Donna instabile, sei la mia sfida

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Poteva il mondo smettere di funzionare con un solo tocco di labbra sul viso?
La risposta era anche più che scontata in realtà, se solo la presenza di Sara in quella stanza annullava e rendeva inutili quelle del resto dei presenti, un contatto fisico sicuramente non sarebbe stato da meno.
Mentre la bionda gli stampava un bacio sulla guancia, notò che lui l'aveva trattenuta anche dopo essersi staccata.

«e questi?» disse il moro prendendo una ciocca dei suoi capelli tra due dita e portandola tra i loro visi.

«i capelli scuri non fanno per me» rispose quindi Sara facendo spallucce, quella mattina stessa aveva fatto il possibile per liberarsi un oretta e occuparla dalla parrucchiera, davvero non riusciva più a guardarsi mora.

Sembrava che quel colore le spegnesse il viso, senza tralasciare che dopo una vita passata con ciocche bionde qua e là non riusciva a vedersi con un colore così scuro.
Niccolò trattenne un sorriso e fece passare una sola volta una mano tra le trame dei suoi capelli, si stava chiedendo come mai non avesse notato questo particolare anche quel pomeriggio, mentre lo osservava durante lo spettacolo.
Quel contatto non durò ulteriormente, lo sguardo di Niccolò si spostò di poco sull'uomo che stava fissando insistentemente Sara, e gli venne automatico serrare i denti senza smuovere lo sguardo da lui.
La bionda lo notò improvvisamente teso, la mano che teneva sulla sua spalla la poggiò piano su una sua guancia, e non traendone alcun risultato voltò di poco la testa per capire da sé.
Cacciò un sospiro mentre si rigirava e attirava gli occhi di lui sul suo viso, l'ultima cosa che voleva era che Federico facesse ulteriori danni ora che la situazione non stava più peggiorando.

«mi lasci cinque minuti?» chiese lasciandogli intendere che sarebbe stato meglio chiudere la situazione una volta e per tutte, lasciare parentesi aperte non sarebbe servito.

Niccolò esitò per un po', non gli andava giù l'idea di Sara e Federico di nuovo soli in un angolo che "parlavano", non se sarebbe finita come l'altra volta.
Ma d'altra parte non poteva dire di no, nonostante volesse, quindi annuì.
Lo sguardo del biondo era ancora fisso su di loro, e forse per una piccola questione di orgoglio Niccolò stampò un bacio sulla spalla scoperta di Sara.
Non era nulla di particolare, anche lei non diede più di tanto peso a questo gesto, ma le labbra serrate di Federico gli diedero la giusta soddisfazione prima di lasciarla.

«cinque minuti, non uno di più» pronunciò la bionda prendendo un analcolico da un tavolo e facendo segno a Federico di seguirla.

Lui non se lo fece ripetere due volte e la seguì, fino ad arrivare all'esterno del piano dove si trovavano, lì non si sentiva la musica e si poteva ballare in tranquillità.
Sara si poggiò ad un muro osservando il liquido rossastro che ancora non era fermo nel bicchiere, non sapeva da dove incominciare in realtà; si rese solo dopo conto che a parlare non doveva essere lei.

«mi dispiace se per sfogare un mio stato di insoddisfazione ti ho forzata in qualcosa, credo che dovrei partire da questo..» incominciò a parlare quindi lui, dopodiché Sara annuì accettando le sue scuse che almeno sembravano essere sincere.

«io.. non credo di aver bisogno di un grande concetto di stabilità nella mia vita, o almeno lo stesso concetto che hai tu.
È da quando ho vent'anni che continuo a viaggiare ogni pochi mesi, questo è stato il mio primo trasferimento per esigenze di lavoro e non perché avevo bisogno di cambiare aria, e da questo credo tu possa capire molto.
La storia ufficiale più lunga della mia vita è durata tre mesi con una bellissima donna francese, forse tu sai qual è il concetto di "amore della mia vita".. beh, credo che lei sia stata una specie.
Non è una vita che fa per me purtroppo, il suo amore non mi bastava e io sto bene così.
Da solo, ogni tanto m'innamoro una sera e la mattina dopo neanche ricordo i particolari di quella donna, cerco di concentrare tutto su di me ed è sempre andato molto bene.. finché ti ho conosciuta, ecco..
All'inizio eri solo una bellissima donna che mi teneva testa e che credevo dopo un po' avrebbe abbassato la guardia, poi però ho iniziato ad osservarti meglio.
Mi sei sembrata molto scombussolata ultimamente, con una relazione instabile, una vita traballante e qualche problema in più che non tutti hanno.. quasi simile a me.
È stata forse questa la motivazione che mi ha spinto a desiderarti ancora di più, ma evidentemente la te che ho visto non ha bisogno di me per come stanno le cose ad oggi»

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