24: Patto di sangue

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La sentii perdere completamente le forze e svenire tra le mie braccia mentre, con ogni probabilità, mi malediceva mentalmente.
Stephan si avvicinò rassegnato

«Sai che mi ucciderà per questo, vero?»

«Non lo farà- scossi la testa- è più probabile che ritorni al branco di Jordan» risposi, lasciando che la prendesse in collo lui.

"Sei sicuro di quello che stai facendo Nic?" mi chiese Stephan serio

«È l'opzione migliore» annuii

«Lui tirerà fuori il peggio di te, di nuovo, e...»

«Lo so- lo interruppi- tu invece devi trovare un collegamento tra i branchi che ti hanno insospettito dopo l'agguato a Cami e Bella e l'ipotetica spia all'interno del branco. Voglio la carcassa di quella feccia al confine- sorrisi- consideralo il mio ultimo ordine da Gamma di questo branco».

Gli detti una pacca sulla spalla, facendo velocemente correre lo sguardo su Blair, e mi voltai.

«Sentimentale» commentò a bassa voce, ma in modo che lo sentissi nonostante i pochi passi che avevo fatto.

«Assicurati che ci sia qualcuno con te quando si sveglierà, mi dispiacerebbe venire a sapere che la mia ragazza ha ucciso il mio migliore amico».

Non mi voltai a guardarlo. Sapevo di non avergli mai detto esplicitamente quanto tenessi a lui, ma se quello doveva essere un addio, non volevo avere conti in sospeso con nessuno. Mi sarebbe mancato.

Seguii la scia di Christian fino a quando non cominciai a vedere gli elementi del branco accalcati al confine. Mi feci largo senza problemi, mentre la voce di Joackin risuonava al limitare del bosco

«...se qualcuno provasse anche solo a rivolgersi con mancato rispetto a...»

«Chiudi quella bocca, codardo traditore» non faticai a riconoscere la voce di Zalika

«Non lo aizzare» risi interiormente

«L'unica gioia che ha avuto tua madre è stata quella di morire prima di vederti con loro!» continuò la ragazza, che stava entrando in quel momento nel mio campo visivo.

«Definisci "aizzare"...» commentò Daniel, scoccandomi un'occhiata da sopra la spalla.

Se la situazione non fosse stata drammatica, senza dubbio, sarei scoppiato a ridere in faccia a Joackin, che fissava l'ex componente del suo vecchio branco con un misto tra il risentimento e lo sdegno.
Chi non si faceva problemi, invece, era lui: Hiram Fiamma Nera.
In piedi al centro della formazione di lupi. Una trentina di elementi, escludendo quelli in forma umana, che riconobbi come: Joackin, Brent, Logan e Dastin.
Stava ridendo divertito da quel teatrino montato dal suo sottoposto.
Non era invecchiato, se non forse per qualche ciocca di capelli lievemente spenta dall'età. Alto, forte e autoritario: esprimeva una forza bruta e violenta a qualsiasi movimento.
Mi notò all'istante.

«Nicholas- mi salutò, facendo calare nel silenzio- piaciuta la piccola vacanza tra le mura di casa? Pronto a ritornare in tra i migliori?»

«Ad una sola condizione» risposi facendomi avanti, ma senza sorprenderlo affatto

«Ti ascolto» continuò a sorridere.

Solo la Dea della Luna sapeva quanto fosse terrificante.

«Lascerai in pace questo branco e ...»

«Quello dell'altro figlio di Brom il Rosso- si intromise Oliver nella mia testa- non sa dell'esistenza di Blair»

«E quello dell'altro figlio di Brom il Rosso, Lucas. Glielo devi».

Puntai tutto sul suo onore, non che ne avesse, ma lui era convinto di si. La sua era una concezione di onore molto distorta.

«Va bene- annuì- ma nessun membro di questi branchi potrà anche solo avvicinarsi a Bira!- tuonò- Vorrei evitare di replicare ciò che è avvenuto l'ultima volta...».

Maledetto.

Christian ringhiò

«Vuoi ucciderlo?»

«Io non uccido coloro che mi servono- lo beffeggiò- Nicholas ha una capacità di sopportazione notevole e una spiccata inclinazione alla violenza che in questo branco non potrebbe mai sviluppare a pieno...»

«Cosa ti fa credere che sia come te?» chiese Daniel sprezzante.

Gli occhi di Hiram saettarono su di lui, fulminandolo con l'iride rossa del suo occhio destro.
Sapevo bene che interrompendolo, Daniel aveva appena messo in pericolo la sua vita

«Sei impazzito?» chiese Christian allarmato

«Non ho mai detto che fosse come me- rispose lentamente quell'assassino- nessuno di loro è come me» sottolineò con quello che pareva un misto di orgoglio e fierezza

«No, sono un Beta!» sorrise interiormente Daniel.

Lo guardai a mia volta con sorpresa e lui mi sorrise orgoglioso

«Se nessuno di loro è un elementale, Nichi, puoi fronteggiare ognuno di loro alla pari».

Per quanto mi potesse risultare un incitamento al suicidio, in realtà, sapevo che voleva essere un'iniezione di fiducia nei miei confronti. Mi stava dicendo di non temerli. Mi stava suggerendo di resistere.
Anche questa volta non mi avrebbero lasciato solo.

«Voglio siglare il nostro accordo Nicholas- si rivolse di nuovo a me Hiram- con un patto di sangue».

Il sangue fu quello che mi si gelò nelle vene a quelle parole.

«Ho accettato le vostre condizioni e, adesso, dovrete accettare le mie. Non avrò più bisogno di bere da te. Soprattutto ora che sei legato alla tua compagna...- sorrise- non voglio violare la vostra intimità, ma sarà divertente vederti consumare interiormente per la lontananza. Una piccola punizione per quanto avvenuto in passato» si giustificò.

Maledetto figlio di puttana.

Zalika ruggì furente

«Va bene così! Non saprà di Blair» la ripresi.

Non aspettai che replicasse e annuii

«Facciamolo!».

The Strategist [Beta's Saga]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora