Capitolo 31

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[ From me ] 31

"Per favore, rispondi" incitò Ayako il suo telefono, che aspettava con impazienza una risposta alla sua chiamata.

Camminava avanti e indietro vicino l'ascensore dell'agenzia che aveva preso qualche minuto prima, mischiandosi nella folla di persone che percorrevano velocemente il corridoio. Era pomeriggio, eppure, dalle alte finestre dell'agenzia, il cielo era buio, come se fosse notte fonda.
"Pronto?"
"Mamma..." espirò sollevata, felice di finalmente sentire la voce di chi le era stata affianco fin da quando era piccola:
l'unica persona che l'aveva rialzata in tutto,
l'unica che non l'aveva mai lasciata,
e sentiva il bisogno di sentire la sua voce, almeno prima di iniziare quella giornata infernale.

"Tesoro, è successo qualcosa?"
"No, no! Volevo solo..." si fermò, guardandosi intorno "Volevo solo ringraziare te e papà per avermi aiutato con il nuovo appartamento, mi siete stati molto d'aiuto"
Avvicinò di più il telefono all'orecchio, aspettando una risposta dall'altra parte dello schermo
"È ovvio che ti avremmo aiutato, siamo i tuoi genitori d'altronde, no?"
Ayako ridacchiò "Già, direi che ha senso"
"Allora, come sta andando con il lavoro?"
"Va bene, direi. Io- volevo solo ascoltare la tua voce visto che non ti sento da un po'..."
"Ayako" mugolò la madre. Riusciva a capire benissimo che stava sorridendo, nonostante la distanza. "Hai una voce distrutta!"
Distrutta.
Quella parola non era perfetta per la sua situazione, ma si avvicinava: tutti i momenti, pensieri, azioni, tutto quello che ora la circondava le ricordava quello che era successo il giorno prima con Shoto.
"Voglio che tu te ne vada, Ayako"
D'un tratto la voleva lontana da lei,
"Devo lasciarti andare".
Eppure, quando se ne andò senza avvertirlo, era stata tempestata di email da quel suo "capo" così complicato.

"Stai sicuramente lavorando sodo, tuttavia, stai lavorando da tutta l'estate. Stai soprattutto passando su molte cose, si nota dal tono di voce" continuò la madre. Ayako si limitò ad annuire debolmente
"Ti meriti una pausa, sei giovane e in gamba, devi riprendere le forze. Quindi, anche solo per un giorno, puoi venire da me, riposarti, chiacchierare...possiamo rilassarci insieme! Che ne pensi?"
"Che è un'idea magnifica, grazie mamma"
"Non c'è bisogno di ringraziare, tesoro. Ora devi tornare a lavoro?"
"Si, ho da sistemare dei documenti per la prossima riunione"
E spero vivamente di sistemarli nell'ufficio "senza la presenza di Shoto" pensò in tono mesto

"Non voglio vederlo.
Non voglio parlargli.
Se non vuole vedermi allora farò in modo di non stargli accanto.
Ma muoio dalla voglia di sapere cosa intendesse con i livelli estremi a cui sarebbe potuto arrivare se non me ne fossi andata."

"Ti devo lasciare, ma ti richiamerò quando ho tempo. Ti voglio bene mamma...sì, ciao" Terminò poi la chiamata, dirigendosi velocemente verso l'ufficio.
Ogni passo diventava sempre più difficile, come se avesse un muro che le vietasse di continuare verso quella direzione. La sua coscienza tentava di fermarla, ma quello infondo era il suo lavoro e non poteva bloccarsi solo perché colui che la comandava in una stupida agenzia l'aveva respinta bruscamente dalla sua vita.
Non poteva.
Continuò a camminare verso la grande porta che le risedeva davanti, e solo quando riuscì ad entrare, sentì il suo cuore rallentare di battiti.
Si guardò intorno e avvicinandosi alla scrivania, si sedette su di essa, sfiorando ogni tipo di cartella che aveva davanti.
Fortunatamente lui non c'era.

"Allegato 7...allegato 7..." mugolò osservando i numeri sulle cartelle
"Non ho bisogno dell'allegato 7" una voce improvvisa si alzò dall'entrata della stanza. Ayako saltò in aria e sentì il cuore mancarle di un battito, di nuovo.

La figura del bicolore era poggiata con la schiena sulla porta, mentre le sue mani scendevano fino alle tasche dei pantaloni.
Ayako rimase muta per alcuni secondi, spiazzata come forse non lo era mai stata. D'un tratto tutto era imbarazzante
"Cosa?" Domandò a bassa voce, togliendo le dita fra i documenti
"La riunione è stata annullata, ma ne ho una questa sera alle 20:00, mi servirà l'allegato 4"
Ayako ritornò a tacere, per poi rigirarsi verso i documenti, prendendo l'allegato richiesto e scendendo dalla scrivania, completamente rossa.
"Potresti tranquillamente darmelo questa sera"
"Le consiglio di portarselo insieme ai i suoi impegni. Esco prima da lavoro"
Il bicolore si spostò dalla porta, alzando un sopracciglio
"E perché non ne sapevo nulla?"
"Ho avvisato solo la reception."
Lui si fermò, osservando attentamente tutti i suoi movimenti, il suo respiro, la tensione che le aveva procurato. Sembrava che avesse capito cosa intendeva fare.

THE PENDANTS || CEO TodorokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora