Non è che non ti voglio più

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«di profilo è uguale a te» pronunciò Sara senza alzare troppo il tono di voce, per poi sfiorare delicatamente l'ecografia con un dito, ricalcando appunto la parte indicata della piccola

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«di profilo è uguale a te» pronunciò Sara senza alzare troppo il tono di voce, per poi sfiorare delicatamente l'ecografia con un dito, ricalcando appunto la parte indicata della piccola.

Niccolò invece si limitò ad accennare un sorriso non staccando gli occhi da lì, da quella piccola figura che stava guardando per la prima volta ancora un po' incosciente.
Non che non avesse avuto tempo per realizzare che a breve avrebbe avuto un'altra bimba piccola e che avrebbero dovuto cominciare tutto da capo, ma per la prima volta in sei mesi gli sembrava di ammettere davvero che stava per diventare di nuovo papà, e che quella piccolissima persona ancora non nata non era solo un pensiero segnato in rosso in mezzo a tutta quella situazione complicata.
Gli sembrava passata una vita dall'ultima volta che aveva tenuto un bambino in braccio piccolo piccolo consapevole che fosse suo, e magicamente quei tre mesi che mancavano al concludersi della gravidanza gli sembravano estremamente esagerati, solo perché non vedeva l'ora di farlo di nuovo.

«come sempre» continuò a parlare Sara riferendosi alla sua precedente affermazione, e in effetti i suoi figli quasi sempre prendevano molto da Niccolò.

Solo Angelica aveva le labbra e il taglio degli occhi di lei, ma riguardo al profilo era identica a Niccolò, per non parlare di Simone, che da sua mamma aveva preso solo i colori chiari.
Niccolò a quella frase soffocò una risata, ben consapevole che a Sara non fosse andata bene neanche quella volta.

«di profilo si, magari di fronte non mi assomiglia tanto»

«ne dubito, comunque vedremo»

Sara chiuse gli occhi e prese piano un sospiro per sentire quel profumo che così da vicino le era mancato da morire, era solo poggiata con la testa alla spalla di lui eppure le sembrava chissà cosa..
Aveva ancora tanti pensieri che le ronzavano per la testa anche riguardo a cos'avrebbero fatto, e notando che era rimasta in silenzio per diversi minuti, Niccolò decise di prendere parola per primo.

«perché dopo mesi hai pensato di dirmi proprio oggi quello che mi hai detto prima?» chiese abbassando l'ecografia; tuttavia non pretese un contatto visivo almeno per il momento, era consapevole che fosse già difficile parlare.

«se te l'avessi detto mesi fa l'avrei fatto senza comprenderlo a pieno, non so se sia stato un bene o un male» rispose quindi Sara senza pensarci troppo, anche lei sarebbe voluta tornare indietro potendo.

«Sara a me fa piacere che tu adesso abbia le idee chiare e che le abbia chiarite un minimo anche a me..»

«c'è un "però" vero?»

Dopo che lei bloccò la sua frase, Niccolò tirò un sospiro senza neanche trattenersi dal nasconderlo, era evidente che non poteva chiudersi tutto con un "ho capito dove ho sbagliato", sarebbe stato troppo facile.

«Federico ti ha baciata»

«si Niccolò ma io non volevo, l'hai detto anche tu che mi stava spezzando un braccio per non farmi staccare..»

«ho capito Sara ma ti ha sempre baciata!
Non è neanche tanto questo il punto, ma capisci che è da sei mesi che manco io ti do un bacio?
Vedere quel deficiente del tuo collega che ti baciava mi ha fatto sentire come se io avessi qualcosa in meno a lui, perché lui poteva e io no, lo vuoi capire?» disse il moro alzando di poco la voce, neanche troppo per urlare, ma per lasciar intendere che a lui quella questione aveva fatto sul serio male.

«non è vero che lui può e tu no, questa è una paranoia nella tua testa ma non è così!»

Niccolò si era mosso dalla sua precedente posizione ed era semplicemente seduto sul letto di fronte a lei, e trattenne per qualche secondo il respiro quando Sara gli prese una mano pronunciando quelle parole.

«non ho detto che non posso, non so se lo voglio ancora»

Se avesse solo saputo quanto aveva fatto male quella frase pronunciata anche a sguardo basso, forse l'avrebbe tenuta per sé.
Non era probabilmente quella a far male, il punto era che Sara per tutti quei mesi l'aveva tenuto lontano in modo incosciente, lui lo stava facendo consapevole.
Guardò gli occhi di lei riempirsi di lacrime, mentre poi girò il capo per non farsi vedere.
Avere il dubbio di una rottura per mesi non era bello, ma sentirselo dire in modo papale nel momento in cui ti accorgi di amare ancora l'altra persona sicuramente non è neanche minimamente paragonabile.
Niccolò le prese un braccio e la avvicinò a sé per abbracciarla, sapeva che non era facile, ma non poteva fare un passo più lungo della gamba se neanche riusciva a muoversi.

«mi dispiace per tutto quello che è successo, se potessi non rifarei neanche una mossa di quelle che hanno combinato questo casino, però nic ti prego.. già era una situazione insopportabile senza che ci capissi qualcosa, se mi dici adesso che non mi vuoi più..»

«no Sara, Sara ascoltami, va bene?»

Pronunciò quelle parole prendendole il viso tra le mani, scostò di poco le lacrime che avevano raggiunto le sue guance e cercò di tranquillizzarla un minimo prima di parlare; se piangeva né lei né lui erano abbastanza consapevoli da affrontare un discorso lucidamente.

«non è che non ti voglio più, anche se volessi non sarebbe comunque possibile dato che sei la mamma dei miei figli, ma comunque non c'entra perché non è questo il punto.
Sono successe tante cose che ora come ora non riesco a cancellare, ho bisogno di realizzarle innanzitutto, accettarle e poi andare avanti, e così su due piedi non ci riesco.
Non sto dicendo che ho bisogno di tempo nel senso che voglio allontanarmi, non è servito in pratica a nulla quando l'abbiamo fatto, ma ho bisogno del tempo per me.
Non implica che devi starmi lontana, ma non riesco a tornare come prima così, come se nulla fosse..»

Sara era rimasta ad ascoltare con le lacrime agli occhi e cercava quanto poteva di stare a sentire sul serio, senza pensare necessariamente al peggio.
Alla fine del discorso alzò solo lo sguardo verso di lui e annuì, aveva un nodo allo stomaco anche solo nel pensare che la fine di quel tempo portasse a qualcosa di negativo, ma non poteva negarglielo dopo che lui aveva fatto di tutto per lasciarlo a lei.

Angolo autrice:
Scusatemi per l'attesa, non capita spesso che io non aggiorni per tanto.
Volevo dirvi che ho pubblicato un'altra storia ed è anche per questo che sono stata inattiva, ma è una storia conclusa e quindi adesso posso tranquillamente concentrarmi su questa qui.
Si chiama "la nuova stella di Broadway", mi farebbe molto piacere se la leggeste <3

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