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Era cominciato agosto e Jimin era al terzo mese di gravidanza. Il tempo passava velocemente per i due. Jimin era tornato di buon umore dopo essersi fidanzato con Jungkook. 

A tal proposito, il ragazzo non aveva ancora detto a Jin della loro relazione e i due stavano insieme da due settimane. Era spaventato che Jin potesse non approvarla perché l'ultima cosa che aveva sentito Jungkook dire erano quelle orribili cose su Jimin. 

Oggi il ragazzo aveva in programma di passare del tempo con il maggiore dopo la fine del turno. Oggi lavorava fino a tardi dato che sarebbe stato lui a chiudere il locale, che restava aperto fino alle 22. 

Per fortuna Hoseok si era trattenuto dopo la fine del suo turno per tenere compagnia al ragazzo mentre Yoongi se n'era già andato. Erano le 21:30 quando Jimin iniziò a sentirsi assonnato. Di solito non c'erano clienti a quell'ora ma Jimin doveva comunque restare aperto nel caso. 

"Vuoi che finisca io di pulire almeno i tavoli? Puoi andartemen prima di me." Offrì Hoseok. "No, va bene, ce la faccio." Rispose il ragazzo. "Sicuro?" Hoseok chiese e Jimin annuì. 

Hoseok prese le sue cose e salutò Jimin per poi andarsene. Il ragazzo iniziò invece a pulire i tavoli e il bancone. 

Quando aveva finito, erano già le 22. Quando il ragazzi si girò per mettere a posto i prodotti per la pulizia, sentì la porta aprirsi. "Mi dispiace, siamo chiusi-" Il minore si girò verso la porta e rimase leggermente sorpreso nel vedere Jungkook invece. 

"Oh, ciao." Mormorò Jimin. Jungkook gli sorrise dolcemente. "Come pensavi di tornare a casa mia? Pensavi di venirci a piedi?" Rise Jungkook. "N-no, avevo dimenticato che mi saresti venuto a prendere tu." Jimin arrossì e andò dietro il bancone. 

Il ragazzo si lavò le mani e appese il suo grembiule per poi prendere le sue cose e spegnere le luci. I due uscirono dal locale e Jimin chiuse la porta e le serrande. 

Il ragazzo tirò un piccolo sospiro una volta seduto in macchina. "Sarai stanco." Disse Jungkook mentre guidava. "Sì, sono stato in piedi e ho camminato tutto il giorno." Rispose Jimin. 

Jungkook tolse una mano dal volante per posarla sulla gamba del minore che a sua volta posò la sua mano su quella dell'uomo. I due si guardarono per un veloce secondo e entrambi sorrisero a quella piccola e dolce interazione. 

"Hai fame? Ho preparato del cibo prima di venirti a prendere." Chiese Jungkook. "Poca, mangerò qualcosa però, non preoccuparti." Rispose Jimin. "Possiamo andare direttamente a dormire dopo se vuoi. Sinceramente ho anche io tanto sonno." Disse l'uomo. 

Una volta arrivati a casa, i due andarono direttamente in cucina. Jungkook fece sedere Jimin sullo sgabello dell'isola mentre metteva il cibo in un piatto, il ragazzo invece posò la testa sul marmo dell'isola. 

Dopo averlo anche riscaldato, Jungkook diede a Jimin il piatto e il minore iniziò subito a mangiare. "Quand'è la tua prossima visita dal dottore?" Chiese l'uomo.

"Umm, penso la settimana prossima. Devo controllare." Rispose il minore mentre continuava a mangiare.

Dopo cena, Jungkook lo prese per mano e lo portò al piano di sopra. Jimin si fece una doccia veloce per poi mettersi una felpa di Jungkook. L'uomo era più che felice di far indossare le sue felpe al minore perché gli stavano grandi ed era adorabile.

L'uomo era seduto alla scrivania a scrivere qualcosa sul suo computer, e Jimin decise di stendersi sul letto su un fianco, girato quindi in direzione di Jungkook, con un broncio. "Pensavo avessi detto di essere stanco." Mormorò il ragazzo.

"Scusa, voglio solo finire velocemente qui prima di andare a letto." Rispose frettolosamente Jungkook. Però quel 'velocemente' diventò 30 minuti. 

Jimin si alzò dal letto e andò vicino la scrivania, mettendosi silenziosamente accanto all'uomo. Jungkook se ne accorse e guardò Jimin coni suoi occhi da cucciolo, sentendosi un po' in colpa di non essersi accorto quanto tempo fosse passato. 

"Voglio le coccole..." Disse tranquillamente Jimin. "Aww Jimin." Jungkook ridacchiò per poi alzarsi. Egli avvolse un braccio intorno la vita del ragazzo e sorrise tra sé e sé. "Mi dispiace, ho perso la cognizione del tempo." Sussurrò. Con l'altro braccio spense il computer per poi stendersi nel letto accanto a Jimin. 

Egli lo strinse a sé, posando dei baci su tutta la faccia del minore. "Jimin?" Sussurrò., ma il ragazzo non rispose e nemmeno lo guardò. "Piccolo?" Porvò invece Jungkook. Il cuore di Jimin perse un battito. Non lo aveva mai chiamato in quel modo. 

Il ragazzo alzò lo sguardo e guardò l'uomo negli occhi. "Ti è piaciuto che ti abbia chiamato così, eh?" Lo provocò Jungkook. "S-sì e allora?" Jimin affondò la testa nel petto di Jungkook, imbarazzato.

L'uomo ridacchiò, accarezzando delicatamente i capelli del ragazzo. "Vuoi che ti chiami così d'ora in poi?" Il maggiore chiese e il ragazzo annuì leggermente. "Ok, allora." Disse Jungkook.

I due rimasero in silenzio per un po', entrambi non erano sicuro se parlare o meno dato che sapevano di voler andare solo a dormire. "Buonanotte." Mormorò Jimin, posando un bacio veloce sulle labbra di Jungkook.

L'uomo rimase sorpreso dal gesto audace del ragazzo ma sorrise e basta. "Sogni d'oro, piccolo." Disse Jungkook, che però rimase sveglio fin quando Jimin non si addormentò del tutto. 

"Ti amo cos' tanto." Sussurrò, stringendo il più piccolo ancora di più tra le sue braccia.  Non voleva lasciarlo andare, mai più. Non avrebbe mai immaginato di potersi innamorare in cos' poco tempo. Cavolo, non sapeva nemmeno cosa si provasse ad essere innamorati finché non aveva incontrato Jimin e aver accettato di iniziare una relazione con lui. 

È stata la miglior decisione di tutta la sua vita. 

Euphoria||Jikook [TRADUZIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora