Capitolo 35

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[ Un'altra volta ] 35

"Devi dire solo di sì! Nient'altro!"
"Mina io-"
"Ti prego!"
Ayako guardò conturbata la ragazza.
Tutti la osservarono, cercando invani nei suoi occhi una risposta.

Non potè far altro che sospirare, pronta ad affermare una semplice frase:
"E va bene"
L'amica strillò di eccitazione, facendo girare tutto il vasto locale.
"Ahhh!! Perfetto, quando diremo a Catline della sua nuova sorpresa ne sarà entusiasta!"
"Tu dici?"
"Certo che sì! Ayako, i tuoi gioielli sono strabilianti, non capisco perché non vengano ancora esposti in una mostra"
Una piccola risata fece vibrare le sue corde vocali, ma lei non poté far altro che allarmarsi...

Con Catline non girava nulla sul piatto giusto.

Sua madre era a poco più di dieci metri di distanza quando finalmente uscì dalla vasta fila del bancone.
La osservò parlare con quelli che sembravano essere suoi amici e quando Ayako spostò lo sguardo si fermò di colpo, sbigottita nel vederla con occhi ridenti. Si avvicinò e le passò fra le mani il drink, accarezzandole la spalla dolcemente.
"Li conosci?"
"Sì, sono miei amici. Non li vedevo da una vita"
"E lui..." indicò la madre con iridi piene di curiosità verso l'entrata "E lui è il ProHero per cui lavori...Shoto?" i suoi occhi brillarono.
E quasi le mancò un colpo quando la vide ispezionare delle iridi rosse e un'ammasso di capelli biondi spettinati   all'interno del gruppo.
"Che? Cosa- cosa?...No!"

Come aveva potuto scambiare Shoto per Bakugou?!

"Non è lui? Eppure è carino"
"Oh santo cielo, mamma-"
"Che c'è? Ho detto solo che è carino."
"No, no se se avessi lavorato per lui credo che la mia vita sarebbe diventata una maratona per scappare dalla sua poca pazienza!"
Come se per Shoto, d'altronde, fosse diverso...

E improvvisamente ci fu la cosa peggiore, Bakugou si girò con aria furente, come se avesse ascoltato ogni singola frase.
Pensandoci sopra, non era poi tanto tardi per scappare.

Una tenera risata scappò fra le labbra della madre,
"E allora...quando hai intenzione di presentarmi il tuo ragazzo?", ma le parole che spandé dopo furono come lame su un petto.
"È..." Ayako si bloccò, osservandola con occhi tremanti "lui..."
"Ayako"
La mano che prima le accarezzava la spalla, ora si era poggiata con delicatezza sulla guancia. Sapeva che quando faceva così non era solo un'altro di dolcezza, ma anche una delle sue tanti e vere morali.
"Ricordati"
"Mai seguire il cuore, solo la testa" Ripetè Ayako. Le sembrò ritornare a quelle loro conversazioni di anni fa.

"Perché il cuore è troppo innocente per questa terra. Tutto gira intorno all'intelligenza

E da lì Ayako si rese conto di cosa stava passando. Aveva solo ascoltato il cuore, agganciato, allontanato, cercato di risistemare i pezzi al loro posto.
Ma con lui, con quegli occhi enigmatici che tormentavano ogni sua giornata, era impossibile seguire la testa.

"Lasciati andare e divertiti con i tuoi amici. Possiamo continuare la nostra giornata quando vuoi, ci stai?"
"Sì" annuì
Osservò la madre uscire dall'ingresso, mentre con mano leggera la sventolava per salutarla.
"Oh Dio..." sussurrò, osservando la figura del biondino palesemente stressata. L'imbarazzo le colpì lo stomaco.
Aveva improvvisamente bisogno di acqua.

Si avvicinò con passo milite verso il bancone, ma una persona fu più veloce e la sorpassò.
"Strano rincontrarci, Ayako"
La voce maschile dinanzi a lei le rimbombò nelle orecchie.
Quella voce aveva un qualcosa di particolare, quasi conosciuta. E quando si girò capì che non si sbagliava.
"Chioza" deglutì esterrefatta.

THE PENDANTS || CEO TodorokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora