Capitolo 5

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[ 𝘒𝘢𝘳𝘮𝘢? ] 0.5

"Domani sarà un giorno diverso dagli altri a quanto pare..."

Ayako si stava vestendo il più in fretta possibile.
Per arrivare al suo primo giorno di lavoro doveva fare un viaggio di mezz'ora in macchina e voleva essere puntuale come sempre, infondo si trattava anche di un ruolo importante.
I suoi pensieri ritornarono a qualche minuto prima: quando si era svegliata aveva trovato tutti i suoi vestiti della scorsa notte piegati sul letto... ma Matt non c'era.

Voleva sapere che fine avesse fatto, di solito era lei a svegliarsi prima, ma oramai non aveva tempo di cercarlo.
Si guardò un'ultima volta allo specchio: aveva un trucco leggero, una camicia e una gonna nera aderente e i suoi tacchi preferiti di un rosso lucido che potevano essere riconosciuti anche da un miliardo di chilometri. Non c'entravano nulla con il suo outfit, lo sapeva, ma adorava quelle scarpe, la facevano sentire quel tipo di donna potente che poteva mettere i piedi in testa a chiunque.
Prese la borsa e corse in cucina per mangiare qualcosa ma si fermò notando Mirai e Matt, intenti a parlare divertiti.
Doveva ammetterlo, odiava il fatto che parlassero così vicini, erano migliori amici ,sì ma non poteva non essere gelosa.

Se era la sua ragazza, perché sembrava più felice con Mirai?!

La conversazione dei due si fermò notando che Ayako era davanti a loro,arrabbiata.
Matt le sussurrò un leggero "giorno" e si avvicinò per baciarla ma Ayako si allontanò
"devo andare."
Disse fredda per poi uscire dalla stanza lasciando i due sconcertati.

Si diresse verso l'agenzia in macchina, premendo forte i palmi delle mani sul volante.
Quei due sembravano inseparabili, era furiosa
"Merda! Riprenditi Ayako! Matt ieri ha passato la notte con te, non con lei!"
Disse fermando la macchina quando arrivò sul posto, parcheggiandola davanti il ​​grande edificio.
Mentre a passi decisi si avvicinava sempre di più all'agenzia,sentiva il cuore batterle forte per l'agitazione.
Prese un bel respiro ed entrò nel grande edificio:
Tutte le pareti erano nere e la luce calda dei led rendeva l'agenzia un posto così estraneo... così lussuoso.

Dopo aver chiesto dove si trovasse l'ufficio del CEO, si affrettò a prendere l'ascensore prendendo un gran respiro.
L'ascensore si fermò all'ultimo piano ed entrarono due uomini che aspettarono si chiudessero le porte.
"Scusate io sono arrivata, potreste farmi passare?"
Gli uomini non parlarono tenendole le spalle e rimanendo vicino ai numeri dell'ascensore.
Cercò di guardarli ma riuscì solo a vedere i capelli scuri del secondo ragazzo che si allontanò dalla porta.
Ayako tossì per attirare l'attenzione dell'altro uomo rimasto lì vicino
"Può gentilmente farmi passare perfavore?! Sono in ritardo"
L'uomo continuò a ignorarla, premendo il numero per il secondo piano.
"OI! Avevo detto che dovevo andare! Fantastico... ora farò ritardo per colpa sua!"
Nulla, non si limitò nemmeno a guardarla
Ma che problemi aveva?
"Va bene continui a fare il silenzioso... sappi solo che ora sono in ritardo, stronzo!"

Pensò di aver esagerato ma si era svegliata storta... infondo erano solo due dei mille lavoratori dell'edificio!
"Non è molto professionale utilizzare questi termini..."
Quella voce, l'aveva già sentita da qualche parte.
"Lo sa... Ayako?"

Lo stomaco si contorse quasi da farle mancare il respiro.
No,non poteva essere successo veramente... non poteva essere lui...

Le porte dell'ascensore si aprirono e l'altro uomo si affrettò ad uscire mentre la luce illuminava il volto di entrambi:
"Signor Todoroki io ​​ho-"
"Gli troverà pronti nel suo ufficio"
disse per poi premere di nuovo il numero dell'ultimo piano.
Il silenzio invase l'ascensore e i sensi di colpa le invaderono la testa
Aveva veramente insultato il Pro-Hero più importante del Giappone davanti ad un suo "collega", quanto era idiota?!
Ora voleva solo spaccare il grande vetro con la vista dei mille edifici che aveva dietro di lei e saltare giù.
"Io-io ... mi scusi non-..."
non sapeva come scusarsi,
Le porte dell'ascensore si aprirono di nuovo
"Dopo di lei,signorina Misumi"
Il suo tono aveva anche la forza magnetica di controllarla.

Ayako camminò verso l'uscita e quando gli passò davanti sentì il corpo irrigidirsi.
Quando i loro occhi si incrociarono notò quanto fosse attraente, l'ultima volta che si erano visti non aveva fatto tanto caso al suo viso.
"Cavolo, come fa quest'uomo ad essere così attraente e intimidatorio allo stesso momento?"
Todoroki rimase dietro di lei
"Nel mio ufficio"
la sua voce la fece sobbalzare, cercò di respirare normalmente ma l'ansia la stava uccidendo mentre entrava nel gigantesco e spazioso ufficio.
"Si sied-"
"Preferisco stare alzata" si affrettò a rispondere giocando con le mani nervosamente.

Il ragazzo sospirò e mise i pollici sotto il mento con un'espressione seria, rimanendo in silenzio per un paio di secondi
"Ecco, ci siamo..." pensò "Ora mi caccerà...fottutissimo karma!"
"Il suo atteggiamento è da contenere, Misumi...voglio essere il più diretto possibile, ma sono una persona che tollera"
"Wow, sono stata fortunata!"

"Lo so, mi scusi. Voglio anche scusarmi per..." Ayako deglutì
"Per il mio orribile comportamento dell'altro giorno"
"È gentile da parte sua" replicò l'uomo dopo un secondo
"E se uh...ha ancora bisogno della collana beh...sarebbe un piacere"
"Capisco" susseguì di nuovo il silenzio.
Ayako non sapeva cosa dire, era la prima volta in vita sua che si scusava. Aveva ceduto. Ora toccava a lui scegliere
"Cosa le ha fatto cambiare idea?"

THE PENDANTS || CEO TodorokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora