Defne non voleva andare a ballare quella sera. Si era fatta trascinare da Steffy e Andrés, eccessivamente entusiasti dell'invito ricevuto da un dj che avevano conosciuto la sera prima al locale. Ci era andata solo perché era venerdì, perché aveva avuto una giornata infernale a lavoro e non aveva nulla di meglio da fare.
Mai avrebbe immaginato di trovarsi schiacciata sulla parete del privé a baciare l'uomo più bello e affascinante che avesse mai visto in vita sua.
Defne non era il tipo di ragazza che baciava il primo uomo che le faceva qualche avance, era tutto il contrario, anzi: riservata, schiva, timida. Ma per lui stava ardendo come brace; forse per colpa dell'eccessiva quantità di alcool che aveva ingerito, o forse perché non le accadeva di provare attrazione per qualcuno da troppo tempo.
O forse perché lui non le aveva lasciato più aria da respirare se non quella che le soffiava direttamente in bocca.
La cattiva notizia era che non avrebbe più voluto smettere di baciarlo, di toccare quelle spalle possenti, la sua schiena scolpita, gli addominali disegnati, la sua barba morbida, i suoi capelli lunghi fino al collo e così setosi al tatto. Ma quel maledetto telefono aveva iniziato a vibrare contro la sua coscia e a quel punto staccarsi da lui, da quelle braccia forti che la avvolgevano tutta, fu obbligatorio quanto inevitabile.
"Devo tornare giù per mettere musica per un'altra ora." Le aveva detto, accarezzandole il viso con il dorso della mano. Ma come la guardava? Defne si sentiva le ginocchia deboli sotto quegli occhi fiammeggianti e appassionati che sembravano volerla divorare viva.
"Promettimi che mi aspetterai."
Defne non rispose, ancora senza fiato. Annuì e basta. Lui fece per andarsene, poi si voltò nuovamente e l'attirò di nuovo a sé, stringendola tra le braccia. I respiri di entrambi presero a salire d'intensità, e successe che le loro bocche si toccarono fino a sprofondare nuovamente una dentro l'altra.
"Non mi hai detto neanche il tuo nome." Le respirò sulla bocca, senza sciogliere la stretta delle sua braccia.
"Mi chiamo Defne." Sussurrò lei schiarendosi la voce. Non le era rimasto neanche un grammo di saliva in gola, lui le aveva prosciugato tutto.
"Defne...Defne...un nome così bello."
Il telefono squillò nuovamente, e poteva dire soltanto che era tutto finito e che doveva andare via.
"Devo andare. Solo un'ora. Non andare via." Disse staccandosi da lei. Defne si sfregò istintivamente le mani sulle braccia. Il distacco da lui era stato come una ventata d'aria fredda. Lui si incamminò verso l'uscita, non prima di voltarsi nuovamente e ripeterle "Solo un'ora. Aspettami." E si allontanò, scomparendo tra la folla.
Defne rimase ancora qualche minuto addossata alla parete, con la testa che le girava e il fiato corto. Forse prima di tornare dai suoi amici sarebbe dovuta andare in bagno a rifarsi il trucco. Si toccò le labbra e realizzò che quell'uomo le aveva mangiato tutto il rossetto a lunga tenuta. Poi si toccò le guance e si accorse che erano bollenti. No, doveva andare da Steffy, lei le avrebbe consigliato cosa fosse più giusto fare, magari interrogando i pianeti o quelle cose che faceva lei. Camminò sentendosi come un tizzone ardente fino ai divanetti dove erano seduti i ragazzi. Stavano ancora bevendo alcool.
"Hey Defne! Stavo per chiamarti sei scomparsa!" Le gridò Steffy quando la vide arrivare. Defne si lasciò cadere sul divano accanto ad Andrés, si sentiva esausta.
"C'è dell'acqua su questo tavolo?" Domandò con la gola secca.
Andrés le porse una bottiglietta d'acqua mezza vuota. Non le importava chi ci avesse bevuto prima, la trangugiò tutta fino all'ultimo sorso emanando poi un profondo sospiro quando la finì.
"Hai tutto il trucco sbavato niña, devi dirci qualcosa?" Chiese Andrés, osservandola come se fosse un extraterrestre. Quella domanda attirò l'attenzione di Steffy che si piegò in avanti per guardarla meglio. "È vero! Sei sparita per un'ora e sei tornata col trucco sbavato e con i capelli sconvolti. Parla: con chi hai scopato?" Steffy le sorrise ammiccante. Era evidentemente brilla.
"Non ho...Scopato!"
"Dai Defne, sputa il rospo." Incalzò Andrés, dandole una gomitata che la fece vacillare da seduta.
" ho detto che non ho scopato! Ho solo conosciuto un ragazzo. Ci siamo baciati." Defne non potè fare a meno di sorridere con aria sognante pronunciando quelle parole, il calore di quell'uomo era ancora lì che bruciava sulla sua pelle. Gli altri due gridarono battendo le mani e dando vita ad un allegro siparietto: "Uuuh Defne ha finalmente baciato un ragazzo!" Disse Steffy a voce alta.
"Segna questo giorno sul calendario!" L'assecondò Andrés.
"Siete due idioti!" Esclamò Defne con finta aria stizzita, mal celando il sorriso da ebete che aveva stampato in volto.
"E chi è questo ragazzo? Dov'è ora?" Le domandò Steffy, che nel frattempo si era spostata e le si era seduta accanto. Defne si alzò e si spostò sul divano di fronte, quello addossato alla balconata che si affacciava sulla sala da ballo; si inginocchiò appoggiandosi alla balaustra e invitò i suoi amici a raggiungerla. Il locale non era molto grande e lo vide immediatamente. Era lì sul palco, concentrato sui suoi piatti, con una mano reggeva una cuffia sull'orecchio e con l'altra armeggiava sui tasti della consolle. Finalmente Defne aveva modo di vederlo per intero, nella sua totale bellezza. Indossava dei jeans ed una maglietta blu che lasciava scoperte le braccia muscolose, i capelli erano tirati da una mezza coda che gli scopriva la fronte ma gli lasciava in parte sciolti i capelli castani dai riflessi ramati. Era molto alto, la sua immagine spiccava imponente sulle centinaia di teste che ballavano al ritmo della sua musica. Quando furono tutti e tre affacciati al balcone, Defne allungò il braccio e lo indicò.
"È lui!" Esclamò, mentre un brivido caldo le attraversava la schiena.
"Il dj?" Chiese Steffy con aria stupita.
Defne annuì e sorrise, mentre accennava un ballo a ritmo di musica con entrambe le braccia.
"Ma sei una stronza! Lui è mio!" Gridò Andrés, dandole un colpetto sul sedere.
"Ci racconterai quello che è successo, ma ora ho bisogno di mangiare qualcosa o con tutto quello che ho bevuto la serata si concluderà malissimo." Disse Steffy, iniziando a raccogliere le sue cose sparse sul tavolino.
"Vuoi andare via? Ma non possiamo! Gli ho promesso che l'avrei aspettato." Non poteva andare via, mancavano solo cinquanta minuti e lui sarebbe tornato.
"Aspettarlo per cosa? Per scopare nei bagni e poi arrivederci e grazie? Meriti qualcosa di più, tesoro."
"Steffy ma lasciala divertire, mancava tanto così che prendesse i voti."
"Andrés, cariño, la conosci. Lei non è capace di divertirsi e basta."
Defne lanciò un'occhiataccia ad entrambi, ma poi si rese subito conto che Steffy aveva ragione. Non era da lei lasciarsi andare così con uno sconosciuto, ed era anche vero che in passato aveva accumulato fin troppe delusioni per la sua tendenza ad idealizzare le persone. Ma non voleva andare via, non gli aveva chiesto neanche il nome. Era pur vero però che abitava nella villa di fronte e avrebbe potuto rivederlo l'indomani.
"Defne, tesoro andiamo. Se ci sbrighiamo Genzo il greco magari si muove a buon cuore e ci prepara uno spaghetto allo scoglio prima di chiudere."
"Vuoi guidare fino a Finchley? Ma sei ubriaca!"
"Defne sono solo 15 minuti di strada, e poi guiderà Andrés che ha bevuto un paio di cocktail in meno."
A malincuore, Defne indossò il suo cappotto e mise la borsetta in spalla. Prima di andar via però si affacciò per l'ultima volta per guardarlo. Come per telepatia, lui alzò lo sguardo verso di lei e le sorrise. Defne si guardò intorno per capire se stesse sorridendo proprio a lei, e si, era rivolto proprio a lei. Proprio nel momento in cui stava per ricambiare il sorriso, Steffy la richiamò all'ordine.
"Defne! Andiamo?"
Defne non disse una parola per tutto il viaggio in macchina. Era confusa per tutto quello che era successo quella sera e ora che l'effetto dell'alcool stava andando via, si chiedeva se non avesse sbagliato a baciare quel ragazzo...in quel modo.
Ma poi arrivarono al ristorante greco e la fame prese il sopravvento sui suoi pensieri.
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Like Dreamers Do
Roman d'amourDefne è un'aspirante giornalista in attesa di una svolta nella sua carriera. In una gelida sera londinese incontra il misterioso e affascinante Lennon, il suo nuovo vicino di casa, dj e talentuoso musicista. Una potente attrazione colpisce entrambi...