quando non le cerchi🌅capitolo 26.

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Esco dall'acqua lasciando i ragazzi lì corro per tutta la spiaggia per andare nell'ufficio di Mary per mostrarle la prova che non è stato Travor a rubare i soldi. Mi fiondo dentro senza bussare ancora tutta bagnata, infatti c'è una pozza di acqua sotto ai miei piedi che gocciola dai i miei vestiti fradici.
"Mary..." Mi blocco perché già è occupata, con il mio ex stronzo
"Scusa torno dopo" vado per uscire
"No, aspetta stava parlando del furto, sono sicura che ti interessi" dice Mary, cos'altro deve inventarsi adesso.
"Sono tutta orecchie" dico con tono di sfida
"Nulla, solo che i soldi sono stati trovati, è andato tutto bene. La beneficenza si sta avvicinando, non vorremo fare una cattiva impressione con la stampa." Ma che sta dicendo, nessuno della stampa ci sarà, ho provato ma nessuno ha accettato,
"Hope, avevi detto che ti avevano fatto la negativa"
"Si Mary, è cosi"
"Ho fatto qualche telefonata qua e là, niente di che" il tono in cui parla Barclay mi fa salire il nervoso, lo prenderei per il collo e lo farei urlare come una gallina, trascinandolo per tutta la spiaggia.
"Perfetto" dice Mary entusiasta
"È bene quel che finisce bene, per questa volta lascio correre, ma la prossima volta non finirà così. Adesso non voglio più sentirne parlare, comunque cosa volevi dirmi Hope"
"Nulla d'importante, vado" esco dalla stanza, non gli dirò nulla, non vorrei creare altri problemi a Travor.
"Con me andrai lontana, otterrai tutto. Lui cosa può offrirti? Niente." Non mi ero resa conto che fosse uscito anche lui, mi afferra per il braccio e si avvicina al mio orecchio
"Non dovevi lasciarmi, io potevo aiutarti, sai ho molte conoscenze" mi lecca l'orecchio gli pianto un calcio sul piede cosi lascia la presa
"La prossima volta non la passeri liscia"
"È una minaccia piccolina" dice ridendo spostandomi una ciocca di capelli bagnata
"No è una promessa."
Vado via disgustata, mi sembra di non conoscerlo più, ma con chi cazzo sono stata.
"Destiny dov'è Travor?"
"È andato a lavarsi"
"Grazie"
"Tutto bene?"
"Si, a dopo"
Vado in camera mia per fare una doccia, mi sento tutta appiccicata per via del sale. Preparo i vestiti per dopo sneakers nere, pantaloncini di Jeans e una canotta corta a costine viola.
Decido di farmi anche una maschera per capelli, stando tutti i giorni sotto al sole si possono rovinare, mi sto abbronzando tanto i miei capelli biondi naturali stanno diventando ancora più chiari e miei occhi azzurri con la carnagione scura sembrano color cielo, mi vedo bella, mi ci sento.
"Non sono un po' troppo corti questi pantaloncini?" Mentre sono ancora sotto la doccia sento la voce di Beverly, metto una tovaglia e il turbante in testa e la raggiungo
"Sembrano più corti di quello che sono, che hai? C'hai na faccia"
"Mi ha chiamata mio padre"
"Ah, com' è andata?"
"Male, mi sembrava di parlare con uno sconosciuto"
"È normale, sei arrabbiata con lui, qualsiasi cosa ti dica ti darà fastidio, devi solo sbollire la rabbia, poi andrà meglio" si butta sul suo letto nascondendo la faccia sul cuscino caccia via un urlo liberatorio, conoscendola cambio argomento
"Ora che ci penso, ma che ci fa il mio letto unito al tuo?"
"È da una settimana che non torni a dormire... Quindi ogni tanto è rimasto Lyam"
"Si? Ma dimmi" dico curiosa
"Siete andati oltre al bacio?"
"Può darsi..."
"Oh, raccontami com'è stato?"
"Bello, Hope è dolcissimo"
"Ma sul mio letto?"
"Sul tuo, sul mio chi si ricorda, in quel momento avevo altro a cui pensare" scoppiamo a ridere, effettivamente neanche io mi ricorderei.
"Vado da lui anzi" mi dà un bacio ed esce. Nel mentre mi sono messa le scarpe i pantaloncini e il reggiseno nero e vado ad asciugarmi i capelli in bagno.
"Ciao" entra Travor che mi abbraccia da dietro dandomi baci sul collo.
"Ehi" gli faccio un sorriso attraverso lo specchio, mi toglie il phon dalle mani e mi fa voltare, gli metto le braccia al collo, mi tira su e mi fa sedere sul mobile delle tovaglie, va a chiudere la porta del bagno a chiave e ritorna da me, mi divarica le gambe e mi sfila jeans e slip assieme, si spoglia anche lui mi penetra delicatamente, appena è dentro di me sento in brivido che pervade su ogni centimetro della mia pelle
"Mi sei mancata, due ore mi sono sembrate una vita" dice con il fiato corto
"Anche tu, tanto" fa delle spinte leggere fino a quando non aumenta la velocità, butto un gridolino di piacere al suo tocco, mi stuzzica il capezzolo questa cosa mi fa impazzire. Mi avvicino al suo punto debole, ho fatto caso che tutte le volte che gli lecco sotto il mento impazzisce, così lo faccio inizia a gemere ancora più forte, mentre è ancora dentro di me mi tocca con le dita provocandomi piacere, mi butto all'indietro, mi attacco con le gambe a lui e spingo anche io
"Hope, così mi piace troppo, mamma mia" mi lecco il dito e gli accarezzo il labbro
"Continua non ti fermare Travor" mi solleva e mi sbatte alla parete mi tengo stretta a lui.
"Ci sono quasi Hope"
"Si...oh vai" tutto il mio corpo trema dopo che sono venuta. Ci buttiamo sfiniti per terra.
"Credo che dovrò rifare una doccia" dico ridendo
"Ti capisco" dice scrollandosi il sudore dalla fronte con le mani
"Travor?"
"Si"
"Io... Ti...cioè che dici ci laviamo?" Sembra confuso, ci credo sembravo una bambina che inizia a dire le sue prime parole. Non è quello che gli volevo dire ma non ci sono riuscita, se lui non prova quello che sento io adesso, non voglio che mi prenda per una che si innamora facilmente, anche se non mi sono mai sentirà così, ovviamente non ho avuto chissà quante storie, ma con lui è diverso forse le cose più belle arrivano quando non le cerchi, sto talmente bene che non vorrei rovinare tutto, o magari è solo paura di dirglielo?

Sotto il tramonto di Los AngelesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora