Sta mattina mi sveglio nel mio letto, credo di essermi addormentata quando sono venuta a fare la doccia, infatti sono ancora in accappatoio. Scelgo qualcosa da mettere, tra le tante cose che ho tirato fuori c'è una gonna salopette di jeans, metto quella. Sotto metto una maglietta semplice bianca e delle Nike nere. Per i capelli faccio delle trecce. Esco dalla stanza per andare in mensa, ma vengo fermata.
"Hope, posso parlarti?"
"Certo Destiny"
Ci mettiamo sedute sul gradino davanti la porta della mensa.
Cerco di capire dalla sua espressione, ma ha una faccia neutra.
"Senti, ho parlato con tuo padre e tua madre, è ho preso una decisione."
"Hai cambiato idea? Perché io vorrei tanto che tu facessi parte della mia famiglia" inizio a parlare a raffica, mentre lei mi guarda sorridendo.
"Ehi calmati, non ho cambiato idea"
"Allora che decisione hai preso?"Si sistema più vicina a me, mi prende le mani e mi guarda dritta negli occhi. La mia ansietà mi fa pensare sempre al peggio.
"La bambina sta bene?"
"Si, più che bene, tuo nonno la sta viziando da morire." Dice ridendo. Immagino abuelo ama i bambini.
Dice che sono come i marinai: dovunque si posino i loro occhi, è l’immenso."Allora, ormai sono a tutti gli effetti una della famiglia, così tuo padre mi sta ritirando dal campus, cosi da poter stare con Emma, a Settembre inizio a studiare in un'accademia di danza. Mi ha già scritto!"
"È una notizia bellissima! Quando andrai via?"
"Stasera"
"Sono felicissima per te Destiny" gli do un grande abbraccio.
Mi dispiace un po' non averla più qui, però sono felice che finalmente si possa godere sua figlia, deve recuperare tutto il tempo perso."Adesso vado a sistemare la mia valigia. Ci vediamo dopo cosi ci salutiamo"
"Va bene" gli stampo un bacio nella guancia e la lascio andare.
***È sera ed è arrivato il momento di salutare Destiny.
I miei sono già qui, hanno portato anche la piccola Emma.
Appena vede sua mamma le sorride, quando apre la bocca per mordicchiare il suo giochino, gli si vedono due dentini piccolini.
È dolcissima, mi sciolgo ogni volta che guarda sua mamma, con quei suoi magnifici occhi che parlano da soli.Trav aiuta mio padre a caricare le cose di Destiny in auto, mentre io gioco con la piccolina.
"È ora!" Dice mio padre
"Bene, mi raccomando non litigate mai"
"Mai Dest, ci vediamo a casa. Ciao piccolina" quest'ultima frase la rivolgo alla bambina.
Saluto anche i miei, subito dopo vanno via.Io e gli altri rientriamo nel campus.
"Ragazzi stasera ho ordinato delle pizze" ci informa Gregory.
Esultano tutti per la felicità.
"Sono gli ultimi istanti"
"Si Beverly" dico sospirando.
Sta finendo quest'avventura, solo tre settimane e ognuno di noi ritornerà alla vecchia vita, solo più ricca,di affetti e consapevolezze."Amo questo posto" dice con un pizzico di tristezza
"Sembra che nessuno se ne voglia andare"
"Si Hope, io non voglio andare. Mi attacco alla palma con le catene"
Rido di gusto dopo la sua affermazione.
"Che c'è, sono seria" dice ridendo
"Ti lego io"
"Perfetto" mi stringe la mano per confermare il nostro accordo."Che avete da ridere ogni volta?!" Dice curioso Lyam.
"Nulla, la tua ragazza si vuole attaccare a una palma"
"Cosa?" Scoppiamo a ridere tutte e due.
"Niente lascia stare, mangiamo la pizza" le dice Beverly continuando a ridere.Si sente subito un gran profumino appena alzano il coperchio del cartone, sono di diversi gusti, ma quella che adocchio è con le cipolle rosse, prezzemolo, dei pezzi di pollo e altre cose piccanti.
Finiamo di mangiare, le pizza erano buonissime.
"Mi sento pieno, vado fuori per smaltire un po' quello che ho mangiato" dice Travor toccandosi la pancia, alza la maglia per guardarsi nel riflesso della porta a vetro.
"Mamma mia sembra che abbia ingoiato il tavolo"
"Che sei esagerato" dico ridendo.
"Solo un po'. Mi raggiungi dopo?"
"Va bene" ci diamo un bacio ed esce."Abbiamo delle visite" annuncia Lio
Ci voltiamo e vediamo Barclay.
"Fratello" urla Bev saltandogli di sopra.
È passata una settimana da quando è andato via, e devo essere sincera, non mi è mancato per niente."Ciao Hope!" dice stringendomi la mano come degli sconosciuti.
"Ciao, come stai?"
"Bene, voi?"
"Tutto bene" è tutto molto strano, la settimana scorsa ci siamo lasciati in buoni rapporti, ma il mio tono è freddo, come se non volessi che fosse qui."Che ci fai qui?" Ringhia Lyam
"Calmo fratello, sono venuto a trovare mia sorella" dice alzando le mano, nel mentre lui lo guarda in cagnesco, notò che nessuno è felice di vederlo, cosa che non mi stupisce.
"Io vado da Travor"
"Vedo che state ancora assieme"
"Vedo che non sei cambiato" esco dalla stanza, vorrei evitare un litigio.Lo cerco per tutta la spiaggia fino a quando lo vedo da lontano, percorro il pezzo della spiaggia che porta alla riva.
"Che fai?" Grido a Travor, è in acqua con una tavola. Non ci sono onde, ma ho fatto caso che ogni tanto si mette in acqua sdraiato a guardare le stelle. Un giorno di questi sbarcherà su un'isola deserte, trascinato dal mare. Mi metto a ridere al pensiero.
Esce, posa la tavola sulla spiaggia e i avvicina.
"Facciano un bagno?"
"Si, ma non indosso il costume" mi guardo in torno per vedere se c'e gente. Non vedo nessuno, mi sfilò la gonna a salopette di jeans, tolgo anche l'intimo e cammino verso il mare, metto un braccio sul seno e con l'altro gli faccio segno di raggiungermi con l'indice.Mi raggiunge subito. Io mi faccio sempre più in là finché non sono coperta dall'acqua fino al seno.
Mi prende fra le sue braccia, inizia a baciarmi dolcemente, come solo lui sa fare.Illuminati dalla luce della luna, che ci fa da riflesso, ci teniamo stretti. Non ho molte certezze nella mia vita, ma lui adesso è la mia, mi sento travolta da un amore immenso.
STAI LEGGENDO
Sotto il tramonto di Los Angeles
RomanceHope Carter ha diciotto anni, capelli biondi e occhi azzurri. decide assieme alla sua migliore amica e al ragazzo con cui sta da due anni, di fare volontariato in un campus in cui ci sono dei ragazzi che hanno commesso degli errori e sono lì per rim...