Il Natale, com'era arrivato così se n'era andato, e ora Jungkook e Jimin erano diretti ad un hotel di lusso nel centro di Seoul. La visita a casa dei genitori del ragazzo era andata bene, egli era felice di averli rivisti.
Una volta arrivati all'hotel, l'uomo pagò per il parcheggio custodito. Prese poi la sua valigia e quella del fidanzato, conducendolo all'interno per fare il check in.
Jungkook pagò per tre notti, che era per quanto sarebbero rimasti. Si stava già facendo tardi e il giorno dopo era la vigilia di Capodanno.
L'uomo riprese le valigie e si diresse verso l'ascensore, Jimin lo seguì assonnato. Egli era pronto a mettersi a letto appena varcata la soglia della porta della stanza.
I due salirono con l'ascensore al piano dove si trovavano tutte le costose suite di lusso. Jungkook si fermò dinanzi a una porta, strisciando la chiave magnetica per aprirla così che lui e Jimin potessero entrare nella stanza.
"Woah..." È tutto ciò che riuscì a mormorare Jimin mentre si precipitava alla grande finestra per guardare la vista incredibile che avevano dalla loro stanza. "La vista è fantastica, non trovi?" L'uomo sorrise.
"Già, potrei stare qui a fissarla tutta la notte." Il ragazzo ridacchiò. La suite aveva una zona soggiorno, una cucina, una camera matrimoniale e una piccola lavanderia. Il minore entrò nella camera da letto e si sedette sul letto, indosso aveva già il pigiama così non doveva cambiarsi.
Egli si sdraiò, allungando le mani verso il fidanzato facendogli capire che volesse si sdraiasse accanto a lui per coccolarsi. "Mi faccio una doccia veloce e ti raggiungo a letto, ok?" L'uomo disse e Jimin annuì leggermente.
Il ragazzo rimase sdraiato ad aspettare pazientemente che Jungkook finisse la sua doccia, quasi alla deriva verso il sonno fin quando non sentì il flusso dell'acqua fermarsi dopo qualche momento. Jungkook uscì dal bagno con solo un asciugamano intorno il bacino, rivelando il suo busto scolpito, Jimin lo guardò incantato.
L'uomo si girò a guardarlo e ridacchiò, i capelli bagnati gli coprivano la fronte e anche un po' gli occhi mentre ghignava leggermente. "Ti piace ciò che vedi?" Egli lo stuzzicò e il ragazzo si coprì immediatamente il volto con un cuscino, piagnucolando imbarazzato.
Jungkook si asciugò prima di indossare il pigiama, Jimin si stava ancora coprendo il viso. "Puoi guardare ora, piccolo. Non so perché ti comporti come se non mi avessi mai visto senza vestiti addosso." L'uomo rise.
"N-non me lo ricordo tanto bene. Ero molto ubriaco, ricordi?" Gli ricordò il ragazzo. "Giusto." Rispose il maggiore mentre si strofinava vigorosamente i capelli con l'asciugamano. Egli usò poi un asciugacapelli per asciugarli completamente, rendendoli belli e soffici.
L'uomo uscì dal bagno e spense poi le luci, accendendo invece la tv per guardare qualcosa prima di dormire. Egli si sdraiò accanto a Jimin e lo strinse tra le sue braccia, massaggiandogli dolcemente la pancia. "Jungkook?" Mormorò il ragazzo. "Hmm?"
"Grazie per aver fatto tutto questo per me." Sussurrò Jimin. "Certo, qualsiasi cosa per te." Rispose Jungkook in un sussurrò, lasciandogli un bacio sulla punta del naso. "Riposati, ok? So che sei assonnato." Egli sorrise.
"Aspetta, cosa faremo domani?" Domandò il ragazzo. "Beh, volevo portarti al centro commerciale dopo pranzo, a seconda di quanta energia tu abbia, e poi a cena fuori."
"Avrò abbastanza energie." Jimin annuì. "Sei sicuro?" Jungkook chiese e il minore annuì. "Ok, allora." Disse l'uomo.
"Sogni d'oro." Egli sussurrò prima che entrambi caddero in un sonno prrofondo.
...
Il mattino seguente, Jungkook si svegliò un po' più tardi del solito. Con sua sorpresa, Jimin non era a letto. L'uomo non pensava che Jimin avrebbe avuto la forza di alzarsi prima di lui dato che durante quest'ultimo mese il ragazzo dormiva almeno fino alle 11.
L'uomo allora si alzò dal letto e camminò ancora un po' assonnato verso la porta, uscendo dalla stanza. Egli andò in cucina e notò subito il timer impostato sul forno e ciò significava che Jimin stesse cucinando qualcosa.
Jungkook andò allora nel soggiorno e ridacchiò sotto voce nel vedere che Jimin si fosse riaddormentato sul divano. Il forno suonò così Jungkook si affrettò a tirarne fuori ciò che Jimin aveva messo a cuocere, muffin con gocce di cioccolato.
Egli li posò sul piano della cucina prima di tornare nel soggiorno, chinandosi a posare un bacio sulla guancia del fidanzato. "Svegliati, Jimin." Egli scosse dolcemente il ragazzo.
Gli occhi di Jimin si spalancarono appena li aprì. "I muffin!" Egli andò in panico. "Li ho tirati fuori io. Menomale che mi sono svegliato un paio di minuti prima che il forno suonasse." L'uomo rise alla faccia disorientata del ragazzo.
Egli lo aiutò ad alzarsi per poi avvolgergli le braccia intorno la vita, il minore sprofondò nel suo caldo abbraccio. "Ti senti bene? Sei stato male stamattina?" Chiese Jungkook.
"No, grazie al cielo. In realtà è da un po' che non sto più male la mattina." Disse Jimin. "Ottimo." Jungkook annuì. "Mancano solo altre quattro o cinque settimane." Egli sorrise e Jimin annuì.
"Sono orgoglioso di te per essere arrivato fin qui. So che è stata davvero dura per te." Disse dolcemente, accarezzando con cautela la pancia di Jimin. "Mhmm." Rispose il ragazzo.
Il maggiore si staccò leggermente dall'abbraccio, guardando il fidanzato negli occhi. "Sarà così bella, proprio come te." Jungkook insistette e Jimin rise, staccandosi dall'abbraccio.
I due andarono in cucina per mangiare i muffin, che ormai si erano raffreddati.
Jimin fece un morso del suo e fece un suono soddisfatto. "Hai già pensato a un nome?" Chiese il maggiore. "No, penso che farò scegliere a te il suo nome." Il ragazzo sorrise. "Davvero? Ne sei sicuro?" Jungkook voleva esserne certo. "Sì." Jimin annuì.
Dopo aver finito di mangiare, Jimin si avvicinò al lavandino per iniziare a avare i piatti. Jungkook lo seguì, cingendogli la vita con le braccia, abbracciandolo da dietro.
"Sei così appiccicoso oggi." Mormorò il ragazzo. "Ti da fastidio?" L'uomo stava per scogliere l'abbraccio ma il minore lo fermò.
"No, è una cosa carina, Jungkook. Mi piace quando sei appiccicoso." Jimin rise. "Oh..." Disse semplicemente l'uomo, il suo volto iniziò a diventare rosso.
"Me l'avresti dovuto dire prima. Pensavo davvero che tu ti infastidissi ogni volta che lo ero." Ammise il maggiore. "E invece no." Jimin scosse la testa.
Jungkook posò un piccolo bacio sul lato del collo del fidanzato con un piccolo suono soddisfatto, Jimin sorrise al gesto. "Ti amo." Egli sussurrò e Jimin annuì e basta.
"Piccolo? Non l'hai detto anche tu?!" Disse Jungkook con un tono di voce più morbido. Il ragazzo asciugò l'ultimo piatto e lo mise al suo posto prima di girarsi per guardare l'altro.
"Sai già che ti amo anch'io." Jimin rise all'espressione di Jungkook, l'uomo aveva un broncio adorabile. Jimin lo baciò sulle labbra per poi posare la testa sulla sua spalla.
"Ti amo così tanto, non so cosa farei senza di te." Sussurrò l'uomo. "È tutto ok?" Jimin si chinò all'indietro per guardarlo negli occhi.
"Non so, mi sento solo davvero male per averti fatto pensare che ti odiassi o che non volessi passare del tempo con te perché ero restio sul prendermi una piccola pausa dal lavoro." Egli ammise.
"Erano solo i miei stupidi ormoni a rendermi arrabbiato, per favore non prenderla troppo seriamente." Jimin scosse la testa. "Lo so, ma mi sento comunque in colpa." Rispose l'uomo.
Il ragazzo prese a passare le dita nei capelli del fidanzato prima di sporgersi per baciarlo. "Seriamente, non preoccuparti." Egli mormorò e Jungkook annuì mentre continuavano ad abbracciarsi.
"Puoi lasciarmi andare ora." Jimin rise. "Non voglio." Jungkook scosse la testa. "Va bene." Jimin sorrise tra sé e sé mentre rilassava la testa contro il petto di Jungkook, i due stettero così per un po'.
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Euphoria||Jikook [TRADUZIONE]
FanfictionJungkook non si aspettava di avere una famiglia con la sua avventura di una notte... Traduzione italiana. La storia non è mia. Tutti i crediti vanno all'autore originale @/1_800_hobiwater. •Top¡Jungkook! •Bottom¡Jimin! •Mpreg •Leggero abuso verbale...