A scientific love story: Rick Sanchez x Reader

17.

Un silenzio abbastanza lungo ma che intende dolore si dipana per un bel po' nell'aria. Resto lì a fissare un punto casuale per un po', dopodiché finalmente Rick prende di nuovo la parola, accasciandosi al water e bevendo dalla sua fiaschetta.
Rick: "...quel parassita n-non aveva tutti i t-torti..." dice, mantenendosi la testa.
"Perciò..."
Rick:"Sì ma non andò... esattamente così... lei... non è morta... l-l'ho erroneamente t-trasferita... in un'altra dimensione... d-di cui è impossibile tracciarne più le coordinate..." lui rutta e guarda in basso. Sospira.
"Oh... quando è avvenuto?..."
Rick: "più o meno venti anni fa... h-ho cercato con tutte le mie forze e conoscenze... m-ma sono un fallito, è stato tutto inutile... s-sono s-solo un frustrato settant'enne alcolizzato... non sono intelligente..."
"Ma cosa dici? Sei l'uomo più intelligente dell'universo, Rick! Hai... hai creato la spara porte, un aggeggio che ti consente di viaggiare di dimensione in dimensione... cioè, nessuno ci è mai riuscito finora... hai... hai addirittura altri alter ego di altre dimensioni..."
Rick: "...Tutti ce li abbiamo..."
"Sì ma... li hai scoperti tu... tu e solo tu Rick... Questo ti rende davvero una persona unica nel tuo genere..."
Rick resta in silenzio per un po'.
Rick: "La sete di conoscenza comporta anche una sete d-di conquista... tutto quello che ho fatto... tutti i reati... s-sono dovuti al mio... e-egocentrismo... e senso di superiorità in confronto agli altri..."
Sospiro.
"Come è stata coinvolta tua moglie in quell'incidente?..."
Rick: "Si è intromessa in una battaglia n-nel mio garage con un parassita estremamente pericoloso e-e difficile da battere... lei ovviamente non lo sapeva... s-stavo sparando con la mia spara porte al parassita per spedirlo via in una dimensione estranea quando...con sorpresa noto lei nella stanza e per sbaglio il raggio del portale la ingloba... fu l'ultima volta che la vidi... v-venti... anni fa...".
Lo guardo... vuole piangere... si vede... ma non vuole... cerca di contenersi...
"E Beth?...Mi sembra... si chiami così tua figlia..."
Rick: "Non sapevo c-come dirglielo... è stato difficile... per quanto l-lei mi odiasse... quando tornai vent'anni dopo da lei e la sua famiglia... non v-voleva più che me ne andassi ma..."
Una lacrima gli riga il viso.
In quel momento lo abbraccio sedendomi sulle sue ginocchia, quasi piangendo anche io. Non so perchè stia piangendo... quello che so è che da un lato, sono felice che Rick si sia riuscito ad aprire... almeno con me... in quel momento, lui ricambia l'abbraccio e lo sento piangere. Wow... Rick che piange... il grande C-137... colui che tutti vedono come uno spietato serial killer intergalattico... sta piangendo davanti a me... non so se è per merito dell'alcool... ma se lo è, ringrazio ciò... non per il fatto che Rick adesso sia triste... ma perchè almeno, si è riuscito ad aprire con me... ed è proprio ciò che volevo... è un uomo che soffre e si vede... e parlare di ciò che lo ha fatto soffrire e che ancora soffre... sono sicura che potrà farlo stare meglio in un modo o nell'altro... per non lasciarlo lì da solo, tenendosi tutto dentro per poi scoppiare...
Rick: "...B-Beth... Morty... Summer... e quello stronzo di Jerry... sono stati rapiti..."
Sussulto.
"Cosa?! Ecco perché... sei solo?..."
Rick: "Almeno per loro... n-non mi sono dato per vinto... v-voglio almeno ritrovare loro... per lei... per Diane...".
Sorrido leggermente.
"Sei così forte Rick... nonostante tutto ciò che hai passato... davvero... ti ammiro tantissimo...".
In quel momento lui mi guarda incredulo.
Rick: "mi... ammiri.. d-davvero?"
Annuisco. Lui sorride con le lacrime agli occhi.
In quel momento ci continuiamo a guardare come due stupidi innamorati che non sanno se volerlo fare o meno... dichiarsi o no... entrambi ci accingiamo ad avvicinare le nostre labbra per quello che sta per rivelarsi qualcosa di magico... chiudo gli occhi e mi lascio andare... non sapendo ancora cosa stesse per succedere...