[ Shoto ] 23
Chioza tirò di nuovo dalla sigaretta, lasciando che il fumo si espandesse nell'aria grigiastra del cielo.
La nuvola bianca che uscì dalle sue labbra bastò per coprire l'intero edificio del carcere. Ma quanto tempo ci stava mettendo la biondina?"Allora... hai finito di parlare col vecchio?"
Domandò impaziente, ma ogni risposta fu cessata dalle mani di Catline, che lo colpirono violentemente al petto con fare nervoso
"Quel 'vecchio' è mio padre. Sei fortunato che non ti abbia tirato un pugno"
confutò, analizzandolo dalla testa ai piedi."Ah si? E sentiamo perché ti sei trattenuta?"
"Perché ti amo? Pff, Idiota."
Chioza sorrise e abbassò lo sguardo. Ma quel sorriso non sembrava vero, forse non lo era affatto, in breve, sembrava avere ben altre intenzioni
"Caspita sei caduta proprio in basso, Catline"
farfugliò con l'intenzione di farsi sentire, scatenando in lei una sensazione mai avuta.
"Che cosa?"
Lo interpellò bruscamente.
"Io non ho bisogno di una...relazione! Precisamente direi che ti uso come tu hai fatto con Shoto" Chioza rialzò lo sguardo
"Ma scommetto che è più umiliante venire sostituita da un Pro-Hero con una misera e mansueta ragazza del Giappone"Catline strinse i pugni, un'aria grifagna si formò sul suo volto: Non ci avrebbe mai sperato, ma anche Chioza si rivelò essere il suo nuovo nemico, e poi... quanto odiava Ayako.
"E se ora non ti dispiace. Ho un lavoro importante che mi aspetta, ma infondo la cosa non dovrebbe interessarti"
Catline si allontanò dal ragazzo, non avrebbe voluto consumare una misera parola con lui.
Accese il telefono irritata, sapeva con chi poteva sfogarsi:
"Gen...incontriamoci al bar, sì...al centro"**
Il panico l'avrebbe inghiottita, lo sapeva, anche troppo bene.
Ci serviva ardimento per continuare a camminare verso la visuale che aveva davanti, e quei passi da lamantino che stava utilizzando non erano di certo utili.E solo dopo i pensieri di Ayako divennero sempre più immensi:
'È vero, quando ami una persona il mondo si riaccende come se d'un tratto anche le più piccole cose al mondo diventassero nuove: vedi la tua vita come non l'avevi mai vista, piena di colori.
Ma quei colori poi si invertono, pensi di star perdendo quella persona, e se non la salvi in tempo...i colori si spengono'La sua riflessione fu interrotta da una voce sconosciuta, che la riportò alla realtà
"Dove crede di andare, signorina?"
Le domandò un'agente di polizia posizionandosi avanti a lei, per serrarle la strada.
Ayako abbassò le sopracciglia con fare irritato
"scusi ma io devo andare lì e anche di fretta" rispose velocemente e intenta a superarlo, ma l'uomo fu più veloce di lei, fermandola per un braccio.
"Se non è un Hero allora non può passare, ritorni a casa. Questo non è un luogo sicuro al momento"
Lei non demorse, voleva proprio sfidarla, eh?Si mise a cercare in fretta tra le tasche dei pantaloni la carta di lavoro, porgendola al poliziotto
"E invece posso passare! Io lavoro affianco agli Hero, lo legga con i suoi stessi occhi!"
Il poliziotto poggiò la vista sul cartellino e dopo alcuni secondi, schioccò la lingua nervoso.
"Lei è solo una segretaria. Non glielo ripeterò di nuovo, ritorni a casa" calcando le ultime parole con tono minaccioso.
Ayako rialzò lo sguardo verso l'uomo. Si morse la lingua, e serrando gli occhi come se fosse una sfida, espirò un'ultima volta prendendo i documenti e voltando le spalle, andandosene lentamente.L'uomo incrociò le braccia fiero per il suo comportamento "Hm, funziona sempre... HEY!- FERMATI" urlò all'improvviso guardando la ragazza prendere la rincorsa e sorpassarlo di nuovo. Il poliziotto roteò gli occhi sconfitto, prima di mettersi una mano sulla tasca della divisa, oramai stufo.
"Tch, Non mi pagano abbastanza per questo"Ayako corse velocemente verso gli eroi, guardandosi intorno.
"Ci sono Deku e Dynamight, parlano con dei giornalisti..."
c'era qualche piccola fiamma sul suolo e pezzi di vetro rotti intorno a lei.
Doveva essere stato un brutto scontro.
Solo dopo i suoi occhi incrociarono una figura conosciuta, seduta su un muretto lontano
"Shoto..."ll bicolore riposava con le mani sulle tempie ed un espressione stanca.
Ayako si avvicinò, ignorando qualsiasi altro rumore nelle vicinanze.
Solo quando gli fu davanti lui sembrò notarla. Shoto tolse le mani e lei riuscì ad esaminare ogni parte del suo viso:
labbro sanguinante, una ferita sul sopracciglio, nocche rosse e la divisa strappata sulla spalla del lato sinistro.Non voleva fargli domande, lo guardò solo alzarsi verso di lei; rivelando i diversi centimetri di differenza fra di loro, dove Ayako fu costretta ad alzare lo sguardo.
E guardando meglio il bicolore, la sua espressione non sembrò più stanca, ma atterrita, forse anche più di quanto lei lo fosse.
La fronte e i palmi delle mani si unirono rapidamente contro il petto scolpito di Shoto.
Ha la schiena sudata e il respiro affannato, ma ciò non lo impedisce a stringerla più forte a se, come per quietarla. Tutta la tensione che lei aveva addosso si sciolse velocemente.
Lui sta bene. Sono insieme. Lui sta bene.Gli occhi tranquilli del bicolore la inghiottirono. Una mano le sfiorò la morbida guancia, togliendole una lacrima con il pollice.
Deku si avvicinò a loro, seguito da Dynamight
"Shoto- Ayako?..." si fermò il verde di scatto confuso, ma l'espressione di Shoto lo incitò a continuare
"I proprietari del bar qui vicino ci hanno chiesto di venire a riposare da loro. Vi aspettiamo lì?"
Entrambi annuirono, e ritornano qualche secondo dopo ad essere di nuovo soli.Tirò su con il naso e si asciugò la faccia, mandando i capelli dal verso opposto
"Si nota così tanto che ho pianto?" Chiese incrociando gli occhi con il bicolore un'altra volta.
"Mmm" Lui si chinò, studiandole il viso. Un'espressione seria si fece strada sul viso
"Affatto"Ma quando il Todoroki guardò altrove, cambiò completamente di umore, e lo stesso fece anche lei.
"Ehhhm?" Il ragazzo davanti a loro nicchiò non capendo, con la busta del braccialetto nella mano
"Matt, grazie del passaggio, non preoccuparti per il braccialetto" rispose subito Ayako, sentendo le mani del bicolore lasciarla completamente mentre fissava acutamente Matt.
"Le hai dato un passaggio?" Chiese Shoto mettendosi le mani in tasca, avvicinandosi a lui
"Per portarla da te." Matt calcò con tono fermo l'ultima parola
"Non mi sembrava giusto rimanere nel negozio per farmi dare un braccialetto e vederla correre via a piedi per venire fin qui"
Ayako guardò Shoto, i suoi occhi si incollarono ai suoi, sentiva il cuore batterle forte. Quello sguardo voleva dire qualcosa, ed Ayako sembrò indovinare: notò la sua mascella contrarsi e il pomo d'Adamo fare su e giù"È arrabbiato? Oppure geloso?"
Matt scrollò le spalle, pronto a cambiare strada
"Beh, Mirai mi aspetta. Non voglio perdere altro tempo"
Shoto lo richiamò con fermezza "Matt."con quel tono che usava spesso in agenzia.
"Perché invece non ti unisci a noi e chiacchieriamo un po'?"
Ayako espirò nervosamente, girandosi di spalle
"O Dio..."
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THE PENDANTS || CEO Todoroki
FanfictionAyako Misumi ha ventitré anni, un ragazzo di nome Matt e una vita tranquilla. Ma viene improvvisamente sconvolta quando il famoso CEO miliardario, nonché il Number Two Shoto Todoroki, entra nella sua bijoux in cerca di una collana per il suo annive...