raccontami di te🌅capitolo 13.

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Adoro questo momento, ho appena perso la verginità, non mi sarei mai aspettata che andasse tutto così, stare sdraiati a guardare le stelle, fra le sue braccia è diventato il mio nuovo posto felice.
"Raccontami un po' di te" mi chiede Travor
"Che vuoi sapere?"
"Tutto! Sono molto curioso di sapere  chi ha scelto il tuo nome"

"I miei genitori si sono conosciuti qui, all'epoca era solo un semplice campo estivo, mio padre faceva il volontariato, invece mia mamma era la nipote del responsabile, era qui in vacanza, lei viene dall'Argentina. Quando si sono visti è stato amore a prima vista, mio padre era incantato della sua bellezza, lei aveva diciotto anni e mio papà ventuno. Dopo le vacanze doveva ritornare in Argentina, così mio padre le chiese di sposarlo per non perderla, stavano assieme solo da tre mesi, ma lei accettò ugualmente, si erano opposti tutti per la loro giovane età e anche perché si conoscevano da poco, ma loro non ascoltarono a nessuno. Passarono solo pochi mesi dopo il matrimonio mia madre pensava di essere incinta, fece delle visite ma non era cosi, gli dissero che non avrebbe mai potuto avere dei figli, era distrutta pensava che mio padre l'avrebbe lasciata, tutto il contrario gli stava ancora più vicino per non farla sentire sbagliata. Passarono cinque anni avevano ventisei e ventitré anni, stavano avviando la nostra attuale agenzia quando mia madre sì sentì male, andò in ospedale ed ecco che aspettava me. Da qui nasce Hope (speranza). Perché non hanno mai perso le speranze, non puoi capire come gli brillano gli occhi quando lo raccontano"

"Wow, nome azzeccatissimo"
" Si! È tu invece che hai combinato per essere qui? Sempre se ne vuoi parlare, noto che ogni volta fai il vago" ride.
"Ma in realtà quando ti ho detto che è stato per essere troppo buono era vero. Due anni fa è morto mio fratello, cattive amicizie che lo hanno portato alla morte per overdose." Appena sento quelle parole mi gela il sangue
"mi dispiace Travor, lascia stare, non devi parlare per forza"
"Tranquilla, in pratica un mese prima di venire qui ho scoperto che il migliore amico dell'asilo spaccia cocaina... Il padre è molto violento e lo stava per scoprire così per aiutarlo se pur sbagliando l'ho tenuta io a casa, i miei genitori hanno scoperto tutto e hanno creduto io ne facessi uso e mi hanno mandato qui"
"Hai provato a dirgli che non era tua?"
"Si, ma dopo quello che abbiamo passato si sono preoccupati, mi hanno iscritto qui per allontanarmi dal mio amico, però sono felice almeno ho conosciuto te" dice ridendo 

"A parte gli scherzi, io voglio vivere, voglio fare il surf, voglio che diventi il mio lavoro, anche se i miei genitori vorrebbero che io intraprendessi la loro strada di avvocato, mio padre dice sempre HAI LA FORTUNA DI AVERE UNA BELLA CASA, UNA  BELLA MACCHINA DUE GENITORI BEN PAGATI PER POTER FARE TANTE COSE E VUOI SURFARE, appena sapranno che non andrò al college per frequentare una scuola di surf mamma mia"
"Bene allora siamo in due, neanche io frequenterò, lo farò da privatista per dedicarmi al nuoto" dico
"allora ci nascondiamo assieme" iniziamo a ridere come degli scemi

"È un delle serate più belle da quando sono qui, grazie Travor"
mi metto a livello della sua faccia per baciarlo
"anche per me è così, vorrei che tutto il resto non esistesse"
" purtroppo ho un bel casino da risolvere"
"Quando glielo dirai?"
 "Presto, non subito già ha i suoi problemi, ma non è tardi quel giorno, farò passare una settimana o due"
"Cosa pensi di dirgli?"
"Non di noi, solo che non sono più innamorata, che in effetti è la verità"
"Quando ti sei resa conto che il sentimento non fosse più come prima? Cioè come si capisce  che l'amore non esiste più?"
"Bella domanda, non credo di saperti rispondere, io c'ho messo un bel po' a capirlo, sai sono tutte i se e se... E se... Ci vuole tanto coraggio credo"

Credo che ormai sarà difficile nasconderci, devo parlare al più presto con Barclay. Lunedì verrà mio padre più di lui chi può consigliarmi meglio, di certo non gli dirò di Travor,se sapesse che sono stata con lui... Solo al pensiero mi metto a ridere.
"Perché ridi?"
"No niente, sono felice" gli do un bacio e lo abraccio forte.
Ho sempre chiesto consigli a mamma e papà, mi hanno sempre lasciata libera di seguire il mio istinto pe questo gli sono molto grata.
"Domani voglio parlare con Mary e Lio è da un paio di giorni che ho
un' idea per la testa" gli confesso
"Cioè?"
"Lo saprai domani, niente favoritismi"
Gli dico scherzando
"Ah si..." inizia a farmi il solletico sui fianchi.
"No! Travor" amo la sua rissata, la smette subito per fortuna.
"Buonanotte Hope" mi da un bacio
"Notte"
Ci mettiamo a dormire, sperando di incontrarci tra i nostri sogni.
"Sei più matta di me" ridiamo, ridiamo sempre, cosa che non facevo da molto ormai

Sotto il tramonto di Los AngelesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora