20.

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Federico è agitatissimo.
Siamo in questura con i miei genitori.
Lui non fa altro che torturarsi i capelli.
-Fede ti prego, fai agitare anche me!- dico a una certa.
-L'idea che tu debba rivedere quegli stronzi mi fa incazzare.-
-Lo so, pensa a come sto io, ma è una cosa necessaria affinché nessun'altra ragazza inceppi in quei mostri..-
Annuisce..
-Sono con te..-
Mi lascia un bacio sulla guancia..-Andrà bene vedrai..-
-Si..- gli sistemo il ciuffo disordinato..
-Ti amo..-
-Ed io anche di più..- ricambia..
Nego con il capo..
-Signorina Martinez?-
-Si, eccomi.- dico.
Cammino verso l'uomo come un robot..
Mi guardo indietro un ultima volta e i miei genitori e Fede mi guardano cercando di infondermi un po' di coraggio..
-Vado..- mimo con la bocca..
Entro nell'ufficio del maresciallo..
-Buon pomeriggio Eva, si accomodi.-
-Buon pomeriggio grazie..-
Mi siedo in una delle due poltrone rosse poste davanti alla sua scrivania..
-Sei pronta? Per il riconoscimento?-
Faccio un lungo sospiro.
-Si. Posso farcela.-
-Non dovrai incontrarli al momento, quello avverrà al processo, ma se ti fa sentire meglio puoi portare qualcuno con te..-
-No, devo riuscirci da sola..-
-Sai l'ho capito subito che sei una ragazza coraggiosa, che ha avuto delle esperienze terribili, ma che possiede un coraggio ed una forza straordinari.-
-La ringrazio maresciallo..-
-Seguimi!-
Avete presente quella stanza nascosta dietro il vetro delle sale degli interrogatori che si vede no sempre nei film e nelle serie poliziesche?!
C'è davvero ed è una figata!
Guardo ogni oggetto posto all'interno, tanto che l'agente che controlla il poligrafo si volta a guardarmi.
-Perché mi fissi?- chiede.
È giovane, avrà all'incirca venticinque anni.
-Cosa? Oh no io stavo guardando il poligrafo.- dico indicando l'oggetto che stava sistemando.
-Oh, scusami che stupido. Piacere sono il sottotenente Emiliano Deffini.- mi porge la mano e mi osserva con i suoi occhi azzurri.
-Piacere, Eva Martinez.-
-La fidanzata di Federico Chiesa.- dice lui.
Lo guardo confusa -Il calciatore, no?- chiede.
-Non pensavo che avendo una relazione con un calciatore, si perdesse la propria identità per essere riconosciuta solo come la fidanzata di puntini puntini.- dico infastidita.
-Mi dispiace, non intendevo dire questo, solo che stai con uno famoso, l'ho solo reso presente.-
-Potevi anche non farlo.-
-Ma che caratterino, mi dispiace signorina Chiesa.-
-Martinez.-
-Non ti piace avere il suo cognome?-
-Siamo fidanzati, non sposati.-
-Beh, prima o poi lo sposerai.-
-Non possiamo sapere cosa succederà in futuro, me lo auguro, perché Federico è un ragazzo meraviglioso.-
-Certo che te lo auguri, con i soldi che ha. Saresti apposto per tutta la vita.-
-Deffini!- il maresciallo lo riprende.
-Sai una cosa? Hai ragione, potrei essere apposto per tutta la vita.- dico e lui ghigna soddisfatto. -Ma poi cosa potrei dire di aver raggiunto? Le strade facili sono per chi non ha voglia di lottare per ottenere qualcosa, io non ho mai scelto la strada facile, mai. Tutto ciò che ho e che sono, c'è l'ho perché ho faticato e sudato, non mi è stato donato su un piatto d'argento, potrò sempre dire forte e chiaro che Eva Martinez, si è conquistata tutto da sola coi propri sforzi! E se uno come te, che non ha la minima idea di chi io sia o di cosa abbia passato, si permette di darmi della scalatrice sociale, beh, poco mi importa perché è solo lo stupido commento di un ignorante.-
-Stai parlando con un ufficiale dei carabinieri, chiaro?!- alza i toni.
-Quella divisa non ti sta per niente bene addosso, non rispecchi i valori che un uomo che la indossa dovrebbe avere.- dico.
-Come ti permetti?!-
-Hai cominciato tu, mi spiace.- dico.
-Deffini, basta così! Fuori, va nel tuo ufficio.-
-Maresciallo..-
-Fuori di qui. Hai fatto e detto abbastanza!-
Il ragazzo dagli occhi di ghiaccio ed i capelli corvini mi guarda infastidito.
Va al diavolo, idiota.
-Lo scusi signorina Martinez, è giovane e forse ancora non adatto al ruolo che ricopre, deve ancora lavoraci su, ha un carattere un po' particolare.-
-Si, ho notato. Non si preoccupi.-
-Bene, allora cominciamo?-
-Si, assolutamente. Prima iniziamo, prima finiamo no?-
-Esattamente.-
-Bene..-
Passano alcuni minuti, poi mi ritrovo davanti, separata da loro da un vetro, i quattro ragazzi di quella notte.
Una forte nausea mi attanaglia la bocca dello stomaco e d'istinto avvolgo le braccia intorno al mio corpo..
-Va tutto bene?-
-Solo i ricordi che riaffiorano..- dico.
-Lo capisco..vuole proseguire?-
-Si..-
-Lui, il secondo a sinistra, quello con l'orecchio al sopracciglio, è colui che al mio risveglio mi stava..- lascio la frase in sospeso..
-Ho capito..-
Annuisco..
-Poi il biondino, lui è stato il più violento, mi ha afferrata per i capelli e mollato due o tre sberle..-
L'uomo al mio fiocco sospira affranto..
-L'ultimo alla nostra destra..da quando ho aperto gli occhi non mi ha sfiorata, aveva uno sguardo compassionevole, ma non ha fatto niente se non guardare..-
-Anche se non ti ha toccata quando eri cosciente non significa che quando non lo eri non abbia..-
Annuisco,
-Il primo invece..- mi blocco per l'imbarazzo..
-Continui..-
-Lui è quello che mi ha violata di più..in numero di volte..- dico.
-Mi dispiace..-
-A vederli così sobri e tranquilli, sembrano anche dei bravi ragazzi..- dico..
-Pensi fossero sotto l'effetto di alcol o droghe?-
-C'era puzza di erba in quel capanno, sicuramente avevano fumato qualcosa e anche bevuto, della droga non le so dire nulla, mi spiace.-
-Questo è più che sufficiente.-
-È lì? La troietta.- proprio l'ultimo ragazzo di cui ho parlato se ne esce con questo epiteto poco carino, ma cosa mi aspettavo?
-Ti è piaciuto farti scopare tutta la notte bambina, inutile che fai la vittima, godevi come la più sporca delle puttane.- mi pizzicano gli occhi..
Non piangere Eva..
-Non gli dare ascolto..-
-Eri tutta bagnata, tutta eccitata per noi, ti dimenavi per bene mentre ti fottevo con il mio cazzo, e adesso a distanza di due anni pensi di potermi rovinare la vita? Lo fai per il fidanzatino? Per fargli pena?-
Le parole sono taglienti e velenose, mi trafiggono come lame..
-C'è qualcuno cazzo!!?- chiede dando un calcio alla sedia che la fa ribaltare.
-Signorina..-
-Ho bisogno di uscire da qui..mi manca il fiato..- dico uscendo da quella stanza che iniziava a soffocarmi..
-Eva, amore che succede!?- chiede Fede correndomi incontro.
-I-Io..mi manca il respiro..non ce la faccio..- dico stringendo la felpa all'altezza del petto.
-Cosa è successo amore? Guardami..ehi..sono qua..-
-Sono loro..e..e dicono cose orribili su di me..dicono bugie..non è affatto vero quello che stanno dicendo..-
-Ehi..calmati ti prego..ti senti male se ti agiti così..- mi prende il volto tra le mani costringendomi a guardarlo negli occhi..
Quel due pozzi color nocciola, che mi guardano preoccupati e dolci allo stesso tempo mi trasmettono amore e calore come mai nessuno aveva fatto finora...
Riprendo a respirare regolarmente mentre le mie mani si posano sul suo petto..
Mamma e papà ci raggiungono..
-Eva che succede?!- mamma si precipita.
-Eravamo andati a prenderti una bottiglia d'acqua al bar di fronte. Che è successo?- chiede papà.
-Io..non ce l'ho fatta..non sono riuscita ad ascoltare oltre le loro parole..mi sentivo mancare lì dentro..- ammetto frustrata e sull'orlo delle lacrime..
-Signorina Martinez?- il maresciallo ci raggiunge.
-Mi scusi..io..-
-È comprensibile, possiamo rinviare se vuole..-
-N-No..significherebbe vederli ancora e non voglio..- dico.
-Allora si faccia coraggio e andiamo di nuovo di la...-
-Puoi fare qualsiasi cosa, sei forte..- mi ricorda il mio ragazzo.
-Federico ha ragione, hai superato tante di quelle difficoltà..puoi farcela tesoro..- mamma mi lascia una carezza tra i capelli..
-Noi saremo qui ad aspettarti..-
-Va bene..-
Seguo il maresciallo, ma poi torno indietro.
Abbraccio tutti e tre..
Bacio il mio fidanzato sulle labbra coperte dalla mascherina..
-Ti amo..-
-Ti amo..- diciamo nello stesso momento, cosa che ci fa ridere entrambi..
-Vado..-
-Siamo qui..-
Passo quasi mezz'ora dentro quella stanza ad ascoltare le loro versioni dei fatti, totalmente errate e distorte dalla realtà.
Uscita di li raggiungo i miei.
-Come è andata?-
-Mentono o quanto meno ammettono in parte le loro colpe, sostengono che fossi consenziente.-
-Ma è una follia!- papà è furioso.
-Già.-
-Stanno per uscire, puoi andare via..- mi informa il sottotenente Deffini.
-Grazie.-
Usciamo dalla questura.
-Che fate ragazzi adesso?-
-Ho l'appuntamento dall'avvocatessa oggi pomeriggio.-
-Ha posticipato l'appuntamento poco fa.- mi informano.
-Ah, okey.-
-Andiamo a casa?- chiede il mio ragazzo, anche se ne suoi occhi non sembra una richiesta ma più un'affermazione.
Lo guardo confusa, ma annuisco.
-Si, ci vediamo, mamma papà..grazie..-
-Non devi tesoro..-
-Mamma ha ragione, non devi assolutamente..-
Salutata la mia famiglia ci dirigiamo alla sua auto in religioso silenzio..
-Che ti prende?-
-Quell'agente..ti ha dato del tu, lo conosci?-
-Chi?-
-Il tipo che ti ha detto che potevamo andare via.-
-Aaah dici il sottotenente Emiliano Deffini?-
-Ah, sai pure nome, cognome e grado?!-
-Si è presentato prima, era in quella stanza anche lui, dirigeva la macchina della verità. Mi ha fatta arrabbiare con le sue affermazioni poco carine sul mio conto, ma il maresciallo lo ha rimesso al suo posto. Perché questa domanda?-
-Perché non la smetteva di guardarti come se fosse un predatore e tu la sua preda e mi fa incazzare questa cosa.-
-Sei geloso amore?-
-Si.-
Sorrido..
-Per me conta meno di zero, esisti solo tu..- dico nel tentativo di addolcirlo..
Mi sporgo verso di lui e gli lascio una scia di baci sul collo..
Sospira pesantemente stringendo le mani sul volante..
-N-Non possiamo qui dannazione..siamo in centro..-
-Portami dove vuoi, ma fallo in fretta..-
-Si..- mette in moto e per tutto il tragitto non faccio che alimentare la sua voglia di me provocandolo..
Arriviamo a casa e posteggia l'auto dentro al garage.
Mi priva dei vestiti già dentro l'abitacolo..
I vetri si appannano quasi subito mentre anche io tolgo i suoi vestiti, con non poche difficoltà..
-spostati nei sedili posteriori..- dice mentre porta avanti più che può quelli anteriori..
Abbassa gli schienali e stacca il pannello del portabagagli rendendo lo spazio molto più grande..
-Vuoi davvero farlo in macchina dentro al garage, quando il letto è a pochi metri da noi?- chiedo.
-Troppo tempo sprecato ad entrare in casa..e poi non ci vede nessuno..-
-Giusta osservazione..-
-Ora baciami..-
-Non me lo faccio ripetere due volte..-
Lo bacio con trasporto e passione...
Mi stringe a se con irruenza mentre sento accrescere l'eccitazione di entrambi..
-È così bello fare l'amore con te..- sussurra mentre entra in me lentamente godendosi ogni istante..
Ansimiamo entrambi quando è totalmente dentro di me..
Inizia a muoversi dapprima lentamente per poi passare ad un ritmo molto più frenetico..
Ci amiamo dentro la sua jeep nera..
Forse più per darci forza e sostegno che per voglia..
Fatto sta che è stato diverso..diverso da ogni nostra volta insieme...
-Eva..c'è un piccolo problemino..-
-Cosa?- chiedo.
-Sono venuto dentro..-
-Oh mamma! Fede non avevi il preservativo!-
-Scusami amore, ma non ho pensato proprio a niente se non a te! Possiamo andare in farmacia però, a prendere un anticoncezionale!!-
-Sbrighiamoci!-
-Non agitarti..per favore..-
-E chi si agita? Se tardiamo ancora posso solo restare incinta Federico.-
-Va bene, mi sbrigo, quando subentra l'ironia stai già incazzata.-
-Ma dai!-
Ci rivestiamo in fretta e Fede raggiunge immediatamente la prima farmacia vicina.
-Vogliono che sia tu a prenderla, vogliono anche i documenti..-
-E perché?-
-Perché temono che possa averti obbligata.-
-Oh okey..-
Lo seguo in farmacia e dopo i controlli dei documenti mi lasciano andare immediatamente..-
-Devo prenderla il prima possibile c'è scritto.-
-L'acqua è lì dietro.-
Prendo la compressa e lo vedo teso..
-Dimmi che c'è.-
-C'è che mi dispiace, non volevo che ti arrabbiassi, non volevo causarti altre preoccupazioni, non l'ho fatto di proposito, per quando lo desideri non potrei mai farti avere un bambino così senza la tua volontà, non c'è l'ho fatta a trattenermi..-
Sospiro..
-Fede..è tutto okey..forse ho avuto una reazione un po' eccessiva, ma è davvero passata adesso..so quanto ci tieni, ma abbiamo già detto cosa ci serve prima di un passo del genere..-
-Si lo so..scusami..-
-Non scusarti, cerchiamo di non litigare più..-
-Va bene..-
Gli lascio un bacio a fior di labbra..
-Andiamo a casa adesso per davvero..- dico ridendo.
Lui sorride e raggiungiamo casa sua..
La giornata non è ancora finita, ma so già che il brutto presentimento che mi segue da questa mattina si farà vivo molto presto....


Autrice:Buonaseraa!! Eccomi quiii!! Sono stati lunghi giorni in cui non riuscivo a scrivere e mi è dispiaciuto moltissimo, ma ci ho messo un po' per riprendermi del tutto.
Ora però eccomi tornata!! Ecco a voi il nuovo capitolo!!
Spero vi piaccia!! E giusto per sicurezza, non dimenticate il caro Sottotenente Emiliano Deffini, perché di lui sentirete parlare molto presto...😏😏❤️❤️

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