Are

666 25 2
                                    

Il giorno successivo, Jimin si sentiva finalmente un po' meglio dato che Jungkook si era scusato e gli aveva promesso che ci sarebbe stato per lui. Ma, ovviamente, era ancora un po' deluso dal fatto che l'uomo non volesse avere una relazione seria con lui. 

Dopo essersi svegliato, il ragazzo rimase sdraiato sotto le calde coperte finché non sentì il telefono squillare. Egli si sporse per prendere il telefono dal comodino per poi rispondere senza nemmeno vedere chi lo stesse chiamando. "Pronto?" Mormorò mentre si sfregava gli occhi. 

"Ciao!" Sentì la voce di Jungkook e iniziò a farsi internamente prendere dal panico. "Hai qualche programma per oggi?" Chiese l'uomo. "N-no. Non ho niente da fare oggi." Jimin si morse il labbro nervosamente. 

"Beh, um, pensavo di portarti al parco? Voglio dire, oggi si sta proprio bene all'aperto e voglio parlare un po' con te e conoscerti meglio. Non so quasi niente di te." Disse Jungkook.

"Uhh..." Jimin non sapeva cosa dire. "Cioè, va bene se sei ancora arrabbiato con me e non vuoi, ti capisco perfettamente-" "No, verrò con te. A che ora ci incontriamo?" Chiese Jimin mettendosi seduto. 

"Ti passo a prendere io verso le 12:30, ok?" Disse Jungkook. "Okay." Rispose Jimin per poi riattaccare. Erano già le 12:00 quindi Jimin saltò giù dal letto e corse in bagno per farsi una doccia.

Dopo la doccia ed essersi vestito casual, Jimin andò in cucina, ricordandosi solo in quel momento di essersi svegliato tardi e di non aver fatto colazione. 

Qualche minuto dopo, suonò il campanello e Jimin si alzò per andare a rispondere. Il ragazzo aprì la porta e subito incrociò lo sguardo di Jungkook. L'uomo era vestito molto più casual di tutte le altre volte. 

Jimin uscì dal suo appartamento e chiuse la porta per poi seguire Jungkook fino all'ascensore. Il silenzio che si era creato era fin troppo imbarazzante.

I due uscirono dal palazzo ed entrarono in macchina di Jungkook che accese immediatamente la radio. "Hai dormito bene la scorsa notte?" Chiese mentre usciva dal parcheggio e Jimin annuì. 

"Sì." Mormorò Jimin. "Bene. Ti sei addormentato quando ero ancora con te quindi eri piuttosto stanco." Jungkook rise leggermente. Jimin arrossì quando capì come era arrivato nel suo letto dato che si era addormentato quando i due erano seduti sul divano. 

Quando arrivarono al parco, scesero dalla macchina e Jungkook guidò il più giovane verso il suo luogo preferito del parco; un albero sotto la quale sedersi che si trovava di fronte al fiume. 

L'uomo si sedette sull'erba con la schiena contro l'albero e Jimin si sedette accanto a lui. "Ti senti bene?" Chiese il più grande. "Non lo so." Jimin fece spalluccee Jungkook sospirò. 

"Puoi parlarmi un po' di te? Ti conosco appena." Jungkook ridacchiò. Jimin lo guardò, il sorriso affascinante dell'uomo lo fece in qualche modo sentire leggermente meglio. 

"Beh, mi sono appena laureato." Jimin mormorò. "Oh, davvero?" Jungkook chiese e Jimin annuì appena. "La maggior parte dei miei amici sono più grandi di me, solo uno di loro ha la mia stessa età. Si chiama Taehyung ma si è trasferito di nuovo nella sua città natale qualche anno fa, per aiutare sua nonna che si è ammalata improvvisamente. Mi manca davvero tanto. Facevamo tutto insieme." 

"Aww, mi dispiace." Jungkook diede un'occhiata veloce al ragazzo che stava giocando con l'erba per evitare di guardarlo. " Mi piace andare sulla spiaggia, specialmente per guardare i tramonti e le albe perché sono sempre spettacolari." Jimin sorrise al pensiero.

"Lo sai già, ma lavoro in quel locale qui vicino. Non ne ho davvero bisogno perché i miei genitori mi mandano dei soldi ogni mese ma non guasta mai avere dei soldi in più." Jimin fece spallucce.

Euphoria||Jikook [TRADUZIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora