Capitolo 18

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[ stanza 24 ] 18

"Tu nascondi qualcosa Ayako, me lo sento. Io ieri ho visto una persona che guidava la tua macchina e tu eri nel sedile dei passeggeri!" Ayako stava parlando con sua fratello Tōshiro, al telefono, mentre sorseggiava una tazza di caffè durante la sua pausa di lavoro. Ma invece di rilassarsi, si ritrovò a discutere con il fratellino che tentava di farle sputare la verità sulla sua relazione con il CEO Todoroki.

"Te lo ripeto Tōshi, c'ero solo io in macchin-"
"Aspetta...prima c'era Shoto con te. Ti ha riaccompagnato lui vero!? Ti sei trovata un ragazzo, finalmente non sembrerai più una zitella!"
A quelle parole Ayako quasi si strozzò con il caffè. Avrebbe tanto voluto dire che lei e Shoto stessero insieme ma, non poteva, almeno non ora.
"Ma guarda Tōshiro Misumi, la pausa è finita devo andare a lavorare ciao!" Rispose frettolosamente disconnettendo la chiamata, mentre si dirigeva nell'ufficio del bicolore con dei documenti in mano.
Bussò alla porta, ma non ci fu nessuna risposta. Entrò lo stesso.
Ma invece di trovare l'ufficio vuoto, si ritrovò la possente figura del capo intenta ad aggiustare la cravatta nera sulla camicia bianca.
Ayako chiuse la porta dietro di se, e senza dire una parola, si avvicinò a lui. Lasciandolo confuso.
"Domani ti manderò il pagamento della collana...Altri documenti?" Domandò lui
"Esattamente" Ayako mise una mano sui fogli che poggiò delicatamente sulla scrivania "Ma non c'è bisogno di pagarmi. Insomma, tu fai a Catline una collana e poi scopri che ti tradisce, non ti lascerò sprecare soldi per lei"
"Te l'ho detto, sapevo già che mi stesse tradendo, e poi, ci hai messo tanto duro lavoro per farla. Non ti lascerò a mani vuote."
Ayako non sapeva come rispondere, così decise di cambiare argomento
"Ti vedo in difficoltà con la cravatta" disse sorridendo a quella scena così buffa: sembrava che il ragazzo ci avesse provato mille volte per fare una cravatta decente, ma senza risultati.

"Sarei più contento se mi aiutassi tu" rispose avvicinandosi a lei, bloccandola con la scrivania dietro la schiena. Forse quella vicinanza era anche troppa per aggiustare una cravatta, riusciva a sentire i loro tessuti sfiorarsi, mentre prendeva la cravatta aggiustandola lentamente.
Shoto le spostò una ciocca di capelli dietro le orecchie, senza staccarle gli occhi di dosso tutto il tempo
"Vorrei tanto avere il tempo di farti mia qui dentro, qui sopra...di nuovo"
Ayako espirò "Da te non mi aspettavo tali parole, Shoto" disse enfatizzando il suo nome
"Dico solo quello che penso, sarei capace di fare...di tutto ora"

Todoroki si avvicinò al suo volto, intento a baciarla. I suoi occhi bramavano di desiderio, come non gli aveva mai visti prima. Ayako lo lasciò avvicinarsi mentre chiudeva gli occhi, senza lasciare la presa sulla coda della cravatta, sorridendo.
Le loro labbra si sfiorarono, stavano per baciarsi, ma lei non si spinse oltre, riaprendo gli occhi e lasciando che i loro respiri si mischiassero per i pochi millimetri di distanza tra i loro volti
"Stanza 24, hai una riunione che ti aspetta, proprio ora" disse con fierezza quando vide lo sguardo bramoso di Shoto cambiare e diventare turbato. Poi lo sorpassò, avvicinandosi alla porta del grande ufficio, facendogli segno con gli occhi di uscire.

Il CEO si mise le mani in tasca, lasciando che un ghigno si formasse sulle sue labbra "Le piace provocarmi, signorina Misumi?"
Ayako si morse il labbro interno, senza smettere di fissarlo "Forse. Ma infondo non può fare tardi alla riunione"
Todoroki espirò, mentre si abbassava con la schiena per avvicinarsi al suo orecchio
"Insistere nello sfidarmi porterà solo a conseguenze, Ayako. Vedrai che ora ti passerà solo il pensiero di provarci ancora"
Ayako lo guardò a bocca aperta, quasi scioccata quando lo vide rialzare la schiena e avviarsi con lei verso la sala riunioni
"Che cosa intendeva?" "Voleva vendicarsi per una piccola provocazione?" "Impossibile! Stavano andando in una riunione in quel momento!"

"Todoroki Shoto, Misumi Ayako" disse un uomo di mezz'età alzandosi dal tavolo circondato da mille colleghi per stringere la mano ad entrambi "Vi abbiamo lasciato due posti vicini, prego sedetevi"
I due si incamminarono verso il tavolo di vetro grigio per poi sedersi. Dopo svariati minuti, un'altro uomo si alzò per presentare un suo progetto all'agenzia.
La riunione andò piuttosto liscia, le invenzioni per un edificio più strutturato per l'Hero N.2 erano piuttosto soddisfacenti. Ayako stava ascoltando attentamente ogni progetto, o almeno, fin quando non perse la concentrazione per la mano fredda di Shoto che camminò senza preavviso sotto il suo vestito rosso, salendo lentamente sulla sua coscia e scoprendola completamente, facendola sussultare. Diede un'occhiata al bicolore, che nel frattempo guardava gli altri come se nulla stesse succedendo.

Ayako gli strinse la mano per fermarlo.
Lui la guardò per un secondo e ritornò a guardare altrove, facendo scivolare le mani congelate verso la sua femminilità, muovendo così lentamente le dita su e giù da farla diventare una tortura.
I suoi respiri erano tremolanti e provò a non ansimare, stringendo una mano sulla giacca del Todoroki così forte da riuscire a infilzarne le unghie. Provava a contenersi per non dare all'occhio, ma era quasi impossibile.
Shoto le spostò le mutandine, continuando a stimolarle il clitoride troppo lentamente. Quel movimento era così dolorosamente torturante che le fece improvvisamente scappare un gemito.
Si coprì la bocca, ma i colleghi sentirono troppo presto... perfetto! ora tutti gli occhi erano puntati su di lei.

"Misumi...si sente bene?" Domandò una delle tante persone davanti a lei.
Ayako rialzò lo sguardo, e guardò frettolosamente Shoto, che nel frattempo, faceva finta di non sapere cosa le avesse fatto, senza togliere le mani da lì.
"Io...si, solo un forte mal di pancia... Sono in quel periodo del mese" mentì, e tutti sembrarono crederci quando gli vide continuare a presentare il progetto.
Shoto si avvicinò al suo orecchio, continuando a muovere le dita "Non ti ho nemmeno sfiorata e sei già così bagnata, è straziante non poter fare nulla vero? Ora dimmi, proverai di nuovo a stuzzicarmi?" Ringhia, sembrava essere più un comando, rendendola più eccitata di prima.

Ayako chiuse gli occhi, intenta a non venire. "No" ansimò a bassa voce con tono tremolante. -"Proprio quello che volevo sentire" Il bicolore ritornò a guardare il progetto, e continuò a massaggiare sempre più veloce, facendola gemere un'altra volta ad alta voce
"Che figura... di merda"

Si rigirarono tutti. "Signorina Misumi" ma questa volta fu Shoto a parlare, togliendo le mani e riabbassandole la gonna "Vedo che è per lei difficile mantenere attenzione con quel mal di pancia, la riaccompagno in ufficio. Così potrà riposare" disse alzandosi, lei fece lo stesso e lo seguì fuori la sala, fino ad arrivare all'ascensore che chiuse il bicolore prima di riavvicinarsi a lei e baciarla violentemente.
Ayako si lasciò prendere dalle cosce mentre veniva poggiata con la schiena al muro, i loro corpi si sfregavano come degli animali.
Ma quello infondo, era solo l'inizio...

THE PENDANTS || CEO TodorokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora