capitolo 1

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Ciao io sono Alice ho 18 anni e vivo con mia madre e mio padre. Viviamo a Roma in una villa. Penserete che io sia ricca, beh vi sbagliate. Semplicemente ho i genitori dipendenti che lavorano in ville per servire. Mia madre, Chiara, è abbastanza giovane, ha solo 42 anni mentre mio padre ne ha 45 e si chiama Roberto. Lei lavora come cuoca mentre mio padre gestisce la casa e gli altri dipendenti. Io invece studio ancora e d'estate lavoro. La mia vita è occupata per lo più dal pattinaggio. Amo pattinare, pattino da quando ho 3 anni. Faccio molte gare durante l'anno. Un'altra mio hobby è il canto ma quello non l'ho mai detto a nessuno perché mi vergogno.

Un giorno d'estate stavo andando tranquillamente al lavoro. Quel giorno sarebbero dovuti arrivare i nuovi proprietari della casa, o meglio villa. Io non volevo conoscerlo perché sapevo già come erano. Sicuramente una di quelle famiglie ricche con le figlie un po' puttanelle o magari troppo vanitose non lo so, so solo che sarebbero stati degli stronzi come tutti quelli pieni di soldi. Non mi da fastidio che siano ricchi ma manco tirarsela così tanto.

POV'S CHIARA

Stanno per arrivare i nuovi proprietari ed io e mio marito siamo molto agitati. Non sappiamo come possano essere, se stronzi o magari gentili. Nella vita ho incontrato persone di tutti i generi. C'erano quelli stronzi che dovevano essere trattati come re e regina, mentre quelli più gentili che ti davano un po' di valore.
Un'auto davanti a noi si fermò, e a scendere erano una signora, non molto giovane, avrà avuto sui 55 anni. Scese anche un ragazzo che non sembrava fosse il solito ragazzino ricco e presuntuoso. Era più tranquillo, forse molto snob per avere tutti quei soldi. Era biondino e un po' bassino. La donna, che penso sia sua madre, invece era vestita con una gonna stretta e una camicia. Lei si che sembrava una grande stronza.
Li andammo ad accogliere. Mio marito prese le valigie e le portò dentro mentre io li accompagnai all'entrata.
c(chiara): "benvenuti, prego accomodatevi. Piacere io sono Chiara la vostra cuoca."
t(tatiana): " piacere" mi strinse la mano. Aveva una voce da "ce l'ho solo io" mamma mia che nervoso mi faceva venire.
l(luca): "piacere mio" rispose sue figlio in modo gentile ma non troppo.
Io li accompagnai nelle loro camere così che potevano sistemarsi.

POV'S LUCA

Ero arrivato nella mia nuova casa delle vacanze ed era molto bella. Aveva una bellissima vista con una piscina. In realtà era bella ma molto scontata, ne avevo molte altre di case così anche in posti più belli tipo Grecia o anche Los Angeles. Si presentò una signora abbastanza carina e ci fece accomodare. Ci mostro le camere e appena andai li mi buttai sul letto. Accesi un attimo il telefono che per tutto il viaggio avevo tenuto spento. 15 chiamate perse da martina. Vi starete chiedendo chi è questa martina, bene ci risponderò subito. Lei è la mia ragazza, si è figa ma è veramente una rompicoglioni. Io le scrissi che era tutto ok e che il viaggio era andato tutto bene.
Verso le 16.00 decisi di uscire per vedere un po' il paesino dove stavamo e arrivai davanti ad un locale. In realtà ero uscito perché avevo fame. Arrivai e mi sedetti al tavolo, c'era una ragazza ,che avrà avuto qualche anno in meno di me, che stava servendo. Era proprio imbranata, stava facendo cadere tutto. Arrivò al mio tavolo.
l: "attenta a non farmi cadere la coca addosso cazzo!"
a: "oh scusami"
Mi lasciò il piatto e se ne andò per fortuna. Lei mi continuava a guardare. Il mio sguardo era nervoso, non sopporto le persone che trattano così i clienti. Il cliente deve essere messo sul palmo della mano, specialmente le persone importanti come me. Eh no, non sono così vanitoso, dico solo la verità.

POV'S ALICE

Stavo lavorando come il mio solito e quest'anno decisi di andare a lavorare in questo locale dove vendevano cibo. Un ragazzo molto maleducato mi fece venire il nervoso, era proprio un maleducato. Io non potevo fare nulla perché una regola del cazzo gira dappertutto "IL CLIENTE HA SEMPRE RAGIONE" quindi noi camerieri siamo dei coglioni che lavorano per gli altri e vengono pagati per mangiare un panino, ok.
Finito il mio turno tornai a casa, non avevo per niente voglia di incontrare i nuovi arrivati, ma mi toccò. Arrivai davanti la soglia della porta ed entrai abbastanza nervosa. Andai in cucina dove ero sicura avessi incontrato mia madre.
c: "eccoti ali, tutto bene al lavoro"
s: "ciao mamma, sisi apparte che ho incontrato un ragazzino molto maleducato"
c: "poi ne parliamo ora devo finire di cucinare"
s: "ok. Io ora vado in camera mia e mi faccio una doccia."
c: "ok tesoro a tra poco"
Mentre andai verso il corridoio incontrai una persona che avevo già visto, ma non mi ricordo dove. Si io l'avevo già visto questo ragazzo. MA CERTO! LUI È IL RAGAZZO DEL LOCALE. Non ci posso credere, pure qui lo incontro.
l: "chi si rivede, la cameriera incapace"
s: "ciao anche a te"
l: "che ci fai qui? questa è casa mia e per lo più la mia madrina non è una che mangia schifezze o che ordina cibo."
a: "ci abito qui"
l: "aah quindi dovremo stare insieme per tutta l'estate immagino"
a: "no, starai da solo, io lavoro."
l: "come ti chiami?"
a: "alice, tu?"
l: "luca. E dimmi un po', come fai ad abitare qui? Lavori qui? Sei la donna delle pulizie?" Mentre disse questa frase rideva. MA CHE CAZZO C'È DA RIDERE.
a: "sono figlia dei dipendenti, la cuoca e il capo"
l: "aah beh c'ero vicino"
a: "si okok io ora vado che mi sono un po' scocciata a stare qui" Dissi con un ghigno sulla faccia.
l: "oh scusami sarai una donna impegnata."
Intanto stavo salendo le scale e lui da dietro mi urlò "CIAO È!" ridendo ironicamente. Era proprio un coglione. Sembrava uno di quei puttanieri che ci prova con tutte, e riesce a provarci anche con i pali.
Quella sera ero veramente sfinita e andai a letto senza mangiare.

chi sono io? | AKA7EVENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora