Capitolo 24

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[ 'Inadatta' ] 24

"Todoroki-kun dovresti riposarti,non credi?" Lo esortò Deku.
Nonostante il verde fosse in competizione con gli altri Hero per mantenere la vetta nella classifica, era sempre molto indulgente verso di loro, sopratutto con il numero 2, con il quale aveva più contesa.
"Devo controllare come procede nell'agenzia, preparare lo stipendio per tutti quelli che ne lavorano con tanto nel versare le spese per i danni e i feriti. In più, devo gestire tutte le riunioni programmate nella settimana,
non posso riposare." calcò le parole con insistenza
"Oh...giusto"

Il Silenzio...Il silenzio era l'unica cosa che circondava il loro tavolo oltre a delle tazze di caffè.
Shoto si mise a scrutare intensamente il ragazzo che aveva invitato fra di loro, rendendo le cose più imbarazzanti di quanto già le fossero. Invece il 'Simbolo della pace' e il suo collega dagli attacchi isterici ( di cui Ayako aveva avuto il grande onore di essere quasi stata uccisa a Dubai per l'intervista) guardarono altrove: uno a disagio, l'altro irritato.

"Senti...Shoto"
lo richiamò Matt con un pizzico di peritanza nel tono
"Ho solo cercato di aiutarla: sono fidanzato e non serve che tu sia geloso perché-"
"Cosa ti fa credere che puoi parlarmi?"
Lo interruppe rigidamente il bicolore, togliendosi con un dito il sangue ancora fresco della battaglia dal bordo del vermiglio, sollecitando la domanda mentre si appoggiava sullo schienale della sedia con un sorriso sferzante fra le labbra

Ayako guardò i due, poteva percepire le sue guance andare a fuoco per il disagio.
Ma premere con prestanza il pollice contro l'iponichio, aspettando che le onde burrascose si fossero chetate, non sarebbe servito a nulla.
O si muoveva a fare qualcosa, o doveva fare qualcosa!
Sicuramente sarebbe riuscita a placare la situazione... ci sperava

"Caspita... siete così silenziosi che farmi legare ad un palo per tutta la giornata sarebbe stato meno palloso! Ahaha... Aha...ah. Ehm...no eh?"

Gli occhi di tutti e quattro sembravano capaci di attraversarle anche l'anima, Ayako si sentì rabbrividire. Forse la battuta non era stata interpretata proprio come se lo aspettava lei

"Sono un idiota"

Matt si alzò e prendendo il telefono dalla tasca dei jeans, fissò Ayako un'ultima volta
"Beh grazie per avermi 'accolto' fra di voi ma devo veramente andare, non voglio far aspettare Mirai. Alla prossima...anche se ne dubito" concluse, lasciando infine con passo deciso il locale.
Shoto la fissò, lei fissò lui, che non sembrava affatto rilassato nonostante avesse capito alla perfezione che tra i due ex non c'era nessuna scossa elettrica che gli collegava. Il ragazzo si massaggiò le tempie, lasciando che i capelli coprissero metà viso, per un attimo, quegli occhi eterocromatici così intensi incontrarono i suoi e la fissarono come per esprimere un 'parliamo dopo' che non poteva essere detto a parole in quel momento.

Per fortuna, il bicolore inspirò rassegnato, tentando di spezzare il ghiaccio con altro
"Bakugo, Midoriya, voi quale pensate sia il motivo per il quale i villain hanno attaccato proprio il centro?"
Dynamight sembrò perso per un secondo e non osò staccare la vista dai suoi guanti, che stringeva fra i palmi delle mani, lasciando che si intravedessero le vene tese dalla forte pressione.

"Non era un attacco, era un avvertimento"
Gli occhi di Deku puntarono verso il biondo accanto a lui, fissandolo scosso
"Di che stai parlando, Kacchan?"
"Proprio non ci arrivate eh, idioti? Sono quelle persone che hanno paura si ritorni di nuovo in guerra a causa di 'quel quirk'. Pensano che tutti quelli che lo possiedono possano essere una minaccia per la società"
Quel...quirk? La curiosità di Ayako percorse ogni incentivo nel suo corpo
"Che tipo di quirk?"
"Non sei un Hero, non impicciarti." Rispose aggressivamente il biondino prima di mugolare "È già abbastanza patetico che una tipa come te possa essere una segretaria, figuriamoci se mi metto a spiegarti i particolari"

"Bakugo" lo richiamò il bicolore alzandosi, ma Ayako fu più scattante. Rizzandosi dalla sedia in pelle sbattè le mani sul tavolo, serrando gli occhi al ragazzo indispettita.

Aveva deciso di cambiare atteggiamento dopo quel suo viaggio a Dubai, ma la sua testa la stava letteralmente obbligando a redire la ribelle dalla lingua lunga che era prima
"Ma come ti permetti?!"
Il biondino la copiò alzando di più le corde vocali
"STAI TENTANDO DI DIRMI CHE DEVO TENERE LA BOCCA CHIUSA, COMPARSA?"
"Ohh" esclamò sferzantemente lei
"vedo che sei piuttosto lungimirante oltre ad essere stupido!"

I palmi del ragazzo si fecero improvvisamente fulgenti, allarmando i tre
"KACCHAN!"
"Bakugo."
"io la ammazzo questa bastarda" fiottò a denti stretti, mentre Ayako si allontanava dal bancone con nonchalance.

"Ritorno fra poco, prendo una boccata d'aria qui fuori" proseguì uscendo fuori.
Deku si riavvicinò a Shoto, sorridendogli
"Avevi detto che non avevi tempo per una relazione"
Il bicolore non smise di rimirare la porta: avrebbe voluto seguirla, ma era stato anche troppo asfissiante con lei prima
"Infatti non ne ho...ma per lei, provo sempre a trovarlo, e poi mi riduco a questo".  Bakugo si girò spazientito
"E chiudete quella cazzo di bocca voi due!"

**
Ayako si poggiò dietro il muretto del bar incrociando le braccia, inspirando ogni parte di freschezza nell'atmosfera. Il nervoso la prese alla sprovvista
"Io non adatta a fare la segretaria? Nono, la prego 'Signor Dynamight' proceda! Sentiamo i ragionevoli motivi di questa sua sensatissima risposta! Perché creo gioielli come lavoro part-time? Perché non sono ricca sfondata? Io invece vorrei chiedermi come abbia fatto un tipo così coglione a diventare il Number Three!"

"Certo, dicevo le stesse e identiche cose anche quando conobbi Shoto...ma almeno lui non tentava di uccidermi se respiravo!"
Le sue lamentele furono interrotte da un tintinnio sconosciuto avvicinarsi con insistenza, susseguito da un rumore di tacchi. Alzò lo sguardo, ritrovandosi la ragazza dalla chioma bionda a marciare verso di lei
"Catli-?!"
Boom!

Catline fu improvvisamente davanti la sua faccia e fulminandola con occhi minacciosi la spinse contro la parete. Le prese con forza il polso, aprendole il palmo della mano.
La prima volta che discussero, Catline non aveva la presa così stretta:  riusciva a sentire il profumo Chanel n.5 sui vestiti della modella e l'ansito che dichiarava quanto fosse furente.
I loro volti erano troppo vicini, tanto da respirare la stessa aria e l'ansia la colse subitaneamente

"Toglimi le mani di dosso!"
Ma la risposta che ricevette in cambio fu solo una stretta più ferrea tanto da poterle lasciare il segno. Invece, con l'altra mano, Catline si preparava a metterle in mostra un gioiello tra le dita:
"La collana per il suo anniversario?"
"Riprenditela"

"Perché dovrei?"
"Hai una bella faccia tosta per chiedermelo, Misumi."

THE PENDANTS || CEO TodorokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora