"Credo che se avessimo lo stesso sangue giustificherei il mio non saper iniziare a scrivere le lettere dicendo che è un tuo stesso particolare, non trovare le parole e poi ritrovartele davanti senza neanche accorgertene.
È qualche minuto che osservo questo foglio cercando il modo di parlarti, a differenza tua non riesco ad essere impulsiva e spesso rimango con i rimorsi perché non mi butto a capofitto nonostante le mie insicurezze, però i pensieri per la testa li ho, quindi chiudi un occhio se saranno scritti in modo più disordinato e di getto rispetto ai tuoi.
Una delle cose che ti dico e mi dici più spesso è "ti amo come il primo giorno", ed effettivamente oltre ad essere un controsenso (o forse no) dato che abbiamo quasi sempre avuto un rapporto di amore immensamente sproporzionato e allo stesso tempo in contrasto per i nostri caratteri forti, credo che in quel "come il primo giorno" almeno io tralascio tante cose.
Dici sempre che io sono fatta apposta per te, che sono la tua persona e che qualcuno da qualche parte mi ha dipinta nel migliore dei modi per salvarti la vita, ed è forse anche motivo per cui ti senti insicuro e pensi di non fare per me ciò che io faccio per te;
Sai perché succede questo? Perché tu vedi i miei gesti riempire spazi vuoti che hanno provocato altri in modo concreto, lo vedi davanti ai tuoi occhi.. tu invece mi salvi la vita ogni giorno senza fare nulla, solo essendo semplicemente.. te?
Sembra la solita frase cliché, e forse adesso mi risulterà anche complicato spiegarti uno dei mille motivi per cui non lo è, ma voglio provarci.
Per quanto nella vita conti sempre avere al primo posto la sicurezza in sé stessi, la giusta stabilità, dei punti fissi.. io ad oggi non avrei neanche un decimo di ciò che ho senza di te.
Non sono i viaggi fatti insieme, ma il modo in cui hai portato casa ovunque andassimo solo con la tua presenza.
Non era la mancanza durante i tre anni fuori, ma il modo in cui cercassi il tuo sguardo negli occhi degli altri.
Non sono gli attacchi di rabbia, ma il tuo modo di proteggermi anche quando avresti mille motivi per volermi ovunque tranne che davanti a te.
Non sono i momenti dove sei silenzioso e estraniato dal mondo, è la tua fragilità che conosco benissimo e che in quel momento stai tenendo chiusa dentro di te e con cui stai combattendo senza dire una parola.
Non è il modo in cui sei cambiato rispetto al tuo vecchio stile di vita, ma il modo in cui hai fatto uscire in automatico la parte più bella che hai solo per me.
Non è il tuo modo di avercela col mondo, ma il modo in cui lo allontani da te perché quando lo ami troppo sei così vulnerabile da avere quasi paura.
Non era la proposta di matrimonio, ma il tuo coraggio nel chiedermi di accompagnarti tutta la vita tenendo conto e combattendo le tue insicurezze e i tuoi sbalzi d'umore che te lo impedivano.
Non era la tua proposta di avere un bambino, ma il chiedermi di essere la mamma dei tuoi figli, di dare alla luce qualcosa SOLO NOSTRO, che con una via distante o vicina non sarebbe mai cambiato.
Non è per i nostri figli, ma per il modo in cui li hai resi nostri, il modo in cui non sei stato per loro un genitore, ma un PADRE; non la persona che aveva contribuito nel farli venire alla luce, ma a crescerli per il resto della tua vita e ad amarli più della tua persona.
Non sono le stesse abitudini che mantieni nei miei confronti da anni, ma la spontaneità con cui lo fai.
Non è il mondo che ti circonda, non è una sola cosa di te che mi permette di necessitasti come l'aria o di spiegarti il perché, neanche queste motivazioni sono lontanamente abbastanza, sei solo tu la motivazione di tutto.
Mi hai chiesto perché mi sono innamorata di te, e forse la risposta più semplice e spontanea che io possa darti in questo momento, è per avermi fatto vivere una vita che può definirsi tale oltre che ad un esistenza, e l'hai fatto dal primo giorno.
Per quanto la quantità del mio amore nei tuoi confronti non sia variata negli anni, non riesco a dirti che ti amo nello stesso modo di prima, stesse quantità, ma non nello stesso modo.
Non riesco a dirti che ti amo come quando alle nostre spalle avevamo solo qualche litigata e poche lacrime versate, sarebbe come sminuire le esperienze innumerevoli che abbiamo vissuto insieme.
Adesso ho miliardi di motivi in più per amarti, perché se mi guardo indietro abbiamo costruito così tante cose che per una vita sola mi sembrano quasi troppe, e pensare che fortunatamente abbiamo ancora un bel po' di tempo davanti..
Hai già accennato, o anzi, parlato a grandi linee di quasi tutta ciò che è stata la nostra vita fino ad adesso, e come al solito sentirti raccontare anche della cosa più banale mi affascina fin dalla prima volta che abbiamo affrontato un discorso insieme.
Forse non lo sai ma nella tua immensa semplicità e umiltà sei la persona che più stimo al mondo, e per essere te non bisogna avere né un titolo di studio né particolari insegnamenti, basti solo tu esattamente così come sei e qualcuno che sappia davvero ascoltarti.
Hai riempito la mia vita come forse nessun'altra persona abbia fatto sia con me che in generale, il tutto portando solo te stesso.
Sei davvero la mia persona, l'amore della mia vita, e l'unico che mi fa sempre pensare al fatto che per te, per noi due, ne varrà sempre la pena.
Girare intorno alla motivazione per cui ti amo credo che non ti basti per questa volta, ho risposto a qualche tua domanda ma so che ne hai ancora tante tante altre, ma sotto sotto la risposta la sai già.
Ti conosco come nessuno, saprei riconoscere una tua insicurezza da lontano, e non avere il mio Niccolò negli ultimi mesi prima di venire a conoscenza della motivazione per cui ti scrivo ora, non mi ha fatto stare nel migliore dei modi.
Eppure per quanto io ami tutti i tuoi modi e il tuo carattere più che complicato, forse questa volta la tua testardaggine e la determinazione nel voler fare tutto da solo hanno combinato qualche casino.
Non credo di aver mai pensato ad un amore che non sia tu dopo che abbiamo perso il nostro primo bambino, da lì ho sempre voluto solo te; non che prima fosse diverso, però avevo quelle piccole insicurezze che si hanno da adolescenti, sai non per tutti il primo amore dura.
Da lì però qualcosa ci aveva legato per sempre, e credimi per quanto possa sembrare immaturo o precoce non ho mai smesso di immaginarti un solo secondo al mio fianco anche all'età di ottant'anni, con tanti ricordi alle spalle e qualche sorriso serrato.
Anche se un giorno fosse capitato qualcosa di così terribile da prendere due strade un po' più distaccate nessuno avrebbe mai avuto il tuo stesso posto, avresti avuto fin troppo di me sempre, tutta la vita, anche se io avessi trovato qualcun altro e tu lo stesso.
Eppure quando mi capitava di pensarci ti immaginavo magari a mezz'ora da casa mentre accompagnavi i bambini dopo aver passato qualche giorno insieme; o col cellulare pronto per qualsiasi motivazione.
Non avevo mai pensato al fatto che a provocare un nostro distacco potesse essere la tua morte fin troppo anticipata negli anni.
Mi fa ancora tremare associarti a questa parola, ma dopo aver affrontato tutte le mie paure più grandi in pochissimo tempo senza esser stata minimamente preparata a nulla, credo di poter superare anche questa.
Se tua figlia di tre anni ti sveglia una mattina non ti aspetti che ti porga una lettera d'addio, un addio per sempre.
Ricordo che quando Becky me l'ha portata inizialmente sono rimasta immobile, ero preoccupatissima per il tuo comportamento insolito e ultimamente mi stavo scervellando per capire cosa ti stesse succedendo, e notando la tua calligrafia subito mi sono allarmata.
Ho passato qualche secondo ferma a fissare la carta bianca senza sapere cosa fare, poi ho alzato il viso alla nostra bambina e l'ho guardata.
Angelica e Simone ti assomigliano entrambi da morire, tralasciando i colori ho sempre amato l'idea di aver messo al mondo le copie della persona che amo di più, ma Becky non è esattamente così.
È un mix perfetto tra me e te, fatta così bene che ho davvero il dubbio di averla disegnata insieme non so quando.
Il taglio dei miei occhi, ma con il tuo colore identico e preciso; Il tuo naso di profilo, poi davanti più piccolo come il mio; il viso ovale come me, ma più marcato simile al tuo; le labbra un perfetto miscuglio di cui non saprei neanche definire i particolari precisi; il tuo colore dei capelli e poi mossi come i miei..
In quel momento per me guardarla, con i tuoi stessi occhi profondi e capelli scuri mi provocò una morsa nel petto che quasi mi impediva di leggere la lettera, come se già sentissi che non andava tutto bene.
Le ho lasciato un bacio sulla fronte e poi mi sono assicurata che tornasse a giocare tranquilla, per poi chiudermi in cucina ed iniziare a leggerla.
Ammetto che nonostante le preoccupazioni, durante la prima parte ho pianto con un sorriso stampato sulle labbra, sempre più stupita di come tu faccia sempre a sorprendermi con le tue parole che con più di vent'anni di differenza non sono mai scontate.
Poi però hai iniziato a cambiare argomento, a parlare vagamente di qualcosa che ti faceva star male, fin quando non hai scritto in modo papale che la malattia di tuo padre per cui se n'era andato tanti anni prima, adesso la stavi vivendo sulla tua pelle.
Fin qui stavo continuando a tremare e premevo una mano sulla bocca per non singhiozzare come una bambina, e nella mia testa si era creata una piccola scena.
Magari tu che esci per fare una passeggiata e lasciare che io legga la lettera così da non dirmelo da vicino, poi tornavi a casa e probabilmente la prima cosa che avrei fatto sarebbe stato piangere tra le tue braccia per un po', per poi iniziare con qualsiasi cura ci fosse stata bisogno.
Eppure avrei preferito di gran lunga provare quella grande paura, piuttosto che il terrore di quando capii che non saresti tornato a casa, che non avrei pianto tra le tue braccia, e che non avresti mai incominciato nessuna cura.
Sono scivolata sul pavimento gettando il foglio altrove e soffocandomi quasi tra i singhiozzi cercando di non farmi sentire, credo di non averci visto più in modo limpido per qualche minuto almeno..
Non credo di aver mai avuto paura più grande in vita mia, neanche riuscivo a pensare, avevo solo stampate quelle parole scritte con la tua calligrafia nella mia mente.
Non so dirti quanto tempo passò, ma quando trovai il coraggio di concludere la lettera e leggere le ultime parole, ho capito che mi avevi detto addio.
Che la storia d'amore che io stavo vivendo dagli anni migliori della mia vita, era arrivata ad avere un punto di cui io non sapevo neanche l'esistenza fino a poco prima.
Fissavo immobile il muro con la tua voce nella testa, pensando a cosa mi avevi scritto, alle ultime parole che mi sarebbero arrivate da parte tua.. poi ho realizzato che quel 'ti amo' sussurrato mentre ero in fase di dormiveglia ieri notte, l'avevo sentito sul serio.
Ho ricordato della tua mano che sfiorava la mia quasi timidamente, di un braccio che mi circondava come se la mia persona non gli appartenesse più neanche da lontano, ed ogni piccolo pezzo di puzzle si stava andando a collegare formando un enorme e catastrofico incubo.
Vorrei dirti che in quel momento non riuscivo a ragionare neanche un minimo, ma sai qual è la cosa che ti dico sempre in questi casi, no?
Se non ci sto io con la testa ci sei sempre tu per me, e involontariamente ti sei salvato con le tue stesse mani.
Scrivere data e orario sotto qualsiasi lettera è un tuo brutto vizio amore, ma credo che dopo questa ti chiederò di continuare a farlo.
Ho guardato i numeri "09.36" sul foglio e poi l'orologio appeso al muro che segnava le dieci e cinque minuti, e per un solo secondo credo di esser tornata a respirare come se non fosse successo nulla.
Ho cercato disperatamente per venti minuti qualsiasi traccia sul tuo pc di un aeroporto, biglietti aerei, qualsiasi cosa, ma nulla ovviamente.
Non fai mai nulla senza pensarci mesi prima, era ovvio che non avresti lasciato un punto così importante.
Avevo deciso, sarei andata nel primo aeroporto che mi sarebbe venuto in mente, certo li avrei girati tutti prima o poi, ma per trovarti avrei dovuto fare in fretta, e soprattutto avrei dovuto avere anche un pizzico di fortuna.
Rispondere alle domande di nostra figlia sul perché avessi dovuto lasciarla così presto a casa dei nonni è stata la cosa più complicata del viaggio credo, non avevo la forza di dire nulla a nessuno, mi è uscita solo una frase detta di getto.. "vado a prendere papà" e non sai quanto ho avuto paura pronunciandola.
Forse la paura che non avrei dato un senso a questa frase e che quindi mamma non avrebbe trovato il suo papà.
Il primo aeroporto, ci sono entrata e ho realizzato che se non fosse stato quello allora saresti partito già, non c'era troppo tempo; per quanto io non sia credente ho sperato in qualsiasi divinità per salvarti da qualcosa che poteva essere solo la tua scelta peggiore.
Guardo il grande schermo, e l'unico volo da lì e dieci minuti era diretto per uno dei tanti posti dove si trovano le cliniche di cui tu pensavi di aver bisogno, e ho sperato fino all'ultimo secondo che non fossi salito già a bordo.
Ti ho cercato ovunque, ho chiesto di te ovunque, il mondo sembrava quasi estraneo alla tua persona come se già non ci fossi più.
Pensavo di vederti e poi si rivelava essere uno sconosciuto, spesso non ti assimigliavano nemmeno, semplicemente necessitavo in un modo straziante di vedere anche per solo due secondi la tua figura e tornare a respirare in modo normale.
Poi ti ho visto davvero, ti ho visto poggiare una mano tremolante sulla valigia e tirarla verso quella specie di corsia per mettersi in fila e dare i biglietti, e in quel momento non sapevo che fare.
Da qui in poi le cose le sai già, quando ti ho stretto forte da dietro e hai osservato le mie mani per riconoscermi non hai detto una parola, così come per le ventiquattro ore successive, niente di niente.
Ho solo detto l'unica cosa efficace per farti tornare indietro, so che non ami i tuoi punti deboli ed essere uno di questi non ti va mai a genio, ma farci leva su era l'unico modo per farti capire che il tuo posto non era chissà dove DA SOLO, ma con me.
Qualsiasi sarà il tuo destino, che spero ti riservi solo quanto esiste di più bello, lo affronterai solo dove ci sono io.
"You are not alone, you have me, whatever happens, whatever you do, I am with you.
There is no you without me and there is no me without you"
Tatuarmi queste parole sulla pelle qualche anno fa non ha reso queste mie parole più valide, eppure sfiorarmi la parte tra il fianco e l'addome dove ci sono incise negli ultimi mesi mi ha provocato qualche sensazione diversa.
Ti avrò già detto svariate volte che non ti amo allo stesso modo di prima perché adesso ho mille motivazioni aggiunte per farlo, ma credo che non ho mai smesso di farlo con la stessa determinazione.
Quelle parole erano valide allora e lo sono adesso, ma ciò su cui io voglio che tu ne faccia una certezza e che sarà SEMPRE così.
Ci saranno dei momenti dove non ci capiremo, dove magari questa promessa sarà oscurata da qualcos altro, ma sarà sempre là più costante di qualsiasi altra cosa esistente al mondo.
Abbiamo passato mesi dove mi svegliavo la notte e avevo paura di non ritrovarti più di fianco a me, dove non parlavi, dove era diventato normale farti una domanda e non ricevere risposta, dove era diventato normale vedere il tuo corpo vagare in giro ma senza la tua anima persa chissà dove.
L'amore è qualcosa di molto strano, ma ho capito in questi anni che è soprattutto qualcosa di immensamente irrazionale e imperfetto.
Qualcosa di preciso è sempre equilibrato, mentre l'amore, soprattutto il nostro amore, è principalmente incasinato più che mai.
Ho dovuto avere forza per entrambi, negarmi di crollare solo per non far crollare anche te, e non l'ho mai fatto pensando prima di meritarmi qualcosa in cambio o di pretenderlo con anticipo.
Forse credo sia questo amare? Farlo senza pretendere qualcosa indietro ma riceverlo allo stesso modo, o almeno per me e te ha sempre funzionato così.
L'unico momento in cui sono crollata e non ho potuto farne a meno per nessuno era quando stavi su una linea immensamente sottile tra questo mondo ed un altro.
hai presente quando all'inizio di questa lettera ho scritto che non riesco ad essere impulsiva?
Beh, mi è stato un po' impossibile, ma non solo riguardo all'impulsività, ma davvero a tante cose.
È da molto tempo che ho tanti pensieri fissi per la testa che nonostante gli impegni e le preoccupazioni non se ne vanno mai, anche ad esempio essere mamma, e credo che per la prima volta in ventitré anni circa ho staccato anche da quello.
Non esisteva assolutamente nulla oltre te per me, ti guardavo e mi sentivo come se in quel momento avessi potuto barattare qualsiasi cosa per riavere la tua vita indietro, perché il tuo posto era CON ME, non da qualsiasi altra parte senza, e sembravo una bambina a non volerlo accettare.
Pensare al fatto che poi tu hai sempre amato la parte di me infantile ed irrazionale in quel momento mi stava ancora più pressando, come potevi lasciarmi andare?
"Se non sei bambina e irrazionale con me, con chi dovresti esserlo?"
Un giorno mi dicesti queste parole mentre ti raccontavo di una delle mie tante insicurezze, stancare gli altri perché forse quando mi ci punto non riesco ad essere matura, e tu mi hai risposto così.
Allora ciò che ti dico io è che prometto di essere bambina e irrazionale con te tutta la vita, anche quando non ci sarà bisogno, perché come il tuo posto è solo con me, il mio non è da nessun altra parte se non con te.
Non credo nei miracoli, credo nella medicina da bravo medico, è una delle cose che dico più spesso, ma una cosa a cui credo da quando me l'hai insegnato tu è il destino.
E tu, che mi hai fatto vivere una vita con continue salite e discese e curve fatte all'improvviso e poi ancora tanti salti in aria, sei la parte più importante del mio destino.
Sei scolpito nel mio cuore Niccolò, come se da quando l'hai visto così vicino l'avessi preso e curato fino a farlo diventare completamente tuo, fino a conoscerlo meglio di quanto io possa farlo.
Lo sei da quando hai lasciato che i miei occhi vedessero la tua anima pura; con il tuo sorriso impacciato, le labbra imbronciate quando cerchi di farmi capire che te la sei presa, le battute pessime, i sentimenti detti a cuore aperto e la tua più totale incapacità di nascondere ogni tua minima emozione.
E so che è una tua insicurezza sembrare freddo e con un carattere di merda per il mondo esterno, ma io conosco ogni tua minima mossa per provare a sentirti parte di qualcosa..
Quando serri le labbra tentando di non sorridere davanti a tutti mentre ti succede qualcosa di bello perché ti imbarazzi, quando lasci trasparire il tuo carattere attraverso un discorso e poi ti penti pensando che nessuno possa capirti a pieno, quando diventi insicuro anche della miglior certezza che ti porti dentro, quando non ti neghi mai un gesto dolce per chi ami ovunque ti trovi, quando ti blocchi e cerchi di contenere la rabbia perché nonostante tutto non faresti mai del male a nessuno..
Hai una forza che nella mia vita non ho mai visto in nessuno, e prima di una qualsiasi etichetta che il mondo potrà darti, tu rimani la mia persona.
Ognuno di noi rientra in tante categorie, il mondo ha bisogno di una razionalità data da degli standard e tutte le persone ne fanno parte tra le varie sfaccettature che li differenziano o accomunano, e anche tu rientri in tante di queste.
Ma per me, ai miei occhi e solo per i miei occhi, non sei altro che LA persona, non una persona tra le tante, quella fatta apposta per me.
E se pensi che qualcuno mi abbia disegnata, sei stato tu stesso con le tue mani mentre rendevi la mia vita perfetta; hai reso me tale allo stesso tempo, e la tua purezza e semplicità nel farlo mi hanno spinta a volermi migliorare insieme a te.
Grazie per ogni singolo momento nostro, per ogni aereo preso di corsa e per ogni attimo che invece non sembrava passare mai; grazie per avermi dato così tante paure da non dormire la notte e poi averle spente tutte e avermi abbracciata per riposare; per avermi amata incondizionatamente e senza nessun limite, e per aver lasciato che lo facessi con te come nessuno.
Non voglio sentire un altro tocco, non voglio sentire altre farfalle nello stomaco e non voglio conoscere altri baci che non siano i tuoi.
Forse ho davvero bisogno di ricominciare, ho davvero bisogno di realizzare tutto ciò che abbiamo appena concluso e fermarmi un secondo, poggiare la testa sulla tua spalla e realizzare la corsa in salita che abbiamo fatto e che due minuti dopo saremo pronti a rifare.
Ogni anima ha bisogno della sua salvezza, del suo motivo per rimanere tale; e tu, tu che chiudi gli occhi mentre alzi il volto verso i raggi del sole e mi stringi la mano, sei l'unica motivazione che salverà per sempre la mia anima da qualsiasi parte buia del mondo, ovunque essa sia.
Grazie a te per avermi amata, e riguardo a me, grazie per continuare a permettermi di amarti.(Mediamente dovresti averci messo venti minuti per leggere, quindi se non sono ancora tornata a casa ricordati di riordinare la stanza del pianoforte, oppure ti ci chiudi lì dentro e ti lascio solo questa lettera per ricordarti che posso amarti quanto ti pare, ma sei un disordinato di prima categoria.)
-your S.
the end
STAI LEGGENDO
Sei bella come Roma 3
Fanfiction"L'età è solo un numero che limita le tue scelte" Perché non puoi più provare lo stesso amore di una volta dopo tanti anni? Perché non ritornare bambini? Perché non ricominciare tutto da capo? Tante nuove svolte stravolgeranno la vita di Sara e Nicc...