57: Fuoco e fiamme (pt.2)

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Mi ritrovai la gola di uno dei lupi tra le zanne prima ancora che me ne rendessi effettivamente conto. Il suo sangue mi riempì la bocca.
Percepii chiaramente il sapore metallico e uno strano retrogusto di fumo. Non odore, ma sapore.

Le grida di uno dei cacciatori, mi fecero perdere interesse per il lupo che stavo uccidendo. Mi voltai in tempo per vedere un grosso lupo color crema balzare oltre dei cespugli in fiamme e sbranare il cacciatore più vicino.

Mi lanciai contro il secondo lupo senza curarmi degli altri cacciatori: Lucas se ne sarebbe occupato benissimo da solo.

Vidi il terrore negli occhi nemici e, con il cuore privo di sensi di colpa, non me ne curai minimamente. Attaccai con tutta la furia e il dolore che sentivo, incapace di distinguere le mie emozioni da quelle di Nicholas.
Il lupo né tentò di scansarsi né di difendersi. Gli piombai addosso in un attimo, percependo qualcosa esplodere intorno a noi in istante prima che lo azzannassi. Non un'arma. Io.

Quando sentii il battito cardiaco rallentare fino ad essere impercettibile, mollai la presa.
Sentivo il sangue colarmi sul pelo e sapevo di averne tracce evidenti su tutta la gola, ma mai quanto ne stava fuoriuscendo a fiotti dalle ferite di Stephan.

Stephan.

Lo cercai con lo sguardo in mezzo ai cadaveri dei nemici e le fiamme.

Ci misi una frazione di secondo a rendermi effettivamente conto di che cosa stessi guardando.

Fuoco.

Mio fratello era vicino al lupo bianco, assicurandosi che respirasse ancora, in mezzo ai corpi senza vita dei cacciatori e dei lupi...in fiamme.
Intorno a noi alcuni cespugli avevano preso fuoco, ma senza consumarsi.

«Blair! Torna in te!» la voce di Christian mi riscosse come una secchiata d'acqua gelata in piena faccia.

Sbattei più volte le palpebre, costringendomi a riempire i polmoni di aria fresca e placare il battito del cuore che rischiava di uscirmi dal petto.
Mi calmai e così fece il fuoco intorno a me.

Tornai nella mia forma umana in un istante, precipitandomi in ginocchio su Stephan.

«Ste...io...- non sapevo cosa dire o cosa fare, respirava a fatica e perdeva così tanto sangue...- non cedere» sussurrai.

Gli occhi mi si riempirono di lacrime e tutto il dolore che avevo palesemente convertito in potete, si trasformò in paura. Paura di perdere un amico. Paura di perdere per sempre un'altra delle persone a cui tenevo.
Il groppo che mi si formò in gola prese a bruciare mentre cercavo di non scoppiare a singhiozzare in mezzo al campo di battaglia.

Sentii una mano posarsi sulla spalla e la voce gentile di Zalika mentre si inginocchiava accanto a me, anche lei tornata in forma umana.

«Staremo io e tuo fratello con lui. Tu devi andare».

Scossi la testa, tirando su col naso e mordendomi il labbro per non cedere al pianto, ma una lacrima sfuggì ugualmente al mio controllo.

Lucas mi strusciò il muso sull'altro braccio, invitandomi ad andare. Lo capivo. Li capivo tutti, ma Stephan...Stephan era Stephan. Non potevo semplicemente pensare di lasciarlo lì agonizzante.

E cosa potresti fare?

«Vai».

La voce di Stephan mi giunse come un sussurro, ma determinata.
In ogni caso non avevo capacità curative. Non sapevo come aiutarlo nonostante avrei voluto farlo con tutta me stessa.
Lasciarlo alle cure di Zalika e con Lucas di guardia era l'unica logica opzione.

«Se muori, giuro che trovo il modo di riportarti in vita per ucciderti con le mie mani» gli disse Nicholas con la voce sul punto di rompersi da un momento all'altro, mentre accarezzavo il pelo del muso di Stephan, appoggiando la fronte alla sua e costringendomi a farmi forza.

Lo sentii ridere mentre mi lappava le guance

«É una delle cose più dolci che tu mi abbia detto, fratello- gli rispose il biondo, per poi spingermi via con il muso- Vai Blair...vai».

Annuii, ritrasformandomi e arretrando insicura. Lanciai un'ultima occhiata a Zalika e Lucas, che mi risposero senza alcun cenno o parola e mi voltai, cominciando a correre verso la Fortezza.

Lupi e cacciatori continuavano a combattere, ma nessuno si mise sul mio cammino. Alzai gli occhi verso il parapetto su cui avevo visto sporgersi Nicholas, ma non lo vidi.
Proseguii con il cuore pesante fin dentro le mura di quel luogo di morte e disperazione, mentre le sensazioni e le angosce che mi avevano assalita la prima volta che ci avevo messo piede, tornavano a farsi sentire.

«Nicholas ha fiutato Fiamma Nera, vieni!» la voce di Oliver mi guidò con lo sguardo fino alla sua figura: mi stava aspettando su uno dei ponti poco più avanti.

A pochi passi da lui c'era Scarlett.
Dallo sguardo che le lessi sul muso capii che aveva tutta l'intenzione di venire con noi.

Li raggiunsi mentre le immagini di Nicholas di nuovo alla mercé di Hiram mi riempivano di ansia e Oliver sembrò intuirlo

«Christian é con lui» cercò di rassicurarmi.

«Bene- asserii- ma voi non dovete veni...»

«Blair- mi interruppe il Segugio- lei non conosce me come io non conosco lei, ma tu si. Pensi di poterci fermare?» la sua era una domanda sincera quanto semplice ed entrambi conoscevamo la risposta.

«Andiamo».

•••
Sono ingiustificabile.
Non negherò: ho avuto un blocco dello scrittore pauroso. Troppe idee che si sono sovrapposte con  rischio di rovinare una storia che mi piace (si, per come gira la rotella a nella mia testa, questa storia funziona) era enorme.

Adesso so come concludere e come continuare la Saga dei Beta.

Scusate l'attesa,
sono tornata.

- Chiara🐺

The Strategist [Beta's Saga]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora