55: L'inizio della fine

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Spiegare a parole l'ansia, la paura e l'inquietudine che mi stavano divorando da dentro era impossibile.
Un sonno senza sogni quello che avevo avuto. Senza sogni e senza incubi, grazie a Nicholas. Mi aveva tenuta stretta a sé tutta la notte, trasmettendomi una tranquillità che dubitavo avesse. Ero sprofondata in un sonno profondissimo al contrario di lui.

A meno di un'ora dall'alba doveva aver percepito qualcosa, perché mi svegliai sentendolo muoversi accanto a me. Ci misi un istante ad adattarmi all'oscurità in cui eravamo immersi nella tenda

«Cosa c'è?» chiesi trovando immediatamente la lucidità mentale e sensoriale che avevo abbandonato durante la notte.

Esitò, puntando l'entrata della tenda, dove cominciò a delinearsi la sagoma di qualcuno all'esterno

«Oliver- rispose tranquillizzandomi- ci sono movimenti a Bira- riferì- dobbiamo prepararci».

La sagoma di Oliver rimase fuori dalla tenda mentre io e Nicholas ci alzavamo.
Lo vidi studiarmi di sottecchi mentre mi legavo i capelli

«Hai intenzione di chiedermi qualcosa o hai paura che possa avere una crisi isterica e che mi metta a piangere?» gli chiesi inarcando un sopracciglio, sapendo bene quanto lo innervosisse

«Se tu avessi una crisi isterica cominceresti ad urlare, non a piangere» commentò sagace, avvicinandosi e tirandomi un pizzicotto su un fianco.

Imprecai e gli rifilai una ginocchiata, che parò senza troppe difficoltà prima di darmi una pacca sul sedere, a cui risposi con un pugno in un braccio.

«So cosa stai facendo- dissi bloccandogli uno scappellotto in arrivo- ma non ne ho bisogno» lo rassicurai.

Stava cercando di scacciare le mie paure e ansie, lasciando che fossi guidata solo dalla tensione dei miei istinti animali e dall'adrenalina dello scontro imminente.

«Non lo faccio solo per te, serve anche a me» si giustificò, facendo scivolare la mano che gli avevo bloccato sulla mia guancia

«Bugiardo» commentai

«No, davvero. Devi tenere a bada le tue emozioni negative, non hai bisogno di sentire anche le mie».

Gli occhi leggermente fluorescenti, nel buio che si andava schiarendo lentamente, mi fecero constatare quanto fosse bello in quel momento. Proprio perché percepivo ogni parte di lui. Era spaventato per me, ma anche coraggioso, determinato e ligio al suo dovere di Gamma dei Nightmare.

Lo vidi abbassarsi verso di me con l'intenzione di baciarmi, ma mi scostai, lasciandolo di sasso e facendo quei pochi passi che mi separavano dall'ingresso della tenda

«Quando sarà finita, avrai il tuo bacio» lo provocai sorridente

«Avrò molto più di quello, puoi giurarci» ringhiò, accettando la sfida.

Fuori dalla tenda, Oliver mi rivolse un mezzo sorriso divertito e una carezza mentale che percepii come un abbraccio reale.

Con l'avvicinarsi dell'alba e la brezza fredda della mattina, l'accampamento si animò velocemente, seppur in un silenzio surreale. I membri dei vari branchi dialogavano tra loro mentalmente, di questo ne ero certa, ma si pronunciavano solo se strettamente necessario, come a voler cogliere di sorpresa la Fortezza, nonostante tutti avessimo la piena consapevolezza che lo scontro fosse imminente.

Raggiungemmo Christian e Bradley già al limitare del confine, dove si stavano radunando mano a mano sempre più lupi a piccoli gruppi.

«Oliver, recupera gli elementi della prima linea- ordinò Christian, mentre mio fratello scompariva tra gli alberi- Bradley, dai supporto ad Arielle con le retrovie»

«Si, Alpha» annuì l'Epsilon, ma quando fece per allontanarsi, Christian lo trattenne

«Coprile le spalle» aggiunse con una nota di preghiera nel tono autoritario dell'ordine che aveva impartito

«Assolutamente!» annuì nuovamente Bradley.

Osservandolo, mi domandai se avesse intuito che la Luna del branco fosse incinta o se fossimo stati solo io e Oliver a percepirlo, data la natura lupina "sovrasviluppata".

Vidi sbucare una dozzina di Nightmare in forma di lupo da una radura vicina ed unirsi ad un gruppo ristretto di un altro branco: tra loro riconobbi Zalika e Stephan.
Proseguendo oltre con lo sguardo, vidi il branco di Jordan, sorprendendomi nel vedere che sia Kayla che Tayla si erano già traformate. Bill e Soren erano in piedi dietro di loro; uno con lo sguardo più determinato dell'altro. Lucas ricambiò la mia occhiata prima di trasformarsi e accucciarsi in attesa.
All'appello, però, mancava Scarlett.

La brezza della mattina mi portava a riconoscere gli odori del bosco e di tutti i lupi presenti, oltre che il tanfo di sangue che pregnava la Fortezza di Bira. Ma tra tutti, due odori arrivarano in ritardo ai miei sensi, costringendomi a volgere lo sguardo dall'altra parte della Valle. E, per quanto potessero essere distanti, riconobbi chiaramente Dastin e Logan scendere il crinale ed immergersi nel bosco per raggiungerci, seppur a debita distanza.

Anche Christian sembrò accorgersene, perchè, quando riportai lo sguardo su di lui, mi fece un impercettibile segno d'assenso.

Quando Gregory sbucò alle nostre spalle, spalleggiato da altri lupi sicuramente non Nightmare, Christian mi posò una mano su una spalla

«Nich te lo ha chiesto come compagno, ma io te lo ordino come Alpha del branco di cui fai parte. Non voltarti indietro. Non intervenire in altri scontri. Devi riscattare le vendette personali di tutti i lupi qui presenti, comprese le tue. Noi ti copriamo le spalle e facciamo strada, ma tu ammazza quel bastardo».

Aveva parlato mentalmente solo con me. Nessuno degli altri aveva sentito ed era la prima volta. Suonava tanto come un addio e per un momento ne restai terrorizzata, ma l'istante successivo ricordai il ruolo di Christian: l'avanscoperta.

Forse non si rese neppure conto dell'infusione di coraggio e determinazione che mi aveva trasmesso, facendomi accantonare l'ansia che mi appesantiva il cuore. Stava per fare i primi passi quando gli risposi

«Si Alpha».

Una risposta mentale che udirono i presenti come se l'avessi pronunciata e probabilmente anche qualche lupo tra i più vicini alla nostra posizione, perchè li percepii trasalire, come se si fossero ricordati solo in quel momento che ero un elementale.

Christian in tutta risposta ghignò, trasformandosi nell'enorme lupo nero che ricordavo avermi salvata, e si avviò con gli altri a sondare il terreno. Avrebbe dato lui l'ordine a tutti i lupi della prima linea offensiva di attaccare e successivamente al corpo massiccio dell'esercito.

La guerra per la libertà era iniziata.

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