29: Ritorno negli inferi

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Il tanfo di sangue permeava ogni angolo di quella roccaforte infernale. Le grida di dolore di coloro che venivano torturati riecheggiavano tra i muri e i corridoi come se fossero terrificanti sinfonie.
Era tutto terribilmente troppo familiare.

«Bentornato a casa» mi beffeggiò Joackin superandomi con una spallata.

Lo ignorai. Non avevo assolutamente voglia di essere messo nella Fossa a combattere per aver mancato di rispetto a un superiore.
Passammo esattamente sul ponte al di sopra di quel corridoio di terra e fango, dove i lupi venivano messi a combattere due a due. Uno solo poteva restare in vita.

In vita per combattere almeno un altro giorno.

«Eri bravo lì dentro- mi affiancò uno dei sottoposti che, a quanto pareva, non era riuscito in sessant'anni a scalare la gerarchia- vuoi tornarci?» mi chiese ghignando.

Non ricordavo neppure il suo nome, ammesso che lo avessi saputo, e continuai a camminare.

Era lì che mi ero trasformato in un assassino. Era esattamente in quel buco che mi ero dimenticato chi fossi prima di Bira.

«Possiamo sempre tornare indietro e prendere qualcuno dei tuoi e vedere come se la cava- propose divertito- vedere se riescono a cavarsela come te» continuò.

Mi fermai. I canini si allungarono senza che potessi contenere la rabbia che stava crescendo dentro di me. Dastin e Joackin si guardarono sorridendo. Brent si limitò ad appoggiarsi al corrimano del ponte di legno a braccia incrociate.

Mi conoscono bene. Troppo bene.

Rammentai a me stesso.

«Puoi scegliere- lo sentii avvicinarsi- uno dei tuoi fratelli, il figlio di Brom il Rosso o il lupo bianco. A te la scelta».

Ringhiai voltandomi a guardarlo. Era ignaro del fatto che nessuno dei lupi presenti mi avrebbe impedito di ucciderlo.
Avanzai verso di lui

«A quale organo sei disposto a rinunciare?- ringhiai tra i denti- Puoi scegliere».

Lo guardai meglio. Neppure se mi avessero tagliato una gamba sarebbe riuscito a battermi. Era magro, gracile, con i lineamenti spigolosi e l'aria di chi voleva sentirsi importante.

Si avvicinò fino ad arrivarmi ad un soffio dal viso

«Possiamo sempre tornare indietro e chiedere della tua compagna- rise- sai, sarei veramente curioso di conoscere la...» non finì la frase perché lo presi per la gola e lo catapultai senza difficoltà nella Fossa.

Neppure un grido da parte sua. Solo i ringhi dei lupi di cui avevo interrotto il combattimento. Morto sul colpo, constatai freddamente. Guardai i sottoposti davanti a me

«Qualcuno vuole seguirlo?».

Tutti tacquero.
Incrociai lo sguardo divertito di Joackin.
Quell'imbecille pensava che mi sarei fatto uccidere prima di una settimana, ma poteva star certo che avrei ucciso lui se solo si fosse permesso di fare un qualsiasi commento.
Brent, al contrario, sembrava annoiato da quella scenetta troppo pulita, con assenza di sangue. E su questo, rammentai, mi ricordava terribilmente Dartan. Delta e Zeta di Hiram Fiamma Nera. Quei due insieme avevano massacrato più innocenti tra donne e bambini che lupi in combattimento.

Almeno Dartan é morto.

Sospirai interiormente, riprendendo a camminare sul ponte. Hiram e Logan non si erano neppure fermati, diretti sicuramente alla Sala Principale.

Li trovammo lì: Hiram, seduto sul suo trono di pietra, e Logan in piedi quasi al centro della sala circolare. Entrammo soli, senza sottoposti a seguirci. Era bandita per loro quell'area di Bira. Un intero torrione a disposizione dei più sanguinari: gli assassini di Bira.

«C'è ancora il tuo scarno» mi fece notare Dastin, indicando gli sgabelli di pietra intorno a un tavolo, anch'esso di pietra, usato per i pasti.

Non dissi niente. Mi limitai a raggiungere Logan davanti a Hiram.

Avevo dimenticato quanto fosse terrificante vederlo lì, seduto nell'oscurità, con solo gli occhi fiammeggianti lampeggiare nel buio, ad impartirci ordini o pianificare attacchi e morti.

«Ho sempre voluto distruggere il Nightmare, il branco più capace di opporsi al mio potere, il tuo branco- cominciò Hiram- ucciderne il Beta sarebbe stata la strategia migliore, per questo ti ho preso la prima volta. Se il Gamma non c'è e il Beta muore, l'Alpha fa la stessa fine e "addio branco"- sorrise facendo schioccare la lingua contro i canini- era questo il piano, ne eri consapevole?» mi chiese

«Mi ero fatto un'idea» risposi affermativamente

«Sappiamo che la tua compagna non è entrata ufficialmente a far parte del branco, ma essendovi marchiati é la tua legittima sostituta in tua assenza- continuò con tono svogliato l'elementale- quindi il Nightmare continua ad avere un Gamma. Ma c'è una soluzione»

«Avete fatto tutta questa fatica per uccidermi?» chiesi quasi sorpreso.

Conoscevo quei lupi esattamente come loro conoscevano me. Non si sarebbero mai scomodati così tanto per niente.

Logan si spostò un ciuffo di capelli dagli occhi grigi più apatici e innaturali che avessi mai visto nella mia vita

«Abbiamo due opzioni. La prima: ci consegni chi ha ucciso Dartan; la seconda: uccidiamo te e la tua compagna, chi prima e chi dopo non fa differenza, e poi massacriamo il branco».

Non fu la tranquillità con cui il morettino mi presentò le incontemplabili opzioni, ma il fatto che entrambe prevedevano la morte di Blair, nonostante loro non sapessero che era stata lei ad uccidere lo Zeta.

Lo afferrai per la gola e lo sollevai da terra prima che gli altri potessero avvicinarsi

«Abbiamo stretto un patto di sangue» ricordai ad Hiram ringhiando

«Lo so- rise- é per questo che attaccheremmo il branco solo dopo la tua morte, ma c'è una terza opzione...- continuò- Lascialo!» ordinò perentorio.

Ringhiai di disappunto ma mollai la presa, facendo cadere Logan sulle ginocchia a tossire

«Sei un elemento a cui tengo troppo e ho sempre apprezzato la tua inclinazione alla violenza quasi quanto quella di Dartan e Brent e il fatto che tu abbia trovato un'anima affine, una compagna, mi fa pensare che sia come te» il tono mellifluo con cui parlava mi fece presto intuire dove volesse andare a parare

«Non ti permetterò di farla avvicinare a questo posto» ringhiai rabbiosamente

«Sono certo che sarà tanto impavida da venire di sua spontanea volontà e, chissà, magari piegarla al mio volere- il luccichio di sadismo che gli lessi negli occhi mi fece perdere del tutto il controllo, ruggendogli contro con tutta la rabbia di cui disponevo, ad un passo dalla trasformazione- per amore siamo disposti a fare qualsiasi cosa, non è così? Persino a vedere la propria metà con qualcun altro magari» alluse consapevole di far centro nel mio più grande punto debole.

Brent, Dastin e Logan mi tennero fermo, impedendomi di trasformarmi, piantandomi gli artigli nei bracci e nella schiena.

«Ti ucciderò!».

Come unica risposta ottenni una sonora risata

«Portatelo via- disse con un gesto della mano- Joackin, sai cosa fare» si rivolse poi al lupo che era sempre rimasto in disparte.

Provai a ribellarmi con tutte le mie forze, ma Brent più di tutti sapeva come assestare un colpo e, dopo quelle parole, non percepii più niente.
Solo oscurità.

The Strategist [Beta's Saga]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora