«se non sbaglio ci siamo lasciati e ognuno può fare quello che vuole, no?
O vale solo per te?»Sara in quel momento, dopo la risposta da parte di Niccolò, pensò che se probabilmente qualcuno potesse davvero rimanere polverizzato da un'occhiataccia, il moro si sarebbe ritrovato in un mucchietto di cenere sul pavimento, lui e quel sorriso divertito che aveva sulle labbra solo per infastidirla.
«pensi che a tavola avevi due bambini di tre anni?
L'hai detto come se ti avessi messo le corna con chissà quale deficiente!» urlò quasi approfittando che nel bagno non ci fosse nessuno.«dovrei prendere l'idea in considerazione? Effettivamente non ci avevo pensato..»
«Niccolò smettila!»
Se c'era una delle poche cose che Sara non sopportava in lui, era quel lato del suo carattere.
Esauriva tutta la sua pazienza, ci usciva di testa, e spesso concludevano quelle scannate con una crisi isterica di pianto da parte sua, forse l'unico modo per fargli capire che stava esagerando.«beh se ci pensi ha senso, è il tuo caro collega privilegiato, da quando c'è lui magicamente non provi più nulla per me e ci passi dieci ore della tua giornata» ragionò lui esponendo e contando sulle mani contemporaneamente.
«tu... tu stai delirando! Ecco cosa!»
Sara stava quasi per mettersi le mani tra i capelli e urlare, avrebbe potuto chiaramente elencargli un milione di motivi per cui non era possibile né in cielo né in terra tradirlo, ma era così tanto incazzata che a stento riusciva a parlare.
«io sono qua calmo e con una nuova opzione, sei tu quella a cui tra un po' esce il fumo dalle orecchie»
Niccolò subito dopo le sue parole abbassò lo sguardo sulla pancia di lei, e per un solo istante un pensiero gli passò per la testa, uno solo eppure..
«stai uscendo seriamente troppo dai margini Niccolò, guarda non ci posso credere!
L'unico uomo che nell'arco della mia vita mi ha vista senza niente oltre te è probabilmente il dottore quando sono nata, e tu non solo stai insinuando che ti abbia tradito con Federico, mi guardi anche la pancia come se poi questo inesistente tradimento abbia dato i suoi frutti»«non l'ho pensato» mentì lui a voce pacata, effettivamente era così, quella nella sua testa era solo una piccola paranoia momentanea, ma probabilmente l'avrebbe capito da subito se ci fosse stato qualcosa di strano.
Oltretutto non riusciva davvero ad immaginarsi la sua Sara con il figlio di un altro in grembo, gli girava la testa solo a pensarci.
«..che fosse figlio suo» precisò, al che Sara sbuffò spazientita e si resse la fronte con una mano.
«spiegami su quali basi dovrei tradirti, quali?»
«non ne ho idea, ma fino a due mesi fa la promessa "tu non sei solo, hai me e niente potrebbe impedirmi di amarti" valeva ancora, adesso..»
Lei trattenne per qualche secondo il respiro, per poi deglutire socchiudendo gli occhi.
Sapeva che Niccolò era quel tipo di persona che, per quanto potesse sembrare sfacciato, menefreghista e freddo, era forse la persona più fragile che conoscesse.«tu non sei solo, e hai comunque me» sussurrò la bionda avvicinandosi e prendendogli una mano.
Lui fissò per poco le loro mani unite dopo tanto tempo, o almeno era un contatto spontaneo ma non sentiva da un po'.
«vorrei solo capire che cosa ti impedisce di mantenere il resto della promessa, ma tu non mi aiuti» disse accarezzandole di poco il dorso della mano col pollice, per poi staccarsi e avvicinarsi alla porta.
«ah Sara, forse è meglio che te lo dica prima» si bloccò, voltandosi nuovamente verso di lei.
«per me non è cambiato niente, tu stai ancora con me, quello che è successo rimane tra noi due.
Quindi se dovesse succedere qualcosa con.. quello, qualsiasi cosa, non ti perdonerò mai»Si chiuse la porta dietro e per qualche secondo la bionda trattenne il respiro, non tanto per l'avvertimento, ma Niccolò non aveva mai infranto una sola promessa da quando lo conosceva, e aveva impressione che se davvero avesse peccato a tale punto, probabilmente l'avrebbe perso per sempre.
[...]
Serata conclusa, notte passata.
Dopo aver parlato in bagno, Niccolò non parlò quasi più per tutta la serata.
Certo cercava di ridere e scherzare per non dare nell'occhio, ma non era mai stato particolarmente bravo a mentire.
Alla fine Angelica tornò a casa con Cristian, Simone si fece accompagnare da qualche suo amico per passare il resto della serata, e i due tornarono a casa insieme, silenziosamente, ma insieme.
Sara non ebbe neanche l'idea di farsi accompagnare da qualche altra parte, tralasciando che Niccolò non le avrebbe neanche risposto, ultimamente non ne poteva più di quella scomoda abitudine di dormire fuori.
Tutta via una volta aver preso contatto col letto, si sentì quasi sprofondare nel materasso.
Quando era stretta tra le sue braccia sembrava addirittura un letto piccolo, invece con entrambi voltati di spalle e messi ai lati così da lasciare lo spazio in mezzo, non riusciva davvero a prendere sonno.
Ad un certo punto abbracciò il cuscino e si arrese all'idea di dover dormire in quel modo, il giorno dopo aveva lavoro e quattro ore di sonno doveva pur averle.
Niccolò d'altra parte, di sonno conosceva poco il significato da sempre ormai, ma in quei mesi preferiva non dormire quasi tanto che stava male.
Si voltò di schiena e la trovò distesa a pancia in su, con un cuscino schiacciato alla guancia e il respiro leggero.
Sapeva che Sara aveva il sonno molto pesante, a maggior ragione se dormiva poco neanche una granata riusciva a svegliarla spesso e volentieri, quindi si mise seduto e si avvicinò pian piano.«ehi» sussurrò chinando il capo verso la pancia e scoprendola.
Nonostante tutto i suoi pensieri erano sempre andati anche a quel piccolo pulcino che stava crescendo lì dentro.
Ricordava benissimo quando durante la gravidanza di Angelica, negli ultimi mesi, lui cantava qualche canzone e vedeva dei calcetti sempre presenti.
Oppure quando Sara provava molto dolore durante invece la gravidanza di Simone, oltre tutto quello il bimbo non era particolarmente calmo, eppure stando lì ad accarezzare la superficie della pancia più volte, quasi non sentiva nulla più.«sono il tuo papà, si spera» disse trattenendo una risata.
«no non è vero, non potresti mai avere un altro papà oltre me, sai anche se ultimamente non va quasi nulla bene, è una delle poche cose di cui sono certo»
Poggiò una mano sulla pelle chiara e rimase qualche secondo in silenzio, come se cercasse qualcosa da dire.
«non è che puoi chiedere alla mamma se torna ad amarmi come prima?
Si lo so che neanche respiri ancora autonomamente, ma tu sei dentro di lei e.. e non lo so, non me ne intendo nulla di gravidanze, so solo che amo te tanto quanto lei, e vorrei tanto che anche lei lo facesse»Sembrava un bambino, un infinito bambino.
Si avvicinò e stampò più baci sulla pancia soffermandosi su ognuno di essi, e appena allontanato un minimo, osservò con le palpebre pesanti il viso addormentato di Sara.
Sperava solo che addormentandosi la mattina dopo sarebbe tornato tutto come prima, e anche se non era possibile, chiuse gli occhi continuandoci a sperare.
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Sei bella come Roma 3
Fanfic"L'età è solo un numero che limita le tue scelte" Perché non puoi più provare lo stesso amore di una volta dopo tanti anni? Perché non ritornare bambini? Perché non ricominciare tutto da capo? Tante nuove svolte stravolgeranno la vita di Sara e Nicc...