Capitolo 27

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Il mattino dopo avevamo il volo per milano malpensa e li sarebbe venuto l'autista a prenderci per accompagnarci a casa, nella villa. Ero molto in ansia al pensiero che avrei rincontrato i miei. Non sapevo come comportarmi con loro dopo che non li vedevo da ormai un mese. Non so neanche io come sono potuta sopravvivere. Mi ricordo quando tutti parlavano di questa ragazza scomparsa e molti pensavano fossi morta, dopo una settimana fuori. Sono felice al pensiero di avere affianco a me una persona splendida che mi aiuta, però dall'altra parte pensavo che lo facesse solo per la sua vita e non per me. C'è stato un momento in cui ho iniziato ad avere dei dubbi, ma ho cercato di colmarli e riempirli dall'angoscia che provavo e che mi stava completamente assalendo. Per tutto il viaggio non facevo altro che guardare fuori dal finestrino in cerca di qualcosa, anche se non so bene cosa. Poi mi giravo dall'altra parte per cercare contatto con luca, ma dormiva. Quant'è carino mentre dorme!!

dopo mezz'ora.

ali: "amore, siamo arrivati"

Cercai di svegliare luca che non sembrava collaborare molto, era in dormiveglia e mi parlava ma non si svegliava.

ali: "amore dai, svegliati"
luca: "sisi ora mi sveglio"
ali: "si come no, siamo arrivati devi svegliarti"

I suoi occhi finalmente si aprirono e così scendemmo dall'aereo. Avevo un ansia tremenda che luca riuscì a placare con il suo amore e le sue bellissime parole.

Arrivammo fuori dall'aeroporto e li c'era l'autista che ci accompagnò a casa. Appena entrati dal cancello vidi i miei genitori. Io scesi dalla macchina con le lacrime agli occhi per la felicità. Loro corsero subito verso di me piangendo e mi abbracciarono. Vidi con la coda dell'occhio il sorriso stampato in faccia di luca.

chiara: "amore mio"
roberto: "ci sei mancata da morire tesoro"
ali: "anche voi mi siete mancati"
chiara: "prendi le robe e vieni in casa con noi"

Mia madre era felice di vedermi ma era pur sempre incazzata, e stessa cosa mio padre. Luca non proferì parola e andò subito in camera sua. Non so cosa stesse facendo li ma so per certo che per tutto il resto della giornata era rimasto chiuso li.

Io entrai in casa, chiaramente dalla cucina. Posso la mia valigia e lo zaino e mi sedetti sulla sedia insieme ai miei genitori.

chiara: "spigami cosa ti è saltato in mente? Dove sei stata tutto sto mese?!"
ali: "mamma un motivo c'è ma, non ne voglio parlare"
chiara: "eravamo preoccupati io e tuo padre"
ali: "lo so, avete ragione ad incazzarvi ma c'è una spiegazione"
chiara: "alice, lo sai che vogliamo il meglio per te, e quindi puoi spiegarci perché ti sei comportata così?"
ali: "sono cose mie"
chiara: "hai solo 18 anni, ma credi che essendo maggiorenne puoi fare quello che vuoi?"
ali: "no, ma ho diritto alla mia privacy"
chiara: "è una cosa grave quella che è successo"
roberto: "chiara non farle pressione, è normale faccia così è ancora adolescente"
ali: "esatto, tu mi critichi perché sai che non sono come le altre ragazze, ho 18 anni ma ancora non mi sento di averli, e io non ho colpe."

Io chiusi li il discorso e andai a cercare luca. Sapevo che non sarei potuta andare in salotto ma in quel momento avevo tanto bisogno di lui.

marghe(domestica): "alice dove vai?"
ali: "sto cercando luca"
marghe: "è in camera sua, ma tu non puoi stare qui"
ali: "voglio solo parlare con lui! Dov'è camera sua?"
marghe: "piano di sopra, entra nel lungo corridoio, seconda porta a sinistra"
ali: "ok grazie"

Avevo un po' risposto male a margherita ma non ero in me in quel momento.

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