Euphoria||Jikook [TRADUZIONE]

Capitolo 16.

4 mesi dopo...

I mesi precedenti non erano stati troppo movimentati. Jungkook era tornato a lavoro ma suo padre non lo aveva costretto a lavorare a tempo pieno, perciò l'uomo trascorreva metà della settimana a casa con Jimin e Haneul.

Quando era a lavoro, stava in ufficio solo mezza giornata quindi non stava via a lungo. Jimin era ovviamente estasiato per questo poiché poteva passare più tempo con il fidanzato rispetto a prima.

"Haneul sai dire 'papà'?" Jungkook chiese dolcemente mentre le dava da mangiare la sua colazione, omogeneizzato alla mela.

"Non può ancora parlare." Jimin rise mentre guardava Jungkook interagire adorabilmente con Haneul. "Dici 'papà'!" Egli riprovò. "Ah!" La bimba urlò con un sorriso. "Aww, ci sei andata vicino." L'uomo sorrise.

Ella finì di mangiare il suo omogeneizzato, Jungkook le pulì delicatamente il viso prima di prenderla in braccio e farle bere la sua bottiglia di latte.

"Riuscirò a farglielo dire un giorno." Egli rassicurò. "Non essere così ansioso che cresca. Te ne pentirai." Jimin lo avvertì. "Non lo sono, voglio che rimanga così piccola per sempre. È così preziosa." Jungkook la guardò contento.

Tutto stava andando bene quel giorno fino a quando il telefono di Jungkook iniziò a squillare.

"Mi prendi il telefono per favore?" Egli domandò a Jimin che annuì, alzandosi dal tavolo per recuperare il telefono di Jungkook da sopra l'isola della cucina.

"Jungkook penso che dovresti rispondere." Jimin suggerì. Egli diede Haneul a Jimin per poi afferrare il suo telefono spalancando gli occhi nel vedere l'utente che lo stava chiamando.

"Non posso parlarle." L'uomo scosse la testa. "Jungkook, penso che dovresti." Disse Jimin. Il maggiore sospirò prima di rispondere, uscendo dalla cucina per parlare da solo a telefono con la madre.

Jimin guardò Haneul, la bambina aveva un tenero broncio. "Non essere triste. Papà sta bene, lo prometto. Le cose semplicemente non vanno alla grande con la madre." Egli parlò piano, sedendosi di nuovo mentre lei continuava a bere il latte.

"Ma fu non devi preoccuparti perché Jungkook e io ti amiamo tantissimo e saremo sempre qui a prenderci cura di te." Jimin promise.

Aspettò per un po' prima che Jungkook tornasse in cucina, ed era chiaro che avesse pianto.

"Che cosa ti ha detto?" Jimin chiese incuriosito. "Sì è solo scusata e mi ha chiesto come stessi. Ancora non sa di te o Haneul perché davvero non saprei spiegarglielo a telefono." Jungkook spiegò.

"È tutto?" Jimin domandò e Jungkook annuì. "Sa per caso del matrimonio?" Il ragazzo continuò a fare domande.

"No, ho deciso di non dirglielo. Sembrava ancora che non mi volesse parlare. Ma è stato bello risentire la sua voce credo." Jungkook sospirò.

Haneul mormorò affettuosamente, allungando ansiosamente le braccia verso il maggiore. "Penso che voglia che tu la prenda in braccio." Jimin rise, dando la bimba a Jungkook.

"Aww, vieni qui." Egli la tenne stretta. "Sento come se lei potesse percepire quando sei turbato." Il ragazzo fece notare. "Beh, è brava nel farmi sentire meglio." L'uomo sorrise.

Il telefono di Jimin poi prese a squillare, il ragazzo rispose vedendo che fosse Namjoon.

"Hei, come va?" Esordì il minore. "Jimin, ho davvero bisogno del tuo aiuto con una cosa." Namjoon iniziò. "Certo, in cosa hai bisogno di aiuto?" Chiese Jimin.

"Beh, domani è l'anniversario di fidanzamento mio e di Jin e voglio davvero che sia speciale per lui dato che stiamo insieme da un po'." Egli disse. "In che modo?" Domandò Jimin.

"Voglio chiedergli di sposarmi." Namjoon sorrise tra sé e sè. "Oh mio dio, davvero?!" Jimin quasi strillò. "Sì. Lo amo davvero tanto e ha già espresso più volte che mi avrebbe voluto sposare un giorno. Quindi penso che domani sarebbe un bel giorno per farlo." Disse Namjoon.

"Ho già comprato l'anello, ho solo bisogno che tu distragga Jin mentre lo vado a ritirare domani. È molto ficcanaso, specialmente perché il nostro anniversario è domani e se sparisco capirà decisamente cosa sta succedendo." Egli spiegò.

"Certo che ti aiuterò." Jimin lo rassicurò. "Dove glielo chiederai?" Domandò il ragazzo. "Al parco, davanti al lungomare. È dove abbiamo avuto il nostro primo appuntamento." Rispose Namjoon.

"Aww, è così dolce. Sono davvero felice per voi. Chiamami più tardi così possiamo entrare più nei dettagli." Disse Jimin. "Va bene, grazie Jimin!" Namjoon lo ringraziò per poi riattaccare.

"Cosa?" Chiese Jungkook. "Namjoon farà finalmente la proposta a Jin. Stanno insieme da ormai quasi quattro anni." Il giovane sorrise. "Beh, è una bella cosa." Rispose l'uomo. "Sì, però dovrò aiutare Namjoon domani e tenere Jin distratto mentre va a ritirare l'anello. Sono entusiasta per lui." Disse Jimin.

...

Più tardi quel pomeriggio, Jimin mise Haneul a letto per il suo riposino, sorridendo per la sua faccia addormentata. Non riusciva a credere che avesse già quattro mesi.

Uscì dalla stanza, andando verso la loro camera da letto dove Jungkook era sdraiato sul letto, occhi concentrati sulla TV a guardare un film.

Jimin si sedette accanto a lui, rannicchiandosi vicino all'uomo avvolgendolo tra le sue braccia.

"Ci sposiamo tra un mese, non sei felice?" Mormorò Jimin. "Certo che lo sono." Rispose Jungkook. "Hai mandato gli inviti vero?" Domandò poi.

"Sì, li ho inviati un po' di tempo fa." Jimin annuì. "Sai se tuo padre verrà?" Domandò il ragazzo. "Ha detto che si prenderà il giorno libero, grazie al cielo. Ci rimarrei male se non venisse." Disse Jungkook.

"Pensi che magari se lo dicessi a tua madre lei verrebbe?" Chiese Jimin. "No, decisamente no. Non le importa più di me quindi non mi preoccuperò più di lei." L'uomo concluse.

"Oh, allora va bene." Mormorò il minore. "Scussa, è solo che non voglio proprio parlare di lei in questo momento." Jungkook si scusò. "Non fa niente, ti capisco perfettamente. " Jimin annuì.

"Sono solo felice che almeno uno dei miei genitori sarà lì per me." Jungkook sospirò.

Ma non sapeva che avrebbe avuto una bella sorpresa