Cap 2

192 16 1
                                    


Non avevamo tanti soldi, ma questo non era una novità.

Alicia mandava un po' di soldi al mese ad un conto intestato alla bionda ma non per questo potevamo permetterci dei lussi, anche fumare sigarette era diventato difficile e quindi dovevo ripiegare sui drum che duravano di più e costavano meno.

Avevo gli anfibi rovinati e sotto la suola c'era un buco enorme da cui entrava l'acqua ogni volta che la buttava giù a secchiate, ma non era così grave la situazione.

Quei soldi erano lo stretto necessario per vivere e non potevamo chiederne di più perché anche lei doveva viverci con il suo stipendio.

Un giorno la bionda tornò a casa e mi disse che l'avevano assunta ad un bar poco distante dalla periferia dove stavamo e ci poteva andare a piedi. E le era andata bene perchè era un bar sempre pieno di gente quindi la paga non doveva essere male.

«E quindi ti hanno assunta? A te?»

«Eh si, a me, sono pure rimasti colpiti al colloquio»

«Addirittura»

«Guarda che sono laureata in economia»

Scoppiai a ridere, era proprio divertente che avessero assunto qualcuno che era stato dentro per frode e furto in un bar come cammeriera e cassiera.

Erano proprio incuranti del pericolo o erano stupidi.

«Sembra l'inizio di una barzelletta»

«Non c'è niente da ridere» disse torva «E poi almeno faccio qualcosa invece di starmene sdraiata sul letto tutto il giorno»

Me ne stavo tranquillamente sdraiata sul letto ad oziare mentre lei cucinava il pranzo «Secondo me ci vai perchè non vuoi stare con me»

Aveva sempre tutta questa voglia di uscire e fare cose in giro, a me sarebbe bastato rimanere abbracciate sul letto a guardare un film e invece mi dovevo sempre rompere i coglioni fuori.

«Vado a lavorare proprio perchè con te ci voglio stare e non mi sembra tu abbia intenzione di trovarti un lavoro»

«Io non mi spacco la schiena per 5 euro all'ora»

«No, infatti, tu vuoi che tutto ti cada dal cielo»

Il rumore e l'odore di fritto delle patatine invase l'intera roulotte, camera da letto e cucina, perchè erano la stessa stanza.

«Ed io che faccio? Mi annoio a stare sola tutto il tempo»

«É solo la mattina, sono sicura che sopravviverai alla mia mancanza»

Mi alzai dal letto per andarle vicino e darle fastidio mentre divideva le patatine fritte in due piatti e si atteggiava come se fosse uno chef pluristellato.

«Quante mosse che fai per qualche patatina fritta e due hamburger» Le rubai una patatina dal piatto prima che le mettesse sul tavolo.

«Facciamo che da domani cucini tu e vediamo in quanto tempo rischiamo un'intossicazione alimentare»

Le rubai un bacio e lei mi allontanò appena se ne accorse poi piano la sentii ridere mentre cacciava gli hamburger dalla padella e ci sedemmo a mangiare.

«Quindi un lavoro..»

Mi sembrava strano che una come lei potesse lavorare sul serio ma per campare bisognava farlo.

«Si, quello a cui tu sei allergica» 

Tremiladue.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora