Azzurro chiarissimo, quasi ghiaccio

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Lo psicologo è visto da molte persone in molti modi indifferenti.
Alcuni credono che ci vadano le persone pazze, non sapendo che in quel caso se la dose di follia è lieve si va da uno psichiatra, in casi estremi in una terapia ben diversa.
Altri ancora lo definiscono uno strizza cervelli, proprio per il modo in cui sa entrarti nella mente, nel modo in cui tu glielo concedo forse perché hai estremamente bisogno di aiuto, o semplicemente perché steso su quel divano è come se ti sentissi una piccola marionetta manipolata da dei fili.
Indipendentemente da ciò che pensa la gente, trovare uno psicologo degno di essere definito tale non è facile, ma basta sempre tentare, no?
"Tentare"
Era l'unica soluzione su cui poteva fare leva sara in quel momento.
Lei non comprendeva Niccolò, Niccolò non comprendeva lei, che potesse farlo qualcun altro?
In ogni ospedale che si rispettasse il reparto di psicologia non mancava mai, spesso i pazienti avevano gravi traumi in ambito e uno psicologo era più che essenziale a portata di mano.
Quindi in quel pomeriggio primaverile si ritrovò lì, distesa su un divano durante la sua pausa dal lavoro, mentre una donna sulla quarantina in abiti eleganti a poca distanza da lei cercava di comprendere la sua situazione.

«in base a questo suo racconto, cosa pensa che una persona esterna e senza alcuna istruzione in psicologia possa capire?» domandò la donna accavallando una gamba su un'altra.

Sara spostò lo sguardo dal soffitto bianco a lei, per poi cacciare un profondo sospiro.

«non so.. credo di aver detto tante cose e che non sia possibile riassumere il tutto in due p-»

«riassumendo il tutto, ha detto che suo marito ha un carattere insopportabile ma che lo ama da morire, mi sbaglio?»

Quella volta Sara ci ragionò un po' su, e dovette trovarsi necessariamente ad annuire.
Si era sicuramente soffermata sull'ultimo periodo durante buona parte della seduta, ma aveva raccontato anche dei momenti passati, e pensandoci non aveva detto altro che quello.

«e che ovviamente questo carattere ultimamente è più in vista rispetto all'amore sproporzionato che prova per lui, certo» aggiunse la psicologa sistemandosi gli occhiali scesi leggermente.

«che cosa? No!
Non è cambiato lui, perché avrebbe dovuto farlo così all'improvviso?»

«signora, mi sta letteralmente dicendo da un'ora che lei è qui perché è successo qualcosa d'improvviso e che non capisce il perché, come può dirmi che non è camb-»

«no assolutamente no, non sto dicendo questo!
Qualcosa non va, ma non è che qualcosa è cambiato!»

E mentre la seduta prese una piega abbastanza insolita, ma che tuttavia la psicologa si aspettava, dall'altra parte dell'ospedale, in una stanza piccolina e con poca luce, qualcun altro viveva la giornata come se non esistesse altro pensiero.

«se arrivasse.. non so un dottore? O un infermiera?»

«sei stata tu a dirmi che in queste tipo di stanze ci vengono solo gli impiegati di questo ospedale per questioni che sicuramente non riguardano il lavoro, poi ludovica ci ha ripetuto tre volte che non dirà nulla»

Simone prese una rincorsa e saltò come un delfino in mare dritto su quel letto a castello da una piazza, rischiando quasi di sbattere la testa con il lettino sopra.

«maturo da parte tua» lo canzonò Marta, per poi raggiungerlo a passo moderato mentre si manteneva con un braccio al muro.

«scusa.. mi dimentico che senza flebo hai un po' di forza in meno, vieni qua»

Il biondo le tese una mano e le fece prendere posto sul letto di fianco a lui, per poi stamparle un bacio sulla guancia, la quale subito diventò rossa come il resto del viso.
Era da qualche settimana ormai che Simone passava molto del suo tempo in ospedale, quasi tutti i giorni tranne i festivi per una o due orette al giorno.
Inizialmente vide due volte quegli occhi azzurri come il cielo solo perché stava dando una mano a sua madre, ma il resto furono volute, eccome se lo erano.
Il giorno prima di presentarsi in ospedale da quella ragazza così carina che da subito l'aveva attratto, si sdraiò a letto fissando il soffitto, pensando effettivamente a cosa fare.
Era in una situazione complicata, Marta era davvero bella e a primo impatto gli sembrava un bignè dolce incapace di fare del male a qualcuno, magari anche solo passare una volta un po' di tempo con lei per provare a conoscerla lo avrebbe strappato via da quel brutto inferno in cui si era messo con le sue stesse mani..
Fatto sta che alla fine decise di tentare, e giorno dopo giorno, diventò un appuntamento fisso.

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