19: Questione personale

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Stava per scoppiare il duello più sanguinoso a cui avessi mai assistito. Sentivo la tensione aleggiare nell'aria e la rabbia di Stephan superare perfino la mia paura per lui. Guardai il lupo bianco al mio fianco ancora una volta, cercando nei suoi occhi color ghiaccio la scintilla di pazzia che lo spingeva ad emanare un odore così puro di odio, ma non la vidi. Eppure la sua reazione, pur trattandosi di due Zeta, era eccessiva per tutto quel risentimento e doveva esserci altro. Quei due si conoscevano... non c'era altra spiegazione.
Lo sentii liberare tutta l'energia che covava dentro di sé, costringendomi ad allontanarmi di qualche falcata.
Il lupo rosso sembrò sogghignare sguainando i canini e raspò la terra con una zampata molto lenta. Affondò gli artigli, lasciando dei profondi solchi nel terreno; solchi che attirarono la mia attenzione per grandezza e forma. Due, laterali, più "leggeri" e tre, centrali, molto marcati.

No.

Ringhiai. Avevo già visto quei segni, e la precisione con cui erano stati tracciati nella loro lunghezza dimostrava che era stato dedicato loro del tempo, lo stesso tempo che si stava prendendo il lupo per stimolare una qualche reazione in Stephan.
Ringhiai di nuovo, cominciando ad ignorare Oliver e l'altro nemico, i cadaveri dei cacciatori e perfino il lupo bianco. Tutto divenne opaco, tranne lo Zeta rosso e quelle artigliate...quelle cicatrici. Assottigliai lo sguardo e contrassi i muscoli: tutta la mia natura animale venne a galla, seppellendo e soffocando lentamente ogni emozione umana. Niente più paura.
Lui un umano dalle sembianze lupine, io un lupo. Il Lupo.

Colui che, anni e anni prima che nascessi, aveva tracciato le stesse identiche artigliate sul corpo di Nicholas, lasciandogli le cicatrici che avevo toccato e baciato per un'intera notte, spostò lo sguardo da Stephan a me. E quando i nostri occhi si incrociarono, non fu del tutto inconsapevole di essere già morto.
Sia io che lo Zeta del branco eravamo motivati ad ucciderlo e, potevo scommetterci, anche Stephan sapeva che era stato lui uno degli aguzzini del suo migliore amico.

La bestia mi ringhiò contro a sua volta. Aveva capito che lo stavo sfidando, ma la sua minaccia non mi intimidiva affatto. Non più.

«Blair che stai facendo?!- la voce allarmata di Nicholas mi giunse lontana, come un eco nella testa- Cosa vuoi fare?» lo sentii ringhiare

«Tu non hai idea» fu l'unica risposta che gli diedi prima di tagliarlo completamente fuori.

Ruggii talmente prepotentemente che fiutai l'allarmismo del nemico e colsi l'occasione per avventarmici addosso. Stephan fece altrettanto, dandomi man forte.
Agli occhi esterni risultavamo un groviglio di peli, artigli e ringhi.
Il rosso era forte, muscoloso ed estremamente calcolatore: ad ogni attacco che cercavamo di sferrargli, rispondeva con uno altrettanto preciso e violento. Colsi l'occasione per ferirlo quando mancò per un soffio il muso di Stephan. Gli morsi il fianco destro con tutta la forza che avevo, mollando la presa solo quando sentii l'osso del bacino rompersi. Ruggì rabbiosamente dandomi una poderosa zampata, ma mi rialzai velocemente, azzannandogli il collo grazie a Stephan che lo aveva buttato a terra e lo stava tenendo giù al meglio delle proprie capacità piantandogli gli artigli nella schiena, dato che era letteralmente enorme. Quando sentii il sapore metallico del sangue strinsi più forte, ma lo Zeta si dimenò con una forza tale da riuscire a scaraventare via Stephan. Sarebbe riuscito a fare altrettanto con me, ma mi aggrappai con gli artigli al petto e lo spinsi a terra di nuovo. Stava mugolando di dolore e cercando l'aiuto del compagno che, per un motivo o per un altro, aveva smesso di combattere contro Oliver, ma non lo avrebbe aiutato.

Quando vidi nei suoi occhi la consapevolezza di star morendo, mi staccai dalla sua gola per lasciarlo tornare umano, morendo come tale.
Era un uomo dai tratti spigolosi e i capelli di un rosso molto intenso, nonostante gli anni ne avessero consumato la brillantezza. Mi rivolse uno sguardo di puro divertimento e, nonostante stesse per morire, sorrise

The Strategist [Beta's Saga]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora