Federico mi osserva attentamente con gli occhi nocciola, mentre asciuga le lacrime che solcano il mio viso..
-Se per te è difficile parlarne, non sei obbligata a farlo..-
-Non l'ho mai raccontato a nessuno.- dico.
-Ti ascolto..e soprattutto sappi che non ti giudicherò..-
Annuisco..è tenero..
-Ero fidanzata con Valerio, il mio ex, da poco più di un anno. Quella sera ricordo che avevamo litigato pesantemente perché era uscito con la sue ex che ancora gli moriva dietro, perché doveva restituirgli delle cose. Così chiesi a Martina, la mia amica, di uscire a ballare. Cosa assolutamente non da me, ma ero arrabbiata e volevo svuotarmi la testa da quei pensieri negativi, pensai che la musica ad alto volume sarebbe servita. Andammo in un locale e ci divertimmo come matte, poi Marti, si mise ad attaccare bottone con un tipo e dopo un po' non li vidi più. Uscii dal locale e lei mi mandò un messaggio dove mi avvisava che stava andando via con quel ragazzo, non la disturbai e mi incamminai per tornare a casa, allora vivevo ancora con i miei..- prendo un respiro profondo e lo guardo.. sembra arrabbiato? - Avevo fatto pochi metri quando qualcuno alto e muscoloso mi afferrò e mi caricò su un'auto.. iniziai ad urlare spaventata, ma nessuno parve sentire..
Mi dimenai non poco così il tipo mi diede una testata. Da lì il buio..mi svegliai dopo non so quanto tempo..ero stordita, non capivo..mi trovavo su un letto e in quella specie di magazzino insieme a me c'erano altri quattro ragazzi.. uno di loro era sopra di me e solo dopo capii che..mi stava..beh hai capito immagino..- annuisce stringendo le mie mani piccole tra le sue grandi per infondermi forza.. -Mi misi ad urlare, così lui mi volto a pancia in giù..fu allora che vidi parecchi involucri di preservativi usati per terra..segno che era passato parecchio tempo, da quando avevano iniziato ad abusare di me..urlavo, mi dimenavo, ma non si spostava, non mi lasciavano andare, piansi come mai avevo fatto in tutta la mia vita, ma non bastava a fermarli..a quel punto pregai soltanto che finisse in fretta.., ma passarono altre ore prima che mi caricassero in macchina e mi abbandonassero sul ciglio della strada dove mi avevano presa..-.. -Il tipo che mi usò di più mi disse: Sei bellissima e si vede che sei una per bene, sai forse un po' mi dispiace per te.. In un modo così viscido da far accapponare la pelle.Da allora non ho più permesso a nessuno ti toccarmi o di farmi compimenti, perché nessun ragazzo è più entrato a far parte della mia vita. L'unico a cui lo dissi fu proprio Valerio, che per tutta risposta mi diede della puttana, mi disse che probabilmente me l'ero cercata e mi lascò..poi basta. Non ne feci mai parola con nessuno..solo con te adesso..-
Alzo lo sguardo incontrando il suo furente..
-Sapresti riconoscerli?-
-Dopo due anni cosa potrei fare? Sarebbe la mia parola contro la loro..-
-Cazzo non è giusto! Sono dei pezzi di merda, anzi nemmeno quello!-
-Non ho più permesso a nessun uomo di toccarmi.-
-Ma è normale dopo quello che hai subito! Più che normale Eva.-
-Sai cos'è che faceva più male?- chiedo.
-No..-
-Che nessuno intuisse che ci fosse qualcosa in me che si era spezzato. Io sono andata in frantumi, ma nessuno se ne è accorto..ho dovuto mettere i pezzi a posto da sola e non sono nemmeno sicura di averlo fatto nel modo giusto. Avevo smesso di parlare con la mia famiglia, con i miei amici, mi ero completamente chiusa in me stessa per colmare quel dolore. Agli occhi degli altri ero strana, ma in realtà ero solo distrutta. Non sentivo più niente. Avevo male dappertutto, ero sola, anche se circondata da gente. Piangevo ogni singolo giorno, mi guardavo allo specchio e piangevo..-
-Quel tipo che ti ha lasciata è un vero coglione, non potrei mai lasciare la mia ragazza dopo che mi ha confessato una cosa del genere, minimo mi farei arrestare dopo aver fatto fuori i suoi stupratori. Poi le starei accanto fino alla fine dei miei giorni. Dio, mi prudono le mani dal nervoso. Ma perché non ne hai parlato con nessuno?-
-La persona che amavo mi aveva dato della puttana e mi aveva lasciata. La mia amica si sarebbe sentita in colpa per avermi lasciata da sola, la mia famiglia si sarebbe distrutta, ho preferito soffrire da sola, in silenzio, chiudermi in un mondo tutto mio, dove non avrei permesso a nessuno di entrare. Pensavo che sarebbe stata la cosa migliore per tutti, quindi ho taciuto fino ad oggi. Di certo non è il massimo raccontare una cosa del genere ad una persona che conosco da poco, ma avevo davvero bisogno di parlarne e dirlo alla mia famiglia è fuori discussione, i miei amici beh..hanno altro a cui pensare al momento..Forse è solo una mia impressione, ma ho come la sensazione di essere completamente sola...però ti devo ringraziare mi hai aiutato a togliermi un peso di dosso..-
-Più che un peso un macigno, quello che hai subito è orribile, e se allora ne avessi parlato sicuro quei coglioni non l'avrebbero passata liscia!-
-Io..non ce l'ho fatta..mi dispiace..- dico ricominciando a piangere.
-No..Ehi..ferma..non fare così Eva..non voglio incolparti..-
-Mi sento così sporca, così in difetto..-
-Non è colpa tua! Non è mai colpa di chi subisce una violenza, sono loro gli animali!-
-Non so più cosa fare, mi sento sbagliata, così triste..cerco ogni giorno di andare avanti, ma non c'è niente che mi faccia sentire viva, niente che mi porti a lasciarmi alle spalle tutto quanto..-
Mi avvicina a se abbracciandomi..
-Va tutto bene..sicuramente starai meglio, vedrai che tutto questo resterà solo un brutto, orribile ricordo, ma ne creerai molti altri meravigliosi che ti faranno sentire bene...- la sua mano alla base della mia schiena, l'altra che mi lascia carezze tra i capelli..
Da allora, solo mio padre e mio fratello mi hanno toccata, nemmeno a Claudio l'ho permesso...
Lasciati andare Eva..provaci..lasciati andare..
Incerta circondo la sua vita con le braccia..
Piango come una bambina tra le braccia di questo ragazzo..
-I-Io ho così paura che un uomo mi faccia ancora così male..-
-Sssh, va tutto bene Eva..-
Mi lascia sfogare ancora una volta..
Resta in silenzio mentre lascia che sia io a riempire quel vuoto..
-Lui non ti meritava, non meritava di averti al suo fianco Eva. Ma fortunatamente non siamo tutti come lui o come quegli animali..anzi, nemmeno animali, bestie.-
Mi accarezza il viso..
È dolce..
È delicato..
Mi sporgo in avanti unendo le mie labbra alle sue..in un contatto casto e lieve..
Mi allontano quasi subito..
-Scusami..i-io..non so nemmeno perché l'ho fatto..davvero Fede..mi..- le sue labbra sono sulle mie.. e stavolta le sento molto di più..
Sono leggermente screpolate, così in contrasto con le mie morbide..
La sua mano sulla mia guancia mi fa inclinare la testa nella direzione opposta alla sua..
Non c'è malizia nel nostro bacio, solo dolcezza e tanto conforto..
Non tenta di spingersi oltre..mi sta rispettando, sta rispettando il dolore che ho provato e continuò a provare, sta avendo riguardi nei miei confronto e non posso fare a meno di apprezzarlo..
Si allontana quel poco che basta a farci riprendere fiato..
La sua fronte è sulla mia..
Anche i suoi occhi..
Mi sta leggendo dentro..
-Non scusarti, non l'avresti mai fatto se non l'avessi voluto..ed io non l'avrei mai fatto se non lo avessi voluto a mia volta..non importa la ragione, fatto sta che è successo..- sussurra..
Annuisco incantata dai suoi occhi..
-Ho detto a Paulo che c'è stato un imprevisto è che forse ci saremmo visti nel pomeriggio..-
-Grazie..e scusami non volevo raccontarti i miei problemi..-
-No, hai fatto benissimo a parlarne e credo che dovresti anche parlarne con la tua famiglia..tutti noi..cioè loro ed io..potremmo aiutarti a stare meglio..servirà a te stessa per andare avanti..-
-Credo tu abbia ragione, ho tenuto questo dolore per me fin troppo allungo.. in effetti adesso che ne ho parlato con te..mi sento un po' meglio..- dico.
Mi sorride con tutto il viso..
È un sole questo ragazzo..
Mi alzo in piedi e lui fa lo stesso.
-Ti va di pranzare qui? Potrei cucinare io..-
-Certo..ne sarei felice..-
Vado in cucina seguita da lui e dopo essermi dilettata in uno dei miei cavalli di battaglia, le piade al pollo arrostito, la servo fiera a Federico.
-Ho optato per qualcosa di leggero, sei un calciatore, non vorrei che a rotolare, oltre la palla, sul campo ci sia anche tu. Mi sentirei in colpa.- dico.
Scoppia a ridere.
-Tranquilla Ev non c'è problema, non rischio di rotolare!-
-Ev?-
-Si, hai un nome già corto di tuo, quindi ho pensato a Ev come soprannome, almeno per ora, me ne farò sicuramente venire in mente uno più bello.-
-Di solito mi chiamano Nez.-
- Ev mi piace di più!-
-Come vuoi Chicco.-
Mi guarda sorpreso.
-Come fai a saperlo? Dove l'hai letto?-
-Eh?-
-Chicco.-
-Non lo so, ricordo che da piccola avevo un compagno di scuola che si chiamava Federico e lo chiamavano Chicco, l'ho sempre trovato super carino come soprannome..-
Sorride.
-Allora puoi chiamarmi Chicco anche tu! Solo perché lo trovi super carino, ovviamente!-
Dopo pranzo mi aiuta a riordinare.
Vado a truccarmi, ma non fa altro che ripetermi che sono perfetta così..
Sì certo come no.
Alle 16:00 dopo aver anche visto un documentario sui rettili, ci avviamo per raggiungere il suo amico a Piazza San Carlo.
La cosa che più mi fa strano e scoprire che il mio cuore non ha smesso un solo secondo di sentirsi leggero da quando ho parlato con lui...
Sorrido mentre inizia a cantare una canzone di Mr Rain, Meteoriti...
Canto con lui..
Forse possiamo considerarci tali, due Meteore..Autrice: A voi i commenti!❤️
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Meteore ~Federico Chiesa~
FanfictionEra da poco più di un mese che viveva a Torino. Il trasferimento alla Juventus era stato un salto di qualità incredibile per un ragazzo di 22 anni. In una serata di fine settembre, decise di recarsi all'osservatorio. Amava quel genere di posti. Soli...