13.

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"Claudio lo sapeva, ma non credevo avesse mantenuto il segreto".
Non riuscivo a togliermi dalla testa quelle parole.
Se inizialmente avevo risposto di getto come se la cosa non mi scalfisse, dopo tre giorni, ancora mi fa incazzare l'idea che anche il mio amico fosse al corrente di tutto, ma era stato muto come una tomba per due anni.
E siccome, io i sassolini nella scarpa, non li so proprio tenere, adesso sono sotto casa sua a distruggergli il citofono.
-Chi cazzo è che suona insistentemente così??- dice con poca calma, peccato che nemmeno io lo sia.
-Apri testa di cazzo.- dico senza troppi giri di parole.
-Chi sei?-
-Ti sei rincoglionito del tutto? Sono Eva.-
-Nez? Cosa fai qui?-
-Se magari aprissi il cazzo di portone lo scopriresti.-
-C'è la mia ragazza.-
-Davvero? Non ne ho mai vista una, pensi che sia un'esperienza tanto sconvolgente?! Che cosa mi frega a me?! È te che sto cercando!-
Lo sento sospirare, ma poi apre.
Raggiungo in fretta la porta del suo appartamento, la tipa mi guarda torva.
Vuole litigare? Si accomodi, oggi non c'è ne per nessuno.
-Nez? Cosa fai qui?- chiede lui affiancandola.
-Si salutano così gli amici?- mi faccio largo tra i due entrando in casa senza il loro consenso.
-Ti chiamo dopo..- dice a lei che dopo un paio di insulti, che sinceramente non mi sento nemmeno di commentare, esce battendo forte la porta.
-Hai visto che casino? Sai che è gelosa?-
-E perché? Tra noi non c'è mai stato nulla.-
-Forse per te, ma io fino a qualche tempo fa stavo sotto mille treni per te, ma tu non mi guardavi nemmeno.-
-Sembra vada di moda ultimamente innamorarsi della sottoscritta. Devo essermi persa totalmente questa tendenza, visto che da due anni a questa parte quando mi guardo allo specchio mi odio.-
Lo vedo congelarsi sul posto.
Il bastardo ha capito.
-Posso offrirti qualcosa...?-
-Oh si, una cosa squisita, la sincerità.-
-Nez..-
-Nez un cazzo! Sei un pezzo di merda Cla!-
-Lascia che ti spieghi..-
-Cosa?! Cosa volete spiegarmi tutti quanti?? La realtà è che siete stati dei veri amici di merda, quella nemmeno per il cazzo la voglio nominare, ciò che mi ha fatto è disgustoso ed imperdonabile, tu un po' meno, ma mi dai schifo ugualmente!-
-Sono stato uno schifo anch'io! Non riuscivo a guardarti negli occhi e perciò facevo finta di niente! Cosa pensi si possa provare quando scopri che la ragazza che ti piace è stata stuprata da quattro tipo tutta la notte?!-
-Oh, vuoi chiedere il risarcimento per danni morali?- chiedo ironica -Sono io quella che è stata violentata, su un letto putrido, per ore interminabili, da quattro squilibrati di merda, assoldati da colei credevo fosse la mia più cara amica!!!- urlo
Resta in silenzio.
-Sono io che se mi guardo allo specchio vedo un riflesso che non mi appartiene!!! Sono io quella che non si è lasciata nemmeno sfiorare da un uomo per due anni perché le tornavano in mente le immagini di quella notte!! Sono io colei che non riesce più a mettere piede in un locale la sera! Sono io colei a cui hanno rovinato la vita, a cui hanno tolto la sua spensieratezza, sono io colei che a diciannove anni si è chiusa in casa ad urlare in silenzio nella speranza che qualcuno si accorgesse del mio dolore, ma di cui nessuno si è accorto, e tu..tu che sapevi tutto non mi hai teso la tua mano, mi hai voltato le spalle nonostante sapessi quanto io stessi soffrendo!! Hai scelto il silenzio lasciandomi sprofondare nel mio stesso dolore..-
-Nez..mi fai sentire una merda..-
-Perché lo sei. Omertoso del cazzo!-
-Non sapevo cosa fare, non sapevo come aiutarti! Non avevo idea di come dirti la verità..-
-Ti ha detto perché lo ha fatto?-
-N-No..-
-Dice di averlo fatto perché mi ama e voleva che odiassi gli uomini per accorgermi di lei.-
La sua espressione sorpresa mi conferma che non ne sapesse il motivo. - A te che cazzata ha raccontato per giustificare il suo gesto?-
-Mi ha semplicemente detto che non erano affari miei e che ero un senza palle che aveva un cazzo tra le gambe, ma che ero incapace di usarlo visto che ti morivo dietro dalle medie, ma non mi ero mai fatto avanti con te..ho cercato di capire il motivo, l'ho anche seguita per qualche giorno quando mi ha scoperto mi ha fatto riempire di botte da due tizi..-
-Dovevi dirmelo. Dirmi la verità, anche se avrebbe fatto male, ma dovevi dirmela.-
-Ti amavo cazzo! Soffrivo con te in silenzio! Non riuscivo nemmeno a guardarti! Sai quante volte ho vomitato immaginando ciò che ti avevano fatto?! Ti amavo Nez, anzi credo di amarti ancora perché non riesco a non pensarti! E mi sento uno schifo per aver scelto il silenzio, per non esserti rimasto accanto! Ho cercato di dimenticare tutto per poi prendere la decisione di allontanarmi da te e voltare pagina, ma io..-
-Non aggiungere altro..-
-No! Ho taciuto per troppo tempo! Io ti amo..e nessuna potrà prendere il posto che hai nel mio cuore..-
-Clà, davvero taci.- dico sedendomi stanca sul divano..
-Come lo hai scoperto?- chiede sedendosi al mio fianco..
-Ha scoperto che mi vedo con un ragazzo e si è fatta trovare nel pianerottolo di casa mia, mi ha fatto una scenata e nella rabbia mi ha detto la verità.-
-Ti vedi con uno?-
-Si.-
-Chi è? Lo conosco?-
-Probabile.-
-Come si chiama? Nel quartiere conosco tutti.-
-Non è del quartiere, è di Firenze.-
-Relazione a distanza? Cos'è l'hai conosciuto su internet in quarantena? Non ti fidare di quella gente?-
-Divertente che tu mi dica di non fidarmi delle persone.-
-Nez.-
-Non l'ho conosciuto su internet, ma all'osservatorio. Vive a Torino da poco.-
-E allora è difficile per me conoscerlo.-
Alzo lo sguardo sui poster e le maglie della Juve appese nel suo salotto.
-È Federico Chiesa.-
Mi volto a guardarlo e si zittisce..
-Non mi credi?- chiedo.
-Nez? Tu e Chiesa?! Dai impossibile.-
Gli mostro le nostre foto di qualche giorno fa.
Spalanca la bocca per la sorpresa.
-Oddio..beh, il fatto di essere stato snobbato per un calciatore famoso, mi fa in qualche modo sentire meno sfigato.-
-Idiota. Non mi hai mai parlato di ciò che provavi. Avevo anche una cotta per te in prima superiore.-
-Seria?!-
Annuisco.
-Nez..potrai mai perdonarmi..?- sussurra.
-No.-
-Mi sono sentito in colpa anche se non c'entravo niente..-
-Sapevi e questo fa di te un complice.-
-Non ti permetto di considerarmi un complice. Non ti ho violentata io e non facevo parte del piano, sono anche stato picchiato per scoprire la verità dietro quella follia di Martina.-
-Nei due anni successivi però non sembravi ostile nei suoi confronti.-
-Nez quanto tempo abbiamo effettivamente passato insieme in questi due anni? Ci vedevamo una volta ogni tanto. Ho sopportato i tuoi noiosissimi documentari per restarti accanto, ma lei ti stava attaccata come una cozza al suo scoglio, non pesavo fosse lesbica comunque. Se l'è sempre spassata con quelli con l'uccello, è bisex?-
-Non ho avuto l'interesse di chiederglielo. Ho avuto altro da dirle sai.-
-Che hai fatto dopo averlo scoperto?-
-L'ho denunciata. L'ho raccontato ai miei e abbiamo sportò denuncia tre giorni fa, ha un ordinanza restrittiva ed è stata interrogata in presenza del suo avvocato. Tra due giorni dovrò presentarmi in questura.-
-Penso tu abbia fatto bene. Mi ha tirato in mezzo?-
-È questo che ti preme sapere?! Se ti ha buttato nella mischia?-
-Scusa Nez, ma io non ho fatto niente se non sentire per sbaglio una conversazione! Non vorrei dover finire a processo anch'io!-
-Non so se ha parlato di te.-
-Cazzo, stronza com'è l'avrà fatto sicuramente. Ricordami perché siamo diventati amici?-
-Perché abbiamo unito tutti i soldi che avevamo per arrivare a comprare tre gelati alla vaniglia in terza elementare. Da allora siamo sempre stati amici.-
-Tutto per un gelato di merda, che poi ora mi fa anche schifo la vaniglia, mi piace solo come profumo, il tuo.-
-Non provarci con me Claudio.-
-Hai ragione, punti in alto ora. Non potresti mai lasciare Chiesa per me!-
-Non dire cazzate. È successo e basta, non sono andata a cercarlo io. E poi ci stiamo ancora frequentando.-
-Ho una possibilità quindi?-
-No. Mai nella vita.-
-Mi odi?-
-Si.-
-Per ciò che ho fatto?-
-Si.-
-Sai che sono pentito di non avertene parlato..-
-Non è sufficiente, mi spiace, ma ho sofferto troppo.-
-Sei arrabbiata?-
-Molto, ma sono parecchio stanca..stanca di soffrire.-
-Posso fare qualcosa?-
-Non l'hai fatto quando era davvero necessario, perché dovresti farlo adesso?-
-Per tentare di rimediare un po'..-
-No, sinceramente sono venuta qui solo per dirti ciò che pensavo, non riuscivo a non dirtelo.-
Mi alzo dal divano di pelle..
-Resta ancora un po'.-
-Ho delle cose da fare.-
-Ho come l'impressione che noi non ci vedremo più..-
Annuisco.
-È così. Non è che ci vedessimo più così spesso.-
Sorride amaramente.
-So che probabilmente adesso non riesci a perdonarmi, ma voglio dirti che mi dispiace, mi dispiace per tutto. Sono stato un coglione..-
-Già. Io vado eh.- dico e lui mi accompagna alla porta.
-Nez?-
-Mh?-
Mi abbraccia di scatto.
Tento di allontanarlo, ma la sua presa è ferrea..
Poi lo sento piangere.
-Ti chiedo scusa..spero che un giorno riuscirai a perdonare il mio silenzio..-
Si allontana per guardami negli occhi.
-Addio Claudio, fai una buona vita.-
-Vorrai rivedermi un giorno?-
-Non so dirtelo, non ti so rispondere.-
-Sappi che sei stata il mio primo amore, la prima ragazza che abbia mai amato, solo ero troppo codardo per dirtelo. Forse le cose sarebbero potute andare diversamente tra noi..-
-Non serve avere rimpianti adesso, ne pensare a come sarebbe potuto essere. È stato ciò che stato. Beh, allora ciao.-
-Nez..spero..spero che tu sia felice..- le lacrime solcano ancora il suo viso.
Non rispondo al suo augurio e corro via.
Esco dal condominio e raggiungo la mia auto.
Ogni addio, bello o brutto che sia, segna comunque una persona.
Claudio ed io siamo stati amici per una vita, purtroppo però le scelte da lui fatte quel giorno mi hanno allontanata inevitabilmente..
Gli voglio bene e lo odio allo stesso tempo..
Forse non c'entra in prima persona, ma mi ha ferito comunque..
Non so nemmeno perché sto piangendo..
Il telefono squilla e risposo senza neanche guardare chi sia.
-Pronto?-
-Eva? Perché piangi?-
-Oh..Fede..ciao..-
-Ciao? Ci siamo sentiti quaranta minuti fa!Dove sei?- chiede divertito.
-Sotto casa di Claudio.-
-Ah..Okey.. come mai?-
-Dovevo assolutamente dirgli ciò che penso di lui in merito a ciò che è accaduto.-
-Come ti senti ora?-
-Ho un po' d'amaro in bocca, ma dovevo farlo e chiudere ogni tipo di ponte che avevo anche con lui.-
-Ti va di vederci?-
-Certo, devo anche dirti come è andato il colloquio di stamattina.-
Oggi ho avuto il colloquio in biblioteca.
-Giusto perché non hai voluto dirmelo al telefono!-
-È più d'effetto raccontartelo guardandoti negli occhi!-
-Ti serve guardami negli occhi per dirmi qualcosa??- chiede.
-Mi piacciono i tuoi occhi, quindi preferisco raccontartelo mentre li guardo!-
-Non me lo avevi mai detto..-
-Non montarti la testa Chiesa.-
-Sto già volando! Ahaha!- dice.
La sua risata cristallina arriva alle mie orecchie chiara e forte.
Il cuore si sente più leggero..
-Allora cerca di aggrapparti a qualcosa che poi come ti riprendo!?-
-Sbrigati a raggiungermi o mi perderai! Sono a casa mia, ti aspetto qui!- dice.
-Arrivo! Non papparti tutto il gelato nel frattempo!-
-Troppo tardi, l'ho già mangiato ieri mentre giocavo alla play con degli amici online!-
-Ma come!? Fede!-
-Ops.-
-Francesca l'aveva lasciato lì per me! Era anche il mio gusto preferito!-
-Davvero? Mamma lo aveva lasciato per te? Che sbadato! dev'essermi sfuggito di mente..-
-Stronzo, sto arrivando!- dico.
-Guida con prudenza!-
-Fanculizzati ladro di gelato.- dico riattaccando la telefonata.

Meteore ~Federico Chiesa~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora