Defne si sentiva come catapultata in un film. Il villaggio di Selworthy sembrava essere uscito da un set cinematografico. Il paesaggio era bellissimo con una ricca e fitta vegetazione e il villaggio era fatto di piccoli cottage gialli con tetti di paglia lungo tutto il paese. Un luogo sospeso nel tempo, fatto di pascoli verdi e dolci colline ove pascolano greggi di pecore e cavalli dalle zampe coperte di lungo pelo. Le sembrava come se da un momento all'altro, da dietro qualsiasi cespuglio potesse uscire Padron Frodo o qualcuno degli Hobbit de Il signore degli anelli. Aveva realizzato sin da subito che a parte i panorami, il bosco e gli animali, in quel posto non c'era assolutamente nulla di quello a cui era abituata. Neanche l'alcool. Certo, il Somerset era famoso per la produzione di sidro, tutti bevevano il sidro lì, ma Defne da ragazzina si era ubriacata talmente tante volte con il sidro che non aveva potuto berne più per il resto della sua vita.
Il primo supermercato un po' più fornito si trovava a Minehead, un paese più grande, sul mare. C'erano tantissimi luoghi nei limitrofi che Defne avrebbe voluto visitare in quei giorni. Il Somerset era bellissimo proprio perché offriva tanti diversi paesaggi in pochi chilometri e aveva tutta l'intenzione di prendersi il tempo sufficiente per vedere quanti più posti possibili.
La cugina di Travis, Elizabeth, era una ragazza sui trenta, molto cordiale e accogliente. L'aveva accolta sulla soglia del caratteristico cottage color miele, con un largo sorriso e un bambino piccolo attaccato alla gonna. Era stata molto gentile nel farle trovare il piccolo appartamento già pulito e anche qualcosa da mangiare nel frigorifero, giusto per la prima colazione, ma visto che non le avrebbe fatto pagare nulla, Defne lo ritenne un gesto molto carino e assolutamente non dovuto.
"Allora Defne, qui c'è anche tutto l'occorrente per cucinare, pentole, stoviglie eccetera. Ma appena avrai conosciuto i vicini, stai pur sicura che non ti faranno mangiare da sola, la prima volta che sono venuta qui dopo 5 minuti stavo già mangiando la torta alle carote della signora Poltridge. Per la colazione ti ho lasciato qualcosa ma devi assolutamente farla al Periwinkle Cottage, è la Tea Room di Selworthy Green, vedrai che ne rimarrai incantata. Se vuoi un pub normale con birra eccetera devi spostarti a Porlock per quello più vicino, ma sono solo cinque minuti d'auto, i villaggi qui sono vicinissimi l'uno all'altro."
Defne si guardò attorno affascinata. Era tutto così incredibilmente semplice, naturale, bello.
"Grazie Elizabeth. Questo è proprio ciò di cui avevo bisogno."
Diceva sul serio. Fondamentalmente Selworthy era un villaggio popolato da persone anziane, ma non le importava perché non era lì per cercare altro se non un pochino di tranquillità.
"Se la signora Poltridge inizia a leggerti le carte, i tarocchi, non ti spaventare. Qui è normale." Aveva aggiunto Elizabeth prima di caricarsi il piccolo Philip in braccio e andare via. Defne aveva sorriso; oroscopi e tarocchi erano cose da Steffy, lei non avrebbe mai creduto a quelle sciocchezze.
Bene. Ora era sola in un posto che non conosceva e dove avrebbe potuto finalmente godere di qualcosa di nuovo che non fossero palazzi e smog. Il cottage era molto carino, del tipico color crema, era un bilocale, un soggiorno con caminetto e angolo cottura, una camera da letto,un bagno e un giardino con il prato inglese delimitato da delle staccionate in legno. Essenziale, come quello che desiderava mantenere nella propria vita. Niente di più di ciò che le occorreva veramente. Scaricò la valigia dalla macchina e la svuotò nell'armadio. Voleva uscire subito a visitare la zona, ma si ritagliò cinque minuti dal suo programma per accendere il telefono. Sapeva che avrebbe trovato le chiamate di Lennon e i suoi messaggi. Pensò a quanto sarebbe stato bello averlo lì con lei, quel posto era così sperduto e romantico, le sarebbe piaciuto perdersi nei boschi con lui, perché con lui sarebbe potuta essere ovunque, non importava la strada da fare. Le mancava come aria.
Ma sapeva che nulla sarebbe più stato come all'inizio. Quella che sentiva con Lennon era più o meno la stessa sensazione che aveva provato con suo fratello e ora che era tornata in quei luoghi della sua infanzia che mai aveva dimenticato. Quello che era stato non sarebbe mai più tornato, non come prima. Ci sarebbero state mille incrinature, piaghe e crepe che avrebbero colmato le superfici un tempo lisce e brillanti, quelle che si erano alzate in una perfezione che aveva sempre avuto, forse, la nota malinconica di ciò che non è destinato a durare per sempre. Non sapeva come sentirsi a riguardo; se lasciarsi andare a quel lato che sempre cercava di allungare le radici in quel tempo andato, come se fosse la fonte e la sorgente, l'inizio e la creazione di ogni cosa. Non sapeva se invece andare verso quello che era emerso con lentezza, quello che le sussurrava come fosse semplicemente così: malinconico forse, fragile in modi che non si potevano neanche immaginare, ma bello in quelle imperfezioni che rendevano tutto umano.
'Dove sei?'
'Ti sto cercando da un'ora almeno'
'Defne rispondimi, sono preoccupato.'
'Te ne sei andata. Ti avevo promesso che avremmo sistemato tutto e te ne sei andata.'
Il melodramma era parte di lui, pensò Defne sorridendo.
'Non devi preoccuparti sto bene. E ti penso sempre'
Defne attese qualche minuto, il tempo che lui fosse in linea e leggesse il messaggio. Aspettò la risposta con il cuore che le scorazzava selvaggio nel petto, neanche fosse stata una liceale al primo flirt, perché era così che si sentiva.
Ma l'attesa fu breve e bruscamente interrotta da lui che era ritornato improvvisamente offline. Non le aveva risposto. Ecco, lo sapeva se l'era presa.
Si sentì una stupida, perché aveva percorso tutte quelle miglia per staccare da quella storia che era diventata pesante e ingestibile, e invece ora si trovava ad essere nervosa ed impaziente che lui le rispondesse quando invece aveva deliberatamente deciso di ignorarla. Cambiò chat e si spostò su Steffy.
"Ehi sono arrivata. Qui sembra il villaggio degli elfi è bellissimo."
Steffy le rispose in tempo reale.
"Bene, sono contenta. Goditelo oggi perché domani ti sarai già rotta le palle."
La solita disfattista. Defne era assolutamente sicura che non si sarebbe stancata affatto di quel succedersi ininterrotto di prati verdi, di pascoli, di ville di campagna, dolci pendii e cieli infiniti.
"Lennon non mi ha risposto al messaggio."
"Che ti aspettavi, scusa? Sei scappata via da un momento all'altro, senza neanche avvisarlo. Ci sarà rimasto male."
Defne sbuffò e spense di nuovo il telefono. Era sempre brava nel fare le cose male, quello non sarebbe cambiato mai, immaginava.
Le venne da piangere proprio mentre sentiva le prime gocce di pioggia picchiare contro i vetri delle finestre. Aveva atteso di sentirle cadere prima di prepararsi e uscire. Dapprima, erano stati solo leggeri e indiscreti suggerimenti posati sul vetro della sala da pranzo. Poi, con l'aumentare del vento, era cresciuta la loro arroganza e la loro audacia, fino a divenire un intenso richiamo, un'irrinunciabile promessa. Non aveva meta, ma un obiettivo perfettamente tratteggiato tra i risvolti della mente. Perdersi. Tutto ciò che desiderava era smarrirsi tra i vicoli stretti del villaggio. La piogga incessante l'avrebbe custodita dagli sguardi dei passanti. Le gocce, rincorrendosi sul viso, avrebbero dissimulato il salato che, scendendo copioso dagli occhi stanchi, andava mischiandosi a loro.
Avrebbe pianto fino a quando vi sarebbe stata pioggia a lavar via le lacrime. Era necessario. Il dolore accumulatosi negli ultimi mesi aveva saturato ogni spazio dentro lei. I vicoli si susseguivano in un vortice di repentini cambi di direzione. Chi era stato sorpreso dall'improvviso temporale si trovava ormai al sicuro dentro la propria abitazione, lo sguardo fisso in un punto non ben definito, ipnotizzato dallo scrosciare della pioggia.
Defne alzò gli occhi a sfidare le nubi. Non sarebbe durato molto, il temporale sarebbe stato presto spinto altrove dal vento. Così come la sua tristezza, sciacquata via.
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Like Dreamers Do
RomanceDefne è un'aspirante giornalista in attesa di una svolta nella sua carriera. In una gelida sera londinese incontra il misterioso e affascinante Lennon, il suo nuovo vicino di casa, dj e talentuoso musicista. Una potente attrazione colpisce entrambi...