Utopia

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Dicembre è stato quando le cose hanno iniziato ad andare un po' in discesa per la coppia. Era il settimo mese di gravidanza di Jimin e il ragazzo era già stanco di tutto, voleva solo che le cose finissero in fretta.

Però poi i due ebbero una discussione. Anche se Jungkook aveva detto di essersi preso una pausa dal lavoro per il momento, l'uomo continuava comunque a lavorare da casa nel suo ufficio personale. Egli era un maniaco del lavoro, non c'era dubbio, ma al momento Jimin non apprezzava la sua ambizione per via di ciò che egli aveva precedentemente promesso.

Il più giovane aveva detto a Jungkook che non era contento del fatto che stesse passando la maggior parte della giornata chiuso nel suo ufficio, nonostante l'uomo lo avesse rassicurato che non avrebbe nemmeno dovuto lavorare per quei pochi mesi che mancavano alla nascita della bambina.

E a quel punto Jungkook si arrabbiò per qualcosa che Jimin pensava non ci fosse motivo di reagire così perché il minore aveva solo espresso ciò che si era tenuto dentro durante il mese.

Quindi i due litigarono per una lunga, dolorosa ora fino a quando Jungkook esclamò che Jimin si stava comportando in modo sensibile per nessun motivo. Il ragazzo lasciò stare, tornando nella loro camera da letto e sbattendo la porta.

Lì, si sdraiò sul loro letto e scoppiò a piangere, odiando il fatto che sembrava che Jungkook avesse praticamente appena invalidato i suoi sentimenti.

Sembrava anche che l'uomo si fosse dimenticato di quanto Jimin fosse sensibile già di per sé ma ora che con la gravidanza i suoi ormoni stavano cambiando, era diventato più semplice del solito per lui essere emotivo.

Il minore rimase sdraiato lì, insistendo sul pensiero che i due si erano promessi l'un l'altro che non avrebbero discusso di nuovo, ma era destinato ad accadere. Le coppie litigano, è normale. Ma a Jimin non piaceva discutere con Jungkook.

Questo sembrava quasi essere un'altra persona quando era arrabbiato e questo senza dubbio spaventava Jimin.

Il maggiore si alzò dalla poltrona del suo ufficio, sospirando pesantemente. Egli era profondamente rammaricato per essersi arrabbiato così con il fidanzato, dimenticandosi che quest'ultimo fosse più suscettibile e più emotivo.

Egli uscì dalla stanza, dirigendosi al piano si sopra per andarsi a scusare. Bussò alla porta della camera, entrando anche se non aveva ricevuto risposta.

Egli sentì immediatamente una stretta al cuore alla vista del ragazzo che piangeva. Si avvinò allora al letto, Jimin lo fissò per poi girarsi dal lato opposto.

"Jimin-" "No, Jungkook." Jimin subito lo interruppe. "Piccolo, non farmi questo ora." Mormorò l'uomo. "S-sei serio cazzo?!" Il ragazzo singhiozzò, ora le lacrime scendevano sulle sue guance dalla frustrazione piuttosto che dalla tristezza. 

Jungkook sembrò preso alla sprovvista, Jimin si mise a sedere e gli lanciò un'occhiataccia. "In questo momento ho tutto il diritto di essere arrabbiato e dispiaciuto. Ti sei arrabbiato con me per nessun motivo!" Urlò Jimin, alzandosi per andare nella cabina armadio.

"Anche io avevo tutto il diritto di essere arrabbiato." Jungkook incrociò le braccia ma quella breve affermazione lo fece sembrare uno sciocco in questa situazione.

Il ragazzo lo guardò incredulo. "Mi stai dicendo che avevi il diritto di arrabbiarti solo perché ho espresso i sentimenti che ho tenuto nascosto per un mese? Un fottuto mese ormai perché mi hai mentito riguardo al fatto che ti fossi preso una pausa dal lavoro, mi prendi in giro?" Jimin iniziò a piangere più forte.

Euphoria||Jikook [TRADUZIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora