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Erano passati un paio di giorni da quella notte e Jimin non aveva ancora ricevuto nessun messaggio da Jungkook. Il ragazzo iniziò a pensare che il maggiore realmente non voleva essere contattato. Quel pensiero, però, lo rattristò. Sapeva che quando si è ubriachi i sentimenti non sono autentici ma il minore sentiva come se avessero... un'intesa.

Oggi Jimin stava andando a lavoro nella caffetteria vicino casa sua, anche se non aveva veramente bisogno di lavorare; i suoi genitori gli mandavano una notevole quantità di soldi ogni mese così che potesse fare tutto ciò che voleva senza doversene preoccupare, ma non faceva comunque male avere dei soldi da parte. Inoltre al ragazzo piaceva lavorare lì perché ci lavoravano due suoi amici.

Jimin parcheggiò la macchina ed entrò nella caffetteria, i suoi due colleghi lo accolsero allegramente. "Ciao Jiminie! Jin mi ha detto che sei un pò nervoso per via di questo ragazzo quindi io e Yoongi ti abbiamo fatto questa." Il ragazzo gli porse una ciambella a forma di gatto ricoperta di glassa blu e rosa.

"Aww grazie mille ragazzi." Jimin diede loro un sorriso triste e iniziò a mangiare la deliziosa ciambella. "È stata un'idea di Hoseok." Yoongi disse sorridendo e Jimin rise leggermente. "Certo! Lo avevo immaginato." Rispose Jimin mentre si metteva il grembiule.

"Quindi, chi è questo ragazzo con cui eri l'altra sera?" Chiese Hoseok. "Si chiama Jungkook." Rispose Jimin. "Ooh, anche il suo nome sembra quello di uno stronzo." Commentò Yoongi con un'espressione contrariata.

"Beh almeno è bravo a letto?" Fu Hoseok a porgere la domanda. "Penso di sì, non ricordo molto, ero davvero ubriaco." Jimin sospirò, gli faceva male la testa. "Pensi che lo rivedrai di nuovo?" Hoseok chiese preparandosi del thè.

"Probabilmente no." Jimin fece spallucce mentre beveva un pò d'acqua. Nel frattempo il locale si era riempito. La porta si aprì nuovamente e Jimin quasi si strozzò con l'acqua quando guardò in quella direzione. Jungkook era appena entrato nel bar...

Jungkook corrucciò la fronte mentre camminava verso il bancone. "C-cosa le porto?" Jimin evitò di incrociare il suo sguardo. "Solo un muffin ai mirtilli." Jungkook rispose tranquillo dando a Jimin la sua carta di credito. Oh, allora è ricco. Pensò Jimin mentre metteva il muffin su un vassoio per poi porlo a Jungkook che semplicemente annuì e si andò a sedere al tavolo vicino la finestra. Il volto di Jimin era ormai rosso dall'imbarazzo e Hoseok lo guardò ridendo. "Qual è il problema?" Chiese guardando dove era diretto lo sguardo di Jimin. "È lui???" Chiese sorpreso e Jimin annuì. "Oh wow" Hoseok rise leggermente. "Eh già." Jimin alzò gli occhi al cielo.

"Mandagli un messaggio più tardi, forse ha cambiato idea." Suggerì Yoongi. "Ne dubito." Mormorò Jimin guardando di nuovo Jungkook intento a mangiare il suo muffin con gli occhi fissi sul suo telefono.

Più tardi

Jimin era seduto sul divano del suo appartamento, gli occhi fissi sul contatto di Jungkook salvato nella rubrica del suo telefono. Cosa dovrei dirgli? Continuava a chiedersi Jimin. Dopo qualche minuto si decise ad aprire la chat.

Jimin: Hey.

Il cuore di Jimin iniziò a battere forte quando vide che Jungkook stava scrivendo.

Jungkook❤️: Pensavo di averti detto di non scrivermi, cazzo.

Jimin: Allora perché hai ancora il mio numero?🤨

Jungkook❤️: Non lo so. Non parlarmi più ragazzino.

Jimin: Non sono un ragazzino...

Jungkook❤️: Sì, hai diciannove anni. Sei un ragazzino. Ora vattene a fanculo.

Jimin stava seduto lì, un po' spiazzato dal comportamento del maggiore. Wow, sembra lui il ragazzino qui. Jimin decise di stendersi sul suo comodo letto provando a ricordare qualche dettaglio di quella notte, ma con molta difficoltà.

Era anche un pò  triste che le cose stavano così. Gli sarebbe piaciuto che il maggiore avesse avuto un po' più di comprensione verso di lui e i suoi sentimenti o che fosse stato un po' più "gentile" nel rifiutare il povero ragazzo.

Una notifica fece risvegliare Jimin dai suoi pensieri.

Cattivo😔❤️: Non volevo essere così duro con te. Sono solo di cattivo umore in questo momento, scusa. 

Gli occhi di Jimin si inumidirono. "Idiota." Sussurrò il ragazzo mentre si asciugava le lacrime.

Jimin: Va tutto bene.

Jimin iniziò ad avere fame, così si alzò per preparare la cena, ma mentre cucinava iniziò a ricordare qualcosa in più di quella notte...

Flashback...

I due vennero nello stesso momento, Jungkook continuava a baciare il collo del minore mentre  dava le ultime spinte. Jungkook si staccò dal collo del ragazzo per guardarlo negli occhi, il più piccolo iniziò a passargli le dita tra i capelli. 

"Diamine, sei così bello." Sussurrò  l'uomo per unire di nuovo le loro labbra in un bacio veloce. "Allora, come è stata la tua prima volta?" Chiese l'uomo sogghignando e Jimin rise leggermente. "È stato davvero bello." 

Jungkook uscì dal minore e si sdraiò accanto a lui, avvolgendo le braccia intorno alla sua vita. Il maggiore rimase per qualche minuto ad osservare il volto di Jimin. "Non ho mai incontrato qualcuno bello quanto te. Sembri quasi irreale." Jungkook mormorò.

"Chiamami di nuovo 'bello'." Jimin sorrise dolcemente. "Ti piace essere elogiato, non è così?" Chiese Jungkook. "Penso proprio di sì." Jungkook ridacchiò per poi baciare la fronte del più piccolo. "Sei bello." Gli sussurrò gentilmente.

"Jungkook?" Jimin guardò l'uomo negli occhi, quest'ultimo gli diede un piccolo sorriso. "Hmm?" "Pensi che ti ricorderai di stasera?" Chiese Jimin. "Spero di sì." Jungkook gli fece l'occhiolino. "Dormi bellezza. Sarai stanco." Sussurrò Jungkook e dopo qualche minuto si addormentarono entrambi.

Fine flashback...

Jimin stava fermo davanti ai fornelli con le farfalle nello stomaco. Quei sentimenti sembravano troppo reali e sinceri per essere sentimenti provati da ubriachi. Jimin sperava che Jungkook potesse dargli una chance. 

Ma poi il povero ragazzo si ricordò di essere solo un'avventura di una notte. Non doveva innamorarsi di Jungkook ma era successo comunque. Non poteva farci niente. Il modo in cui l'uomo lo aveva complimentato e trattato come una principessa era qualcosa che Jimin non aveva mia provato in vita sua e subito si era affezionato a quelle sensazioni e a chi gliele stava regalando. 

Jimin finì di prepararsi la cena, ma a quel punto la tristezza lo stava opprimendo a tal punto da non avere neanche più fame. Gli sarebbe piaciuto non innamorarsi di quell'uomo, o almeno non così velocemente.  

Euphoria||Jikook [TRADUZIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora