 

In auto non parliamo molto, lui mi conferma che mi farà portare a casa la mia macchina che ho lasciato al parcheggio del tribunale e io lo ringrazio. 

Quando si ferma davanti all'entrata del mio condominio io non so bene cosa dire, ma lui mi precede. 

"Amy, la prossima volta mi piacerebbe continuare il nostro discorso che è stato interrotto dall'arrivo di Luise." dice fissandomi. 

"Sì, anche a me non piacciono i discorsi in sospeso" ammetto. 

Lui sorride malizioso. 

Scendo dal suo pickup dopo esserci salutati amichevolmente e faccio una corsa sotto la pioggia fino all'entrata della mia palazzina. 

Una volta all'interno mi rendo conto che la pioggia stava già iniziando a bagnare i miei vestiti. Mi siedo sui primi scalini della rampa che sale al piano superiore e mi passo le mani sui jeans umidi di pioggia. 

Non riesco a frenare la mia mente e mi ritrovo di nuovo sotto la pioggia ma questa volta abbracciata ad Hayden ed un sorriso che non riesco a trattenere mi spunta sul viso. Non posso credere che nonostante tutto quello che mi è successo, nonostante la paura che ancora mi attanaglia, riesco a fidarmi di lui. 

Qui con me sei libera. 

Le sue parole mi risuonano nella testa. Non so se con lui sono davvero libera, ma di sicuro mi sento protetta e per ora è l'unica cosa di cui sento il bisogno. 

Il suono di una notifica sul cellulare mi riporta alla realtà, e una parte di me spera che sia un suo messaggio. Quando guardo il cellulare e scopro che è solo un messaggio di lavoro quella parte di me rimane delusa. 

Decido che non sarà certo l'arrivo di questo SMS a rovinarmi la giornata. 

Quando entro in casa sono ancora più raggiante di prima. 

"Che ti è successo? Come mai così di buonumore?" chiede Vicky. 

"Piove" dico sorridendo. 

La mia amica sbircia fuori dalla finestra e la sua espressione è sempre più confusa. 

"Ma a te non piace la pioggia. Non che tu vada matta per le giornate di sole, direi che quelle nebbiose sono più il tuo stile" dice guardandomi come se mi stesse studiando per la prima volta "Ma di certo la pioggia non ti piace. Odi dover portare l'ombrello quando piove" 

Devo ammettere che la confusione nei suoi occhi mi diverte. 

"Appunto, odio l'ombrello non la pioggia" dico sorridendo. 

"Quindi preferiresti bagnati sotto la pioggia che prendere l'ombrello?" fa una pausa pensierosa "E questa constatazione ti mette di buonumore?" 

"Certo. Posso dire che quasi quasi la adoro la pioggia" ammetto filando in camera a cambiarmi. 

"Tu sei matta" commenta Vicky. 

Quando ritorno in cucina, io preparo la tavola per il pranzo mentre Vicky sta ai fornelli. 

"Comunque domani devo rientrare al lavoro per sostituire una collega malata quindi non ci sarò per pranzo" avviso la mia coinquilina. 

"D'accordo. Anche se pensavo che potevamo fare shopping io e te per una volta." dice rattristata. 

"Sarà per la prossima volta" la rassicuro. 

Pranziamo assieme e poi passiamo il pomeriggio a guardare una delle nostre serie Tv, commentando in continuazione le scelte d'amore della protagonista. Vicky tifa per il tipico bravo ragazzo dolce, mentre io simpatizzo per quello finto cattivo e misterioso. 

Era da un po' che non passavamo un pomeriggio così di relax sul divano. Un po' per impegni di lavoro miei e suoi e un po' per tutto quello che mi è successo di recente. Ma guardandoci ora sembriamo quasi due sorelle e mi sembra che la mia vita abbia ritrovato nuovamente un suo equilibrio. 

Un equilibrio perso quella sera al parcheggio e che piano piano sta tornando grazie ad Hayden che mi occupa la mente e scaccia quel brutto ricordo.


***Spazio dell'autrice***

Ciao a tutti, come state?
Grazie di essere arrivati fin qui a leggere la mia storia. 😊

È bellissimo leggere i vostri commenti e aspetto di sapere i vostri pareri anche per questo capitolo.

Buona lettura a tutti! 🤗

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