48: Legame

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Il sole era già alto quando mi accorsi che Nicholas si era alzato dal letto e vestito. Nonostante l'aria pungente che entrava dalla finestra promettesse pioggia, non c'erano nuvole scure in cielo.
Mugolai rigirandomi tra le coperte.

«Buongiorno» mi sorrise Nicholas, sedendosi sul bordo del letto e scostandomi una ciocca di capelli dal viso

«Dove vai?» gli chiesi arrivando dritta al punto.

Aveva indossato le scarpe, e non era una cosa che era solito fare per stare in casa: era sempre scalzo.

«Ho bisogno di sfogare un po' di tensione, altrimenti rischio di attaccare qualsiasi maschio ti si avvicini a meno di due metri- ammise colpevolmente- io uscirò per un po' e tu resterai qui, comunicando mentalmente con Daniel per studiare le possibili strategie di battaglia» aggiunse.

Lo guardai imbronciata

«Tu non puoi vedere maschi intorno a me, ma pensi che io apprezzi che Wendy ti metta gli occhi addosso?»

«Sarò con Christian, Oliver e Gregory. Si occuperà Zalika dell'addestramento del branco. Noi andremo in un'altra radura- sorrise divertito- Non pensavo che il legame desse problemi di questo tipo anche alle femmine»

«Ti assicuro che questo è il problema minore» lo spintonai, tirandomi su per sedermi.

Fece scorrere gli occhi su tutte le zone di pelle non coperte dalle lenzuola, facendomi infiammare di desiderio. Annusò l'aria, fiutando il cambiamento nel mio odore. Ringhiò compiaciuto: lo aveva fatto a posta.
Sapeva perfettamente che, tanto un maschio era territoriale, tanto una femmina era desiderosa del proprio compagno, creando una sorta di circolo vizioso che rendeva la nuova coppia di compagni estremamente intrattabile o inavvicinabile dal resto del branco

«Posso restare e dire agli altri che ritardo» si avvicinò con lo stesso barlume di malizia sia negli occhi che nella voce.

Non so dove e come trovai il coraggio, ma gli ringhiai

«Fuori di qui!».

Rise, mostrandomi i canini affilati, ed uscì di casa senza fare storie.

Lucidità. Ho bisogno di restare lucida.

Ed anche lui sarebbe dovuto presto ritornare ad esserlo.
Sbuffai sonoramente e mi alzai, convincendomi a vestimi e mettere sotto i denti qualcosa.

«Potresti mettere me sotto i denti- commentò Nicholas, facendomi prendere uno spavento infernale- siamo molto più legati adesso, dovremo farci l'abitudine, Blair»

«Vuol dire che sentirò tutti i tuoi acciacchi, brutto vecchietto bisbetico arrogante?»

«Questa la pagherai più tardi. Quando il vecchietto bisbetico arrogante tornerà a casa».

Risi divertita, decisa ad ignoralo e fare colazione, o pranzo...non sapevo esattamente che ore fossero.

«E non sono brutto» commentò qualche minuto dopo, come se fosse restio dall'interrompere il contatto mentale.

Uggiolai tra me e me. Se fossi stata in forma di lupo mi sarei messa a scodinzolare. Era una cosa diversa dal legame precedente. Era più intenso. Come se prima fossimo stati due corde separate, legate tra loro con un nodo, e poi fossimo mutati in una unica.

«Posso usare il tuo studio?» chiesi dopo essermi preparata un toast.

Se dovevo tirare giù le idee e organizzare un qualsiasi tipo di difesa o controffensiva con Daniel, avevo bisogno di libri e mappe. Non ne avevo visti in casa, se non nel suo studiolo.

The Strategist [Beta's Saga]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora