Avevo dovuto insistere per convincere Oliver a farmi guidare. Era stata una battaglia che avevo spuntato all'ultimo sguardo omicida.
La notte non ero riuscita a dormire nel letto di Nicholas. Le coperte avevano ancora il suo odore...«Jordan farà di tutto per impedirti di andare a Bira» ruppe il silenzio il segugio, riscuotendomi dai miei pensieri
«Non è di lui che mi preoccupo»
«Tuo fratello?» chiese, conoscendo già la risposta
«Già- sospirai- vorrà sicuramente venire con me e dovrò impedirglielo»
«Non posso biasimarlo. Sei sua sorella minore dopotutto, è normale che voglia proteggerti».
Tolsi gli occhi dalla strada per lanciargli un'occhiata bonaria
«Stai parlando per Lucas o per te?».
Non rispose, si limitò a stringere le labbra per trattenere un sorriso e portò lo sguardo fuori dal finestrino.
Presi la strada sterrata che passava vicino alle cascate dopo un'ora e mezzo di macchina. Mancava pochissimo e sentivo salire l'ansia e l'euforia di rivedere quella che a tutti gli effetti era la mia famiglia. Non era passato molto tempo da quando li avevo lasciati, ma non sentire più le loro voci nella mia testa o non poter più fare le ronde con loro, il saltare da una finestra all'altra per non uscire e fare il giro lungo per cambiare ufficio...erano tutte cose che mi mancavano immensamente.
Il paesaggio era pazzesco. Vidi gli occhi di Oliver illuminarsi. Il bosco si diradò fino a lasciarci la piena visuale di due grandi cascate che scendevano a valle e si diramavano in piccoli ruscelli che attraversavano interamente il bosco. Con il sole alto in cielo, si distinguevano benissimo le direzioni dei corsi d'acqua e quando fummo più vicini potemmo anche vedere dei piccoli arcobaleni formarsi tra una cascata e l'altra.
«Tu vivevi qui?» mi chiese Oliver senza nascondere la sorpresa
«In parte questo è territorio di Jordan, si- sorrisi- in pochi conoscono la strada percorribile precisa da questo versante, solitamente tutti passano dal bosco».
Era una vista che mi faceva bene al cuore.
In pochissimo tempo scendemmo a valle ed entrammo nel cuore del branco: un'ampia zona circolare perimetrata dalle case del branco.
Fermai la macchina poco prima della staccionata del cancello e scesi inspirando il profumo di casa.«Quanti elementi conta il branco di Jordan?» mi chiese Oliver affiancandomi e incamminandoci verso l'edificio principale
«Otto, escludendo me» risposi alzando gli occhi al cielo: era già tornato il segugio "infernale" della categoria lupina studiando tutti gli eventuali pericoli.
Tolse lentamente le mani dalle tasche dei jeans serrando mandibola e mascella. Lo guardai confusa
«Qui abitano nove lupi, escludendo te».
Poteva significare tutto come niente. Ma qualsiasi cosa avessi potuto rispondere, Oliver sarebbe rimasto sull'attenti, perciò lasciai perdere.
Sulla porta del grande appartamento color panna comparve la figura minuta e aggraziata di Kayla, la sorella minore di Tayla
«Per la Dea della Luna! Blair!» esclamò sorpresa correndomi in contro
«Kayla!» risi quando mi saltò addosso abbracciandomi.
Non era troppo diversa da sua sorella, forse Tayla aveva i lineamenti più spigolosi e i capelli un po' più scuri, ma entrambe non dimostravano la loro età pluricentenaria.
«Come stai? Che ci fai qui?» chiese subito dopo, accorgendosi in un secondo momento di Oliver, che probabilmente l'aveva declassata dalla sua lista dei pericoli.
«Meglio se ne parliamo tutti insieme» le risposi prima di portare l'attenzione su Tayla e Jordan che uscivano a loro volta di casa.
Entrambi mi regalarono un dolce e lungo abbraccio. Jordan studiò velocemente Oliver e notai il dubbio che gli attraversò il viso sulla sua identità
«Tu chi sei ragazzo?»
«Mi chiamo Oliver. Sono il Delta dei Nightmare» rispose chinando leggermente la testa in segno di rispetto all'Alpha
«Se Blair ti ha portato qui e si fida di te, non hai di che temere» asserì Jordan bonariamente.
Oliver sorrise educatamente, ma un istante dopo lo vidi cambiare espressione, voltandosi verso di me, ma superandomi con lo sguardo.
Mi voltai anche io alla mia sinistra, sentendo il fresco profumo di pino selvatico di Lucas farsi più forte. Quando uscì dalla vegetazione e mi vide, si illuminò. Ci andammo in contro senza correre, ma quando ci abbracciammo ispirai a pieni polmoni quello che era da sempre il profumo che associavo alla parola "casa".
La freschezza. Era questo il tratto di odore in comune con Oliver, nonostante Lucas avesse in più l'odore pungente di pino. Riuscii ad definire l'odore di Oliver solo in quel momento: bosco fresco. L'odore che ha il bosco con il vento che viene da Nord o durante la mattinata quando l'umidità della notte se n'è andata, prima che il sole raggiunga il suo punto più alto.«Mi sei mancato»
«Mi sei mancata anche tu».
Sentire la sua voce mentalmente, mi era mancato. Poco più di una settimana, si, ma mi era mancato.
Ci lasciammo e mi incamminai verso Oliver: era il momento della verità.
«Lucas- mi rivolsi a mio fratello- lui è Oliver- poi mi voltai verso quest'ultimo- Oliver, lui è Lucas».
Se fossimo stati diversi, forse, nessuno avrebbe compreso una simile presentazione, ma non eravamo diversi. Non tutti e tre insieme almeno.
I riccioli rossicci di Oliver erano gli stessi, seppur più corti, di quelli biondi di Lucas; i miei occhi erano poco più chiari di quelli del segugio, ma del medesimo verde petrolio; la forma del naso e della bocca io e Lucas li avevamo ereditati da nostra madre, ma tutti e tre avevamo la forma del viso lievemente spigolata di nostro padre.Kayla si portò una mano alla bocca e fece un passo indietro, mentre Jordan confermava i suoi dubbi facendo correre lo sguardo su di noi.
«Ho insistito per accompagnarla- interruppe Oliver il silenzio che si era creato- volevo conoscerti» gli tese la mano e io trattenni il fiato
«Avremmo sicuramente di che parlare» gli strinse la mano Lucas con un sorriso a metà tra il sorpreso e il curioso.
«E una è fatta» sospirai, riprendendo a respirare normalmente e passandomi le mani tra i capelli
«A parte questo, dov'è il tuo compagno?» chiese Tayla intuendo ci fosse altro.
Mi conosceva con troppo bene. Era stata quasi la madre che non avevo avuto.
«È esattamente per questo che sono qui- le risposi, puntando poi gli occhi in quelli di Jordan- ho bisogno di sapere tutto su quello che è successo sessant'anni fa a Bira».
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The Strategist [Beta's Saga]
WerewolfVOL. 1º della saga dei Beta. Blair, giovane caparbia e risoluta, entra a far parte di uno dei branchi più temuti tra gli ordini dei lupi perché compagna del Gamma, Nicholas. Tra segreti dell'una e avvenimenti appartenenti al passato dell'altro, il l...