Capitolo 8

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La mattina mi sveglio presto, sono sempre stata una ragazza mattiniera, ma a differenza degli ultimi risvegli, oggi mi sento finalmente riposata. Fortunatamente mi ero già presa un paio di giorni di ferie, quindi non devo preoccuparmi del lavoro.

Inizio a sbirciare in cucina con cosa posso fare colazione, credo che Hayden non si arrabbierà per questa intrusione. Non trovo molto. Biscotti, succo e frutta.

Non sono molto brava a cucinare, tanto meno in una cucina che non è la mia. Così mi verso un bicchiere di succo e comincio a mangiucchiare dei biscotti. Sento dei passi venire verso la cucina.

"Buongiorno. Dormito bene? Com'è il divano?" chiede Hayden sedendosi sullo sgabello accanto alla penisola.

Indossa solo un paio di pantaloni comodi, probabilmente avrà dormito proprio così.

Quel fisico scolpito fa perdere il fiato, ma i suoi occhi sono ancora più ipnotici.

"Bene." dico sorridendo e per una volta non mi sembra di doverlo dire tanto per dire.

"Vedo che sei di buon umore" dice lui sorridendo.

"Sí, ho dormito e mi sento riposata" dico felice mentre mangio un altro biscotto preso dal sacchetto che ho in mano.

"Ma non offri?" chiede lui indicando con un cenno della testa il pacchetto di biscotti che tengo in mano.

"Oddio, scusami. Avevo fame e mi sono permessa di frugare tra le tue cose. Mi spiace." mi scuso subito.

"Tranquilla, ma in realtà non credo ci sia granché in dispensa in questi giorni" ammette.

"Effettivamente" ribatto e con un sorriso gli porgo il sacchetto.

"Comunque se dici usciamo a fare colazione. E poi ti riaccompagno a casa." propone.

Cavoli! Tornare a casa ed affrontare Vicky non sarà facile, tanto più che devo presentarle Hayden. Non sa in che guaio si è cacciato.

Dopo che lui si è vestito usciamo da casa sua e decidiamo di fare una passeggiata anziché salire in auto. Lui indossa un paio di jeans neri che aderiscono alle sue gambe e gli stanno davvero bene e una t-shirt bianca semplice. Prendiamo un caffè che si ostina a voler pagare lui e alla fine mi arrendo, lo lascio pagare.

Quando arriviamo davanti al mio appartamento prendo le chiavi dalla tasca posteriore dei jeans e comincio a girare la serratura.

"Non sai in che guaio ti sei cacciato. Sei ancora in tempo per fuggire" dico bisbigliando guardandolo e poi sorrido.

"Tranquilla, non scappo" risponde anche lui con un tono che è percepibile solo a me che gli sto accanto.

"Vicky non sa nulla di venerdì sera, non sa come stanno le cose. E non voglio dirglielo" dico seria.

Lui fa un cenno affermativo con la testa.

Quando apro la porta è come se venissi travolta da un uragano. Vicky si precipita ad abbracciarmi trascinandomi all'interno della casa. Hayden mi segue all'interno e chiude la porta alle sue spalle. Dal lato opposto vedo arrivare anche Matt, probabilmente avrà passato la notte qui.

"Amy! Stai bene?" chiede Vicky e non mi lascia nemmeno il tempo di rispondere "Ma che ti succede!? Non è da te fare queste cose, ultimamente sei strana. Sparisci, fai tardi, esci continuamente. Non ti riconosco più. Che ti è successo?!" e finalmente si ferma per prendere fiato.

"Sto bene. E non succede niente, va tutto bene" cerco di convincerla ma so bene che non sarà così facile.

"No, non ti credo! Negli ultimi giorni fai cose che non sono da te. Fai tardi, non avvisi, esci presto, ti trovi con persone che conosci appena." dice dando un'occhiata alle mie spalle a Hayden "Passi la notte fuori addirittura!"

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