Capitolo 22

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[ Time ] 22
Sottofondo: Hanging on- Ellie Goulding
(Da ascoltare quando troverete '🎧')

"Matt?"
"Davvero. Complimenti. Avevi già tutto progettato,vero?"
Ayako sentì la saliva seccarsi, non riuscì a deglutire: sapeva che qualcosa non quadrava.
"Di cosa stai parlando?"
Il ragazzo serrò la mascella avvicinandosi lentamente, spostandole una ciocca dei capelli dietro le orecchie.
Lei non poteva muoversi, non riusciva...e non poteva
"Di te e il tuo ricchissimo cliente. Shoto Todoroki... proprio il Number Two Pro-Hero! Non sono io che ti ho tradito per primo, sei stata tu"
"N-no, Matt, credimi. È successo tutto alla fine, la nostra storia era già finita"

**
"Ayako?" Matt la richiamò una seconda volta, sventolandole una mano davanti gli occhi. "Ci sei?" Le domandò ancora, facendola scattare d'improvviso.
Era davanti il bancone, o meglio, a due metri di distanza dalle loro figure, il che spiazzò Ayako di mille domande

Aspetta...
Aveva veramente sognato quel tipo di conversazione con Matt?

Si portò una mano sul setto nasale, chiudendo con insistenza gli occhi ed inspirò profondamente. non poteva credere di aver realmente pensato a Matt e alla loro vecchia relazione, cosa le era passato in testa?!
Improvvisamente pensò a Shoto.
Chissà come avrebbe reagito in quel momento.

"Si, si, sto bene. Ero soprappensiero"
"Già. L'ho percepito subito.
Sono qui solo per un braccialetto d'argento... sai, per il compleanno di-"
"Di tua cugina" lo interruppe velocemente.
Ogni anno, Matt regalava alla sua amatissima cugina un braccialetto d'argento solo per risparmiare soldi, ma se lei doveva essere onesta, pensava che lo facesse solo perché le nuove esperienze erano troppo faticose per lui.
Povera ragazza, un regalo diverso non sarebbe stato male!
Ayako accennò un sorriso
"Come potrei scordarmi di quei poveri braccialetti che le hai regalato" continuò sistemandosi i capelli. Una mano tiepida le sfiorò l'orecchio, Matt le toccò gli orecchini.

Ayako sentì l'impulso di respingerlo, ma tutto quello che poteva fare al momento era fissarlo sconcertata
"Gli orecchini che ti ho regalato...gli indossi ancora."
Il corpo reagì lentamente, seguendo le mani ragazzo, le dita non fecero a meno di toccare il lobo dell'orecchio.

"Solo perché mi piacciono, sono solo orecchini. E tra noi è finita, Matt"
Quella reazione così impulsiva non passò all'occhio inosservata, scatenando nel ragazzo una risata quasi giudicatoria
"Non ho intenzione di fare nulla. Sto con Mirai, e sì, la nostra storia è finita, Ayako. Ma la nostra amicizia no, non l'avevi detto tu?"
Ayako si fermò colpita, lasciando che il ragazzo riposasse le sue mani nelle tasche, per poi pensare:

"Matt è un bel ragazzo, non posso biasimare questa cosa. Se avesse voluto un'altra chance? Credo che non gliel'avrei impedita, su questo non transigo."

E poi, quel suo atteggiamento così sicuro di sé era anche troppo simile a quello di Shoto: o almeno, allo Shoto che aveva conosciuto tempo prima:
Dispotico,freddo.

( 🎧 )
"A te. Era l'ultimo braccialetto rimasto"
"L'ultimo, hm? Oggi è il mio giorno fortunato"
Lei non rispose, perché avrebbe dovuto infondo? Sperava solo che la conversazione sarebbe dovuta finire lì.
Prima di impacchettare il gioiello, porse la mano verso la radio accendendola, sperando che Matt sarebbe uscito il prima possibile per lasciarla in pace.
Il ragazzo alzò un sopracciglio, aspettando che le corde vocali della ragazza riprendessero a vibrare e farle uscire qualche misera parola
"Quindi? Quanto ti devo?"
Ma le parole furono sorpassate da una voce femminile proveniente dalla radio
"...e i villain stanno attaccando il centro del Giappone, gli Hero sono intervenuti all'attacco ma sembra che le loro forze non siano sufficienti."
Ayako si girò verso la radio, senza emettere nemmeno un respiro
"Guardate! Deku, Dynamight e Shoto hanno appena fermato cinque dei robot! Aspetta...cosa?" La giornalista si fermò e un suo collega le sussurrò all'orecchio
"Il famoso Pro-Hero Shoto sembra aver perso i sensi durante la battaglia! La situazione sembra degenerare. Cosa dici? No, impossibile...Shoto non potrebbe essere...morto."
Rimase in piedi, stordita. Bastò un solo secondo e sentì l'anima uscirle dal corpo. Il cuore incominciò ad accelerare sempre di più. Un nodo alla gola si strinse dentro di lei, sempre di più, era terrorizzata. Doveva correre da lui.

"Si prega a tutti i telespettatori di rimanere nelle proprie case-"
"Ayako! Ma dove vai?"
L'instinto di correre fuori il negozio la colpì violentemente, non poteva starsene con le mani in mano!
"Non hai sentito la radio? Dove credi di andare?" Domandò Matt scosso, seguendola fuori l'uscita
"Non mi interessa della radio io devo andare lì!"
"E i soldi?!"
"Fanculo i soldi!"
Esclamò tutto d'un fiato continuando a correre via, sorpassando Matt come una saetta. Sentiva che non c'era tempo da perdere, doveva vedere se Shoto stesse veramente bene, doveva stare bene.

E mentre correva con tutte le sue forze, uno strappo al piede la colpì in pieno, facendola cadere sul cemento della strada e perse la molletta fra i capelli.
"Cazzo, il naso!"
Ma quella sua lamentela fu fermata dal rumore di una moto vicino a lei. Alzò lo sguardo, era di nuovo Matt.
"Come pensi di arrivare in tempo se corri a piedi?"

Ayako si rialzò in fretta, scrutandolo dall'alto in basso
"Lo hai detto tu: correndo."
Ma Matt non si arrese, porgendole un casco con il palmo della mano
"Sali, non c'è tempo"
"Vado da sola ti ho detto!"
"Vuoi andare dagli Hero si o no?"
Quella domanda la spiazzò all'improvviso: è vero non sarebbe mai riuscita ad arrivare in tempo, era palese.
Prese il casco, fissandolo con attenzione.
"E va bene"
Indugiò un'ultima volta, ma se non si sarebbe data una mossa avrebbe potuto perdere per sempre Shoto, non aveva altra scelta.
Salì sulla moto, infilzando il sedile con le unghie e sfrecciarono più veloci della luce verso il centro del Giappone.

**
Quando arrivarono, Ayako scese di fretta dalla moto, buttando il casco a terra. Notò che Matt non la seguì, per lei fu un sollievo.
Il vento le scompigliò i capelli: sentiva le ciglia bagnarsi e gli occhi pruderle fastidiosamente,
non le importava.
Fermò i suoi passi e sgranò gli occhi in preda al panico, le sue labbra si staccarono con stupore: macchine sottosopra, grattacieli senza vetri, polizia e robot con i fili spezzati a terra.
Fermandosi a guardare la visuale davanti a lei emise con un filo di voce:
"È tutto distrutto"

THE PENDANTS || CEO TodorokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora