Prendo le chiavi e il cellulare perchè mi danno un minimo senso di sicurezza anche se non ho tasche dove metterli, così li tengo in mano.
Chiudo la portiera dopo essere scesa e mi avvicino a lui di qualche passo, mi fermo a distanza e copio la sua posizione senza però incrociare le braccia.
Lo guardo e solo ora sembra essersi accorto della mia presenza lì. Distende le braccia lungo i fianchi ed appoggia i palmi delle mani sulla macchina, mi guarda, sorride o poi il suo sguardo si sposta verso l'alto.
Guardo anche io il cielo e vedo uno spettacolo stupendo. La serata è limpida e senza nuvole. La strada è praticamente deserta e non molto illuminata, anche la luce della luna non è eccessiva come quando è piena e quindi si può godere della vista di uno splendido cielo stellato.
"Ti saresti persa uno spettacolo splendido rimanendo in auto, non trovi?"
"Sì, hai ragione" gli rispondo.
Ed è vero, ha ragione su tutto. L'aria fresca della serata mi ha fatta tornare e respirare, la mia mente sembra alleggerita dai pensieri che mi tormentano e il cielo è stupendo.
Ho sempre apprezzato il cielo, tanto immenso e meraviglioso quanto oscuro e sconosciuto.
"Va meglio?" chiede senza voltarsi.
"Sí, grazie" dico sorridendo tranquillamente "mi ci voleva" dico respirando a fondo.
"Perché nessuno dei tuoi amici ti ha accompagnato a casa?" fa una pausa "Non ti ho aiutato per poi vederti finire fuori strada con l'auto"
So che mi sta guardando in attesa di una risposta.
"Ho insistito io. Volevo stare da sola." rispondo senza guardarlo.
Sembra accettare la mia risposta.
"Non dovresti" commenta dopo qualche istante riportando lo sguardo alle stelle.
"Lo so. Ma non ho voglia di andare a casa, non così. Dovrei dare troppe spiegazioni" ammetto.
"Genitori?" chiede semplicemente lui rivolgendomi uno sguardo veloce .
"No, coinquilina" rispondo io.
"Capisco" dice e dopo una pausa riprende "Non puoi nemmeno restare qui, lungo questa strada deserta tutta sola."
"No, infatti. Pensavo di riprendere a guidare ma poi qualcuno si è seduto sul cofano della mia auto" dico sorridendo.
Gli sfugge una risata e mi guarda.
"Devi ammettere che non si sta poi così scomodi appoggiati qui" sorride senza distogliere lo sguardo da me.
"No infatti. E poi c'è un cielo stupendo" dico mentre alzo lo sguardo ed appoggio una mano sul cofano per sostenermi mentre osservo le stelle.
Proprio in quel momento però sento un lampo di dolore che mi parte dal polso e sale verso il gomito. Prima di rendermene conto il dolore mi provoca una smorfia e stringo per un attimo gli occhi. Mi massaggio il polso con l'altra mano e solo in quel momento mi rendo conto dei lividi che si sono formati sulla mia pelle.
Guardando quei lividi sui polsi capisco quanto male mi stessero facendo quei due stronzi e cerco di frenare le lacrime. Non voglio far sapere a nessuno come sto dentro in questo momento.
Però, all'uomo affianco a me non sfugge nulla. Quando lo guardo, lui sta fissando i miei polsi e capisco che se fosse possibile da quegli occhi partirebbero dei fulmini da incenerire qualcuno.
"Tanto dolore?" chiede serio guardandomi.
"No, non molto. Fa più impressione il livido." aggiungo cercando di riportare l'atmosfera ai toni distesi di poco fa.
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Fiducia a prima vista
Lãng mạn"Basta un istante, un incrocio di sguardi per legare per sempre tra loro due anime complementari" Amelia Grant, una giovane donna forte e indipendente, scoprirà la sua fragilità e scoprirà quanto, in un istante, uno sguardo possa cambiarle la vita. ...