Capitolo33

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SHOTO POV'S

Dopo che vidi la mia Momo insieme a quel suo amico in spiaggia, e dopo aver rischiato di essere visto, me ne tornai direttamente a casa. Parcheggiai nel mio vialetto, spensi la macchina e prima di aprire il portone sentì il mio telefono vibrare. Sono da Jirou. Era un suo messaggio, si ricordò di avvisarmi una volta tornata a casa. Istintivamente sorrisi pensando che già il semplice fatto di essersi premurata a scrivermi questa cosa, qualcosa volesse significare...giusto? Altrimenti non avrebbe avuto il pensiero di farlo, poteva mettersi a chiacchierare con la sua amica e basta...troppe paranoie, da quando me le faccio? Scossi la testa ed entrai in casa. Erano appena le 19 e mio padre riposava sul divano. A quanto pare stava davvero male. Salì in camera mia e optai per ordinare due pizze, perché sicuramente nessuno dei due aveva voglia di cucinare qualcosa.

Dopo che cenai, in camera da solo, mi misi nel letto e iniziai a pensare come organizzare al meglio la specie di sorpresa che volevo fare a Momo. Se quello che stavo per fare non l'avrebbe convinta del mio amore nei suoi confronti non so davvero cos'altro avrei potuto fare. Vi starete chiedendo di cosa si tratti? No non è la spiaggia, non sono quadrifogli, non sono fiori, non è il gelato...è una cosa che non ho mai fatto con qualcuna, ma davvero mai. Ed è con Momo che voglio farlo.

Mi girai e rigirai nel letto più volte, fino a quando finalmente mi addormentai con il desiderio di vederla il giorno dopo.

La mattina seguente

Un piccolo raggio di sole mi svegliò dal mio sonno profondo, e stranamente mi sentì riposato e piuttosto rilassato. Non so perché ma anche se fossi agitato nel rivedere Momo ero anche molto contento del passo che stavo per fare.

 Non so perché ma anche se fossi agitato nel rivedere Momo ero anche molto contento del passo che stavo per fare

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Mi alzai dal letto e scesi direttamente al piano di sotto per fare colazione. Di mio padre non c'era nessuna traccia se non una coperta sul divano e la tazza del caffè sporca nel lavandino. Pensai che appunto fosse già uscito per andare al lavoro. Mi preparai una super tazza di latte e cereali e mi sedetti sul divano guardando un punto fisso davanti a me. Non vedevo l'ora di vederla, di guardare i suoi occhioni grigi, e speravo in cuor mio che le cose potessero sistemarsi. Dovevo aspettarmi freddezza e distacco da parte sua all'inizio, e come biasimarla...quel giorno la lasciai lì da sola facendole credere tutte quelle cose brutte. Scossi la testa cercando di non abbattermi dai pensieri negativi e dopo aver finito di fare colazione e lavato le tazze, salì in camera mia per iniziare a sistemarmi. Presi il telefono e digitai, un po' titubante, il suo numero.

Momo: "P-pronto?" la sua voce rauca da sonno mi fece sorridere.

Io: "Sono le 10.00, non credevo dormissi" cercai di mantenere il mio solito tono piatto, anche se stavo sorridendo.

Momo: "Ah s-si?" la sentì stiracchiarsi e sbadigliare, quanto avrei voluto baciarla. "Sono rimasta da Jirou e Denki e abbiamo fatto tardi ieri notte" sbadigliò di nuovo "tu tutto ok?"

quadrifoglio || todomomoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora