21: Postumi

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Stavo ancora vedendo l'immagine di Hiram Fiamma Nera sulla pagina del libro nella mia mente, seduta su una sedia in cucina con una tazza di latte e cereali davanti al naso.
L'assassino di mio padre aveva schiavizzato il mio compagno. L'assassino di mio padre aveva mandato, la sera prima, parte dei suoi sottoposti a recapitare il messaggio che non dimentica: gli era stato sottratto qualcosa e lo rivoleva. In questo caso, quel qualcosa era Nicolas. Ciò non fece che accrescere la mia furia omicida.

«A cosa stai pensando?» la voce di Zalika non mi giunse troppo distante; non avevo la testa tra le nuvole.

Magari.

«Voglio mordere qualcosa».

La ragazza scoppiò a ridere di gusto, non aspettandosi una risposta del genere, contagiandomi.
Si era presentata all'alba per assicurarsi che non fossimo feriti. Stava facendo il giro delle abitazioni.

Erano morti tre lupi: due uomini e una donna. Dai nomi che avevo sentito pronunciare, non li conoscevo, ma mi dispiacque terribilmente. Uno di loro aveva famiglia.
Mi si strinse il cuore ancor di più, ma anche questo non fece che alimentare il mio odio per quegli assassini.

«Come sta Joshua?» chiesi a un tratto, sperando di distrarmi

«È un po' acciaccato, ma si sta riprendendo in fretta. Sta presidiando il perimetro già da due ore» rispose finendo di intrecciarmi i capelli.

Non avendo trovato nessuno da curare, era rimasta a parlare con me, mentre Nicholas era stato convocato da Christian e la cosa non aveva sorpresa affatto.
Zalika prese posto su una sedia accanto a me, rubando la scatola di cereali e cominciando a sgranocchiarli direttamente dal sacchetto

«Avanti, sputa il rospo».

La guardai confusa, ma non si arrese

«C'è qualcosa che ti disturba e credo che se tu me ne parlassi, ti sentiresti meglio» disse facendo spallucce

«Sono preoccupata per Nicholas- ammisi- ed estremamente arrabbiata per l'attacco subito»

«Daniel non poteva prevedere una cosa del genere, tantomeno tu» asserì rubandomi anche il latte

«Su questo sono d'accordo, ma perché hanno attaccato adesso? Perché aspettare tutti questi anni? Se è Nicholas quello che volevano, avrebbero potuto tentare di riprenderselo in qualsiasi momento, non quando...» bloccai improvvisamente il mio flusso di coscienza, realizzando i contorni nitidi della situazione.

Zalika smise di mangiare, abbassando lentamente il cucchiaio rimasto a mezz'aria

«Non quando ha finalmente trovato la sua compagna» concluse al mio posto.

Ci fu un attimo di stasi in cui ci guardammo negli occhi, poi, entrambe, scattammo verso la porta di casa. Ci mettemmo a correre quasi a perdifiato, dirette al luogo della riunione del branco: un'edificio che fungeva da biblioteca e sala conferenze, o qualcosa di simile, vicino alla scuola dei bambini.

Zalika mi precedeva di poche falcate, quando per poco non ci scontrammo con Stephan

«Che é successo?» chiese allarmato

«Vieni!» gli rispose semplicemente la ragazza di rimando, continuando a correre.

Il biondo non se lo fece ripetere due volte e, seppur non troppo sicuro, ci raggiunse.

Rallentammo la nostra corsa solo quando arrivammo a pochi passi dall'entrata, dove trovammo un uomo sulla quarantina che non avevo mai visto.

«Gregory- lo salutò Zalika- sono ancora dentro?»

The Strategist [Beta's Saga]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora