Capitolo 26

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[ Allora abbiamo un problema ] 26

26 luglio- Gran Sight Hotel, Dubai:
Catline si alzò di schiena dal materasso bianco su cui riposava, spostando via le lenzuola dal suo corpo nudo, coperto solo da dell'intimo. L'aria calda della stanza accarezzava ogni parte della sua pelle. Si sistemò una bretella e girò lo sguardo verso il suo ragazzo:
Nessuno dei due era stanco, nonostante si fossero desiderati proprio qualche minuto prima.

"Dovremmo iniziare a vestirci per andare al locale?"
lentamente poggiò il mento sulla spalla del bicolore seduto sul bordo del letto accanto a lei, mentre buttava nel cestino la carta del contraccettivo.
"Dipende se anche gli altri sono pronti. Dici che ci hanno sentito?"
Catline fece una smorfia, fissando la porta della loro stanza "No, non credo. Abbiamo la stanza più ampia e se non sbaglio sono tutti di sotto! Ma se ci hanno sentito, riuscirò a trovare un modo per non farglielo credere" continuò sfoggiando un occhiolino flirtante.

Il ragazzo annuì. La sua espressione non sembrava più la stessa, Catline sembrò percepirlo.
"Non capisco proprio perché hai dovuto portarla con noi."
"Per sicurezza, Catline. Quando avrò tutte le informazioni che mi servono, vedrò cosa fare"
Ci fu una breve pausa, poi Catline si alzò e posizionandosi davanti lo specchio, si sistemò il trucco
"Tu non hai intenzione di sbatterla in cella."

"Non lo so" Shoto poggiò la mano sul materasso, stringendo il lenzuolo "in realtà...mi sembra che neanche lei lo sappia."

**
"Ayako, dove vai?" La richiamò l'amica, ma quando furono davanti i due Pro Hero e la cameriera, non fece più domande.
La ragazza con il vassoio in mano si mise una mano sul cuore mentre guardava i due ragazzi, quasi impensierita
"Non sapete che paura quando ho sentito che è svenuto mentre combatteva!"
"Già, tutti abbiamo avuto la stessa reazione" si intromise Ayako rubando un drink dal piatto di legno
"Come scusa?"

Ayako indietreggiò, lasciando che il suo corpo si poggiasse su quello di Shoto volutamente, muovendo la stoffa del vestito sui pantaloni del ragazzo.
"Sa che intendo, è solo grazie a loro se possiamo sentirci al sicuro nella città e...ovviamente non solo lei si è preoccupata" le lanciò un'ultima occhiata ridacchiando sarcasticamente, prima di sorseggiare il bicchiere e avvicinarsi sempre di più ai fianchi del bicolore, da cui sentì un respiro tremolante e un punto ben preciso diventare sempre più stretto.

Delle labbra calde si avvicinarono all'elice del suo orecchio, per domandare "Cosa stai facendo?" come se il bicolore non avesse già capito le sue intenzioni.
Ayako si limitò a sorridere "Ti tengo d'occhio"
Mirai guardò il gruppo e la cameriera andare via, subito dopo, voltò lo sguardo su Bakugo stupefatta.
"Caspita sei molto più figo dal vivo...EHI!! era solo un complimento!"
Il biondo se ne andò sbuffando, mentre Mirai continuò a seguirlo.

Erano rimasti solo loro due, Shoto si abbassò di nuovo verso il suo orecchio, sussurrando maliosamente.
"Non ricordi cosa succede se mi stuzzichi?"
Ayako si morse il labbro, scuotendo leggermente la testa "Se ti dicessi di no?"
"Allora abbiamo un problema..." Il bicolore espirò e pronunciando un'ultima frase, riuscì a trasformare l'espressione tranquilla di lei in una piena di adrenalina; il respiro irregolare le colorò le guance di rosso

"...ma possiamo risolverlo se vedrò questo vestito per terra"

Inaspettatamente le prese la mano, trascinandola in un bagno nero dalle cornici dello specchio dorate. Senza farle ispezionare altro, chiuse la porta, poggiando le spalle al muro.
Quello sguardo, la stava mangiando con gli occhi.
Ayako continuò a mantenere il contatto visivo, poi si portò una mano sulla spallina del vestito, facendola scivolare via. Lo stesso fece con l'altra, prima di portare le dita fredde dietro la schiena, abbassando la zip e il vestito scivolò via. Un passo...poi un'altro...e si avvicinò a lui.
Shoto le passò una mano sui capelli, sciogliendole l'acconciatura, prima di passarle un dito sul labbro che lei automaticamente si morse, stringendo i denti nella carne. Lui non ci vide più
"Ayako"
"Si..."
"Abbassati"

Per un attimo rimase attonita, ma non se lo sarebbe fatto ripetere due volte.
Lentamente, poggiò le mani sugli addominali del ragazzo scendendo sempre più giù e ritrovandosi davanti il rigonfiamento duro del ragazzo.
Le ginocchia toccarono il pavimento lucido e le dita iniziarono a volgersi sulla cintura, poi sulla zip, che con fare insistente chiedeva di essere tolta.

Alzò lo sguardo, Shoto non avrebbe resistito ancora per molto, così abbassò i boxer ritrovandosi davanti il rialzamento ormai di pietra.
Iniziò ad accarezzarlo, poi chiuse la mano utilizzando movimenti circolari
"Cazzo" lo sentì imprecare mentre mandava la testa indietro, le sue parole furono sommerse da gemiti.
Ayako non smetteva di guardarlo e mentre muoveva la mano, aggiunse le labbra, che toccarono ogni centimetro della sua lunghezza, prima di assaporarne una parte.

Gli occhi eterocromatici del bicolore la studiarono, le alzò i capelli con una mano, stimolandola ad andare più a fondo.

Ayako si pulì il labbro, facendo una domanda che avrebbe voluto evitare
"Come sono andata?"
"Sei stata...fantastica"
Il bicolore la aiutò a rialzarsi, accarezzandole una guancia e Ayako si lasciò trasportare fra le sue braccia.

**
Shoto le aiutò a sistemarsi i capelli nello chignon basso che aveva prima, Ayako si guardò allo specchio
Caspita...era andata veramente in fiamme
Il ragazzo aprì leggermente la porta del bagno, ispezionando ogni persona all'esterno
"C'è qualcosa che non va?"
Gli domandò, il ragazzo si girò scosso
"Ayako, aspettami fuori"
"Perché mai dov-?"
"Fallo e basta"
la interruppe, lasciandola sfasata. Notando il suo sguardo, decise di ascoltarlo, uscendo dal bagno e dirigendosi fuori la casa.
Inspirando l'aria del clima, sbuffò innervosita, sedendosi sul gradino della strada "Dio! Se qualche volta si facesse comprendere non sarebbe male! Invece cambia umore ogni due secondi!"
"Sbaglio o tu sei Misumi?"

Una voce maschile sorpassò la sua e quando si abbassò per sedersi vicino a lei, riuscì a riconoscerlo
"Chioza"
Non avrebbe voluto parlare con un amante di Catline, ma tirare di nuovo quell'argomento a galla non era una buona idea; fare finta di niente è la cosa migliore.

"Che ci fai da queste parti?" Gli domandò
"Ora lavoro a contatto stretto con la polizia, perciò, nonostante tra me e Catline non ci sia un buon rapporto l'ho accompagnata qui dopo averla fatta parlare con i suoi genitori in carcere"
"Catline è qui?"
"Pensavo lo sapessi" rispose, indicando la finestra "sta parlando con Shoto proprio ora"

Ayako si girò di scatto, notando attraverso il vetro il bicolore serrare la mascella mentre trascinava la bionda -con un fiocco nero unito a due ciocche di capelli- con forza verso il bagno. No, non poteva averlo visto veramente...

"Ehi" Chioza sembrò percepire che non era una delle migliori viste, forse Catline gli aveva detto della loro relazione.
Il ragazzo si avvicinò al suo viso "Se non vuoi rimanere qui, posso darti un passaggio"

Ayako lo guardò, risoluta a non piangere.
Che quello fosse l'ex- amante di Catline non le interessava più: voleva andarsene, subito.
"Ti dico l'indirizzo del mio negozio"

THE PENDANTS || CEO TodorokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora