Door

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Jungkook posò i bagagli sul pavimento della camera da letto, Jimin entrò poco dopo e andò dritto a sdraiarsi sul letto. Jungkook  lo raggiunse, sedendosi accanto al ragazzo, che sospirò.

"Cosa?" Chiese l'uomo. "Niente." Rispose Jimin. "Hai intenzione di portarmi da qualche parte oggi?" Chiese il ragazzo. "No, staremo qui tutto il giorno. Ti porterò da qualche parte domani, ok?" L'uomo rispose e il minore annuì.

"Non vengo qui da quando ero molto giovane. Non ricordo molto. Sono abbastanza sicuro che avrò avuto tipo 3 anni." Jimin ridacchiò.

"Ricordi qualcosa?" Chiese Jungkook. "Ricordo di essermi spaventato dopo aver visto un granchio sulla spiaggia e basta." Entrambi risero al ricordo del più piccolo.

"Oh aspetta..." Jimin si fermò a pensare per un istante. "Ricordo molto vagamente di aver preso un cono gelato, ma poi mi cadde nella sabbia." Continuò il ragazzo.

"Aww." Jungkook rise. "Sono sicuro che i miei genitori me ne comprarono un altro però. Non ricordo con precisione. È stato secoli fa." Sul volto di Jimin si fece strada uno dei suoi dolci sorrisi.

"Beh, spero tu non abbia ancora paura dei granchi e sicuramente ti comprerò del gelato quando andremo in spiaggia." Jungkook si chinò per posare un dolce bacio sulle labbra di Jimin. 

"Sei sicuro di stare bene?" Sussurrò l'uomo. "Sì, sono solo felice." Mormorò il più piccolo. Jungkook annuì, intrecciando la sua mano con quella di Jimin. "Lo sono anch'io." Sorrise l'uomo.

...

Dopo essersi riposati per circa un ora, Jungkook si alzò dal letto. "Volevo andare al supermercato qui vicino per fare la spesa per i prossimi 2 giorni circa. Vieni con me o sei troppo stanco?" 

"Sono stanco, scusami." Mormorò Jimin. "Non fa niente." Jungkook si chinò per dargli un bacio sulla fronte. "Torno subito, ok?" L'uomo disse e Jimin annuì.

Jungkook lasciò la stanza e Jimin invece sbadigliò per poi coprirsi di nuovo con la coperta e chiudere gli occhi.

Jungkook arrivò al supermercato e prese alcune cose che gli sarebbero servite per preparare da mangiare nei prossimi giorni anche se aveva in mente di portare Jimin a mangiare anche fuori.

L'uomo camminò lentamente tra gli scaffali pieni di snack per prenderne un po' per Jimin, ma si fermò perché non ricordava che gusto di Mikado piacesse a Jimin.

Jungkook prese il telefono dalla tasca e chiamò il ragazzo, che rispose dopo qualche istante. "Hmm?" Mormorò il minore, assonnato. "Jiminie?" Disse Jungkook. "Sì?" Rispose Jimin.

"Che gusto di Mikado ti piace?" Chiese l'uomo. "Fragola." "Ok, grazie, non me lo ricordavo." Jungkook rise. "Ok." Il ragazzo mormorò per poi riagganciare.

Dopo che Jungkook ebbe comprato tutto il necessario, lasciò il supermercato e salì in macchina per tornare all'hotel. Il sole stava tramontando e il paesaggio era davvero bello, guidando lungo la spiaggia.

L'uomo arrivò all'hotel in poco tempo, prese l'ascensore ed entrò nella loro stanza posando tutto nella piccola cucina, per poi andare nella stanza da letto e vedere che Jimin era ancora sdraiato, avvolto nelle coperte.

"Inizio a preparare la cena, ok?" Jungkook si chinò e gli diede un bacio sulla guancia. "Mmhm." Rispose semplicemente Jimin. "Ti senti bene?" Chiese l'uomo. "Sì." Jimin annuì.

Jungkook tornò in cucina per preparare la cena. Aveva intenzione di fare riso fritto con kimchi. Egli prese il telefono dalla tasca dei pantaloni per connetterlo all'altoparlante della loro camera d'hotel e mise della musica calma e rilassante. 

Una volta finito di preparare, Jimin lasciò finalmente la stanza da letto per andare in cucina. Egli si sedette all'isola mentre l'uomo metteva il tutto in due piatti. "Sei ancora stanco?" Il maggiore chiese mentre andava a sedersi accanto a Jimin.

"Solo un po'." Il minore rispose, iniziando a mangiare. Dopo il primo boccone, un gemito lasciò le labbra di Jimin per il cibo delizioso, egli era grato che Jungkook fosse segretamente un bravo cuoco. L'uomo non cucinava quasi mai per sé stesso perché era 'troppo faticoso'.

"Ti piace?" Jungkook chiese e Jimin annuì in modo adorabile.

Dopo cena Jungkook fece ripartire la musica per lavare i piatti. Dopo di ciò, egli prese una teglia per infornare dei biscotti che aveva comprato nel pomeriggio.

Jimin entrò in cucina proprio in quel momento che sussultò leggermente. "Mi piace tanto questa canzone." Egli mormorò e Jungkook sorrise dolcemente. 

Jungkook tese la mano verso Jimin, che la prese intrecciandola con la sua e Jungkook gli fece fare un piccolo giro su sé stesso. Il ragazzo rise dolcemente mentre l'uomo avvolgeva le braccia intorno alla sua vita, facendoli lentamente dondolare sul ritmo della musica. "Anche a me piace tanto questa canzone." Il maggiore sussurrò mentre il più giovane andava ad avvolgergli le braccia intorno al collo.

I due continuarono a ballare lentamente finché la canzone non finì, nessuno dei due però voleva staccarsi dall'abbraccio, il minore aveva ormai anche appoggiato la testa sulla spalla dell'uomo. "Piccolo?" Jungkook sussurrò. "Hmm?" 

"Guardami." Disse Jungkook. Jimin alzò la testa e fece incontrare i loro sguardi. Jungkook gli sorrise per poi lasciargli un bacio sulle labbra. "Ti amo." Disse l'uomo.

"Ti amo anch'io." Rispose Jimin. "Sono così felice di aver deciso di restare con te. Non voglio nemmeno immaginare come misero probabilmente sarei stato se ti avessi lasciato." Jungkook sorrise.

"Ora sei il mio mondo. Ti prometto che ci sarò sempre per te." Continuò l'uomo. "E il nostro bambino." Egli ridacchiò, accarezzando dolcemente il pancino rotondo di Jimin.

"Aw, Jungkook~" Jimin iniziò per poi fermarsi, il groppo emotivo alla gola non gli permetteva di continuare la frase o sarebbe scoppiato a piangere. 

"Mi sento così fortunato di averti incontrato." Disse Jungkook, la sincerità nei suoi occhi. "Sto per piangere-" Jimin ridacchiò mentre il suo viso veniva rigato dalle lacrime che non era più riuscito a trattenere. L'uomo gli asciugò le lacrime sorridendo, per poi abbracciare il ragazzo.

I due andarono nel piccolo soggiorno e si accomodarono sul divano, Jungkook come al solito scorreva tra i canali per trovare qualcosa da guardare mentre aspettavano che i biscotti fossero pronti. 

"Sai, ho già pensato a dei nomi." Il maggiore ridacchiò. "Penso che tu abbia un serio caso di febbre da bebè." Commentò Jimin, ridacchiando in modo adorabile. "Penso di averla anch'io." Anche Jungkook rise. 

"Pensi che sarà un maschietto o una femminuccia?" Chiese Jimin. "Hmm, non so. Spero una femminuccia." Jungkook sorrise dolcemente. "Sarebbe tanto bella, proprio come te." Egli schiacciò leggermente la punta del naso di Jimin, che rise. 

"Pensi che io sia bello?" Chiese il minore. "Sì, penso di averlo detto già altre volte." Rispose l'uomo. "E-eri ubriaco la prima volta. Non ero sicuro se lo pensassi veramente o se fosse l'alcool a parlare." Jimin arrossì.

"Beh, te lo sto dicendo io ora, quindi è ovvio che lo penso davvero." Jungkook rispose, e Jimin alzò lo sguardo per posarlo su di lui. "Sei bello, Jimin." Disse il maggiore. "Scusa, è solo che non sono abituato a sentirmelo dire. Nessuno mi ha mai detto che sono bello, figuriamoci mi abbiano mai considerato bello."  Mormorò Jimin.

"Certo che lo sei. Non voglio che tu pensi il contrario. Sei il bambino più bello che conosca." Jungkook disse sincero, posando un bacio sulla fronte del minore. "E lo penso davvero." Aggiunse l'uomo.

"Jungkook?" Jimin richiamò la sua attenzione. "Hmm?" Il maggiore rispose, passando le dita tra i soffici capelli del minore. "Ti amo. Grazie per aver fatto tutte queste cose per me. Significa tanto, davvero." 

"Ti amo anche io, piccolo. Qualsiasi cosa per te." Jungkook strinse il ragazzo tra le sue braccia, felice di fare tutte queste cose per lui. Da quando ha preso l'impegno di stare con lui, non ha voluto nient'altro che il meglio per Jimin. 

Euphoria||Jikook [TRADUZIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora