54: Una notte

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Quando tornammo dalla ronda il sole era calato da circa venti minuti

«Grazie- mi sorrise Scarlett- per avermi ascoltata» si sentì in dovere di specificare.

La guardai confusa

«Vuoi parlare a Bill, stasera?» sgranai gli occhi

«Meglio che sfrutti la rabbia nei miei confronti domani, sul campo di battaglia per far fuori nemici, che preoccuparsi della mia incolumità- stavo per ribattere, ma mi fermò- E poi, sono sincera, se le cose si dovessero mettere male ad un certo punto, non voglio avere rimpianti»

«Non essere pessimista, ti prego- sospirai sconsolata- so perfettamente che stiamo andando in contro a qualcosa più grande di noi, ma...» mi interruppe nuovamente

«No, Blair. Noi stiamo andando in contro a qualcosa che senza di te non avremmo mai potuto affrontare. Sai perfettamente qual è il mio posto in uno scontro- fece spallucce- non voglio avere pesi sulla coscienza».

Annuii. Poteva aver ragione nel voler affrontare subito la questione "compagni" con Bill, al suo posto lo avrei fatto anche io.

Vidi Stephan venirmi in contro e fu il segnale per Scarlett di tornare al falò ed affrontare la situazione per quella che era.

«Scarlett- la fermai- anche il suo posto è la prima linea».

Non rispose a parole, ma sapevo di averle infuso un po' di coraggio.
Quando Stephan mi raggiunse mi rivolse uno sguardo interrogativo, prima di sbadigliare sonoramente

«Lascia fare» lo liquidai sventolando la mano.

Attraversammo il campo di tende montate dai vari branchi e constatai, con sollievo, che durante le ore di ronda ne erano arrivati altri ed altri ancora stavano arrivando.

«Basteranno a stroncare le difese di Hiram» mi chiese preoccupato lo Zeta

«Ce li faremo bastare» asserii.

Raggiungemmo la tenda in cui Christian stava radunando gli Alpha o un rappresentante di ogni branco. Mi sopresi nello scoprire che alcuni capibranco avevano inviato degli elementi, ma non avrebbero preoso parte loro stessi allo scontro. Ci potevano essere un'infinità di motivi per prendere una decisione del genere, ma nessuna moralmente accettabile. Lo intuii dalle occhiate che distribuivano Nicholas e Zalika, entrambi in piedi in un angolo a braccia conserte.
Christian e Bradley stavano spiegando come ci saremmo mossi nella giornata successiva e valutare se attaccare al calar della notte o all'alba del giorno dopo; in quanti gruppi divedersi e il ruolo di ognuno; dove e come entrare nella fortezza...

La tensione era alle stelle sia dentro che fuori da quella tenda. Compagni che si tenevano per mano, amici di vecchia data di diversi branchi che si ritrovavano, forse, per l'ultima volta, famiglie. Mi sentii responsabile per ognuno di loro. Era inevitabile: non tutti ce l'avrebbero fatta.

«È normale essere nervosi in queste situazioni»

La voce di Nicholas mi suonò calda e rassicurante come una carezza, ma la verità era che avevo un brutto presentimento, come se dentro di me sapessi di dover dire addio ad una persona cara. Lo percepì anche lui, perchè si avvicinò, attraversando la tenda sotto lo sguardo attento dei presenti.
Non avevano fatto caso all'entrata mia e di Stephan, ma alcuni si voltarono, squadrandomi dalla testa ai piedi.
Non li conoscevo e loro non conoscevano me. Sapevano solo che la compagna del Gamma dei Nightmare era una Beta elementale e che poteva fronteggiare Fiamma Nera.

«Quella ragazzina è il motivo per cui siamo qui?!» sbottò un lupo alzandosi in piedi.

Zalika mostò i canini, ma né lei, né Christian, Bradley, Stephan o Nicholas ebbe modo di intervenire, perchè a parlare in mia difesa arrivò la persona che tutti, che lo ammettessero o no, temevano più di ogni altra: Oliver.

The Strategist [Beta's Saga]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora