Appena escono li mettono subito a terra per soccorrerli.
"Prendete la valigetta, subito!" Grida Lio con le mani intrise di sangue.
"Sono vivi?" Grida Beverly, un grido che mi fa rizzare i peli. Mi siedo per terra in preda a un attacco di panico."Hope..." Non riesco a sentire Destiny che mi sta parlando, come se fossimo lontane, sento fischiare le orecchie, me le copro con le mani cercando di non sentire quel rumore fastidioso che mi fa stringere i denti, vedo tutto sfocato, quasi da non vedere nemmeno Travor che si avvicina.
Credo di aver perso i sensi, a svegliarmi è qualcosa di freddo in faccia, presumo acqua.
"Finalmente, stai bene?"
Mi guardo in torno, vedo Lyam con una pezza sulla spalla, ma non vedo Barclay."Dov'è?"
"Chi?"
"Barclay, dov'è?"
"L'hanno portato in ospedale, ma sta bene, ha sbattuto la testa, gli metteranno dei punti, ma per il resto stanno bene. Lyam si è solo graffiato la spalla."
"Stai bene?"
"Si, è stato terribile" dice Lyam incupendosi al ricordoTravor mi aiuta ad alzarmi, così ritorniamo ai furgoni, quella che doveva essere una giornata divertente si stava trasformando in una strage.
"Beverly è con lui?"
"Si, ma tu stai bene?"
"Si amore tranquillo."
"Hope mi hai fatto prendere un colpo" Destiny corre ad abbracciarmi appena raggiungo il furgoncino. I suoi capelli neri gli ricadono sul volto ma riesco a vedere la sua faccia spaventata.
"Scusami..." Dico stringendola
"Ti voglio bene, come se fossi veramente mia sorella. Sei la persona che più si avvicina a una famiglia dopo mia figlia" queste parole mi riscaldano il cuore.Prendiamo posto e torniamo al campus. Prendo il telefono e chiamo la mia migliore amica.
"Ehi Hope!"
"Tesoro, come sta lo stronzo?" Sono preoccupata, ma allo stesso tempo lo ucciderei con le mie mani.
"Bene, gli hanno fatto una tac, era buona. Si è salvato per un pelo."
"Hai avvisato i tuoi genitori?"
"Si mi hanno raggiunta qui"
"Anche tuo padre?"
"Si… Ti devo lasciare gli mettono i punti e torniamo"
Riaggancio il telefono e mi appoggio a Travor."Che ti ha detto?"
"Nulla, gli mettono i punti e tornano"
"Mary e Lio erano incazzati"
"Ho notato"
***È passata qualche ora da quando siamo tornati, sono le venti di sera, a breve arriveranno. Siamo tutti un po' perplessi sulla decisione dei responsabili, sono chiusi nello studio da ore ormai.
Finalmente escono, dalle loro faccie serie non si percepisce una buona notizia.
Vediamo entrare Beverly e Barclay.
"Tutti seduti!" Dice Mary con autorità.
Obbediamo subito, ognuno di noi prende posto in silenzio."Non tollero più un comportamento del genere, da nessuno. Oggi si è toccato il fondo, siamo usciti con l'intento di passare una bella giornata, che poi è stata rovinata" è molto arrabbiata, del resto le do ragione. Ogni volta che parla ci punta il dito contro, la vena del collo gli pulsa ogni volta che alza la voce.
"Barclay, ti invito a lasciare il campus, non fai più parte dei nostri volontariati." Dice tutto d'un fiato, con un'eleganza innata, esce e ci lascia lì.
"Sarete contenti, vado via."
"L'hai voluto tu" dico scazzata
"Io non ho voluto tutto questo. Ogni giorno non faccio altro che sentirvi dire che questo posto vi ha dato tanto, beh a me ha tolto tutto." Dice quelle parole con amarezza e dispiacere."Sei solo uno stupido, c'era bisogno di tuffarsi da quella altezza. Poi non fai altro che dire che questo posto ti fa tolto tutto. Cosa ti ha tolto?" Gli chiede sua sorella ancora più arrabbiata di prima.
"Vi lasciamo da soli" dico
"No Hope, resta!"
"Io non voglio intromettermi" dico a Bev
"No rimani, tu c'entri pure" Travor mi lanciò un'occhiata, gli faccio segno con la testa che va tutto bene.
Tutto il resto dei ragazzi esce, rimaniamo solo io, Beverly e suo fratello."Forza parla!"
"Ho perso tutto Beverly!" Urla piangendo. Adesso mi sembra veramente dispiaciuto, non so per cosa ma la sua faccia emette sofferenza, forse per questo si è comportato tutto il tempo così. Il padre li ha abbandonati, subito dopo ha rotto con me e litigato con sua sorella. Si sfogava facendo delle stupidaggini per sentirsi forte, quando forse aveva bisogno solo di qualcuno con qui parlare."Quando dici che l'ho voluto io, beh hai ragione. Io ho deciso di tradire Hope, io ho deciso di litigare con te, io ho deciso di fare quello stupido tuffo.
Ma non ho deciso io che papà ci lasciasse. Non ho mai voluto perdere Hope come amica, ma per colpa del mio comportamento ho perso la sua amicizia che per me è fondamentale, ho perso te Beverly, quando ho deciso di portare quello stronzo di Bryan quel giorno, pensare che mi sta pure sulle palle. Ma l'ho fatto.""Sai benissimo che se saresti venuto a parlare con me, io ti avrei ascoltato" dico sinceramente. Gli ho sempre voluto bene, quando eravamo solo amici le cose andavano meglio, andavamo d'accordo. Non ci saremmo mai dovuti mettere assieme.
"Io ti voglio bene fratello, ero solo arrabbiata ma non ti odiavo. Sei la parte della mia stessa medaglia" finalmente si abbracciano.
"Adesso per fare lo stronzo devi andare via"
"È la cosa più giusta. Quest'estate è vostra"
"Cerca di mettere la testa a posto"
"Ti aspetto a casa Beverly"Sono felice che si siano chiariti. La cosa che più odiavo era vederli separati, orgogliosi uno peggio dell'altra, hanno trascorso tutti il tempo a punzecchiarsi. Mentre ridono e si salutano mi viene in mente il giorno che li ho conosciuti.
Questa ragazza con la chioma rossa, piena di lentiggini, che litigava con un ragazzo anch'esso capelli rossi. Lei bassina cercava di strappargli dalle mani un foglio che lui teneva alto. Beverly mi rivolse subito un sorriso, da li iniziò la nostra amicizia. Passavo ore a casa sua. Vederli separati era una situazione che doveva finire.
Spero che un giorno anche lui trovi il suo cammino, una passione che gli cambi la vita, una donna per cui lottare. E che si innamori, ma veramente.
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Sotto il tramonto di Los Angeles
RomanceHope Carter ha diciotto anni, capelli biondi e occhi azzurri. decide assieme alla sua migliore amica e al ragazzo con cui sta da due anni, di fare volontariato in un campus in cui ci sono dei ragazzi che hanno commesso degli errori e sono lì per rim...