Capitolo 13

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[ 𝘪𝘯 𝘵𝘪𝘭𝘵  ] 13

Ayako diede un'occhiata all'orario: erano le 10:00 del mattino. Era rimasta tutta la notta a creare i ciondoli e, secondo lei, erano usciti perfetti, ogni cosa racchiudeva un piccolo ricordo della vita di Catline.
Si guardò intorno, il letto pieno di buste dello shopping del giorno prima. Poi guardò il taccuino, aveva intervistato tutti, mancava solo Gen (che avrebbe dovuto intervistare di sera) ; aveva invece intervistato Bakugo il giorno prima ma...beh... le cose non erano andate come si aspettava lei:
"Allora Bakugo Katsuki, tutti mi hanno detto di quanto Catline sia fantastica e gentile ma ho anche bisogno dei suoi difetti e tu mi sembri la persona più adatta a cui chiederlo" lo stuzzicò lei
"Tch... mi sta sul cazzo"
Ayako sorrise come se avesse vinto una battaglia, finalmente qualcuno le avrebbe detto i difetti della ragazza "Credo che io e te un giorno diventeremo grandi amici!"
Gli occhi color rubino del ragazzo la squadrarono
"Mi stai sul cazzo anche tu quindi prendi quel cazzo di taccuino e chiudi la bocca, COMPARSA" urlò lui a denti stretti creando delle piccole esplosioni sui palmi della mano
Ayako deglutì quasi terrorizzata
"Chiaro, ho afferrato il concetto"

Qualche ora dopo uscì dalla stanza.
E proprio quando stava per scendere dalle scale, notò Catline parlare con un ragazzo, Ayako non ricordava di averlo mai visto.
"Misumi!" Esclamò spaventata Catline quando la guardò stare lì ferma come una statua
"O-oh ehm giorno! Mi sono appena svegliata e volevo... prendere un po' d'acqua" rispose lei scendendo frettolosamente dalle scale e avvicinandosi ai due.

Il ragazzo allungò una mano, doveva ammettere che era attraente: era molto più alto di lei, aveva i capelli neri, un corpo ben allenato e il respiro affannato, sembrava che avesse appena finito di correre a causa dei capelli spettinati e le scarpe da ginnastica
"Piacere, sono Chioza, un vecchio amico di Catline. Sono qui per l'asta di domani sera"
"Ayako Misumi" rispose stringendo la mano "l'asta?"
Catline la guardò "È qui per vedere a quanto verrà aggiudicato il suo lotto. Perché non vieni con noi domani? Ormai fai parte del gruppo" disse lei sorridendo. Ayako si limitò solo a dire sì con il capo.
"Beh ora se non vi dispiace ho altri impegni, a domani allora" Chioza le salutò ed uscì dall'hotel.
Passarono momenti di silenzio, poi Catline prese una busta con un vestito dentro "tesoro, puoi portarla in camera mia perfavore?" Disse tono supplichevole
"Certo!"

La porta automatica della stanza si aprì e Ayako si affrettò a poggiare la busta con cura vicino il letto di Catline. Stava per andarsene ma si fermò notando la figura di Todoroki intenta ad osservarla
"Todoroki! scusa Catline mi aveva detto di portarle il vestito e-"
"Quando eri entrata nel mio ufficio...quante lettere hai letto?" Le parole sconcertarono entrambi.
"Nemmeno una, ho solo... visto il mittente"
"Bene, voglio crederti"
Voleva andarsene, ma la curiosità la invase di nuovo "Cosa c'è dentro quelle lettere di così importante?"
"La mia vita, ti basta?" Rispose lui con tono forzato, era irritato, di nuovo, ma questa volta lo sembrava di più
"No...voglio sapere di più" Continuò lei, avvicinandosi di un passo
"Invece di pensare a delle lettere, pensa alla tua rottura con Matt" ribbattè lui con tono indifferente. "Hm...ho voglia di soba"
"Soba? Mi prendi in giro!?" Ayako lo fissò con disprezzo, risoluta a non piangere. Matt era l'unica cosa che non avrebbe voluto sentire nominare. Shoto rifece l'arrogante con lei, di nuovo, e lei stava arrivando al limite

Non gli staccò gli occhi di dosso quando uscì dalla stanza.
"Cavolo" pronunciò Shoto, seguendola fino all'ascensore che lei aveva deciso di utilizzare per allontanarsi il prima possibile, lasciando che le porte si chiudessero.
"Misumi, mi dispiace. È che- le parole hanno reagito da sole, davvero" la voce era diretta, e gli occhi studiarono il viso di Ayako, affamato si risposte.
"Perchè mi hai scelto come segretaria se non riesci a sopportarmi" Erano faccia a faccia, ricoperti dalle pareti fredde dell'ascensore. Ci fu un'altra lunga pausa dove nessuno osò respirare. L'aria sembrava infiammabile.
Ayako trovò il coraggio di muoversi e oltrepassarlo ma Shoto le prese il braccio costringendola a guardarlo negli occhi.

Le labbra di lui sfiorarono le sue. Riusciva a sentire il calore di esse. Il suo respiro fece crescere in lei nuove emozioni, desideri che non aveva mai provato e per poco non si abbandonò, ma non si sarebbero baciati. Non potè evitarlo, i suoi muscoli le proibirono di avvicinarsi o allontanarsi più di così.

Ma sapeva che non poteva durare, si era lasciata andare per troppo. Riaprì gli occhi, era come allontanarsi da un fuoco ardente. Cercò di ragionare, ma la sua mente era andata ormai in tilt
"No..." disse cercando con gli occhi le porte aperte dell'ascensore
"Ayako" la supplicò, lasciando la presa.
Lei scosse il capo "Devo andare." e lo oltrepassò, lasciando che l'ascensore si chiudesse, allontanandoli.

E proprio quando ritornò in camera, notò che le sorprese dovevano ancora finire: Gen era seduta sul letto, con una sigaretta in mano
"Ma guarda, ti stavo proprio cercando! Sai, mi hai stupita l'ultima sera che ci siamo incontrate. Ho fatto un leggero anticipo" disse Gen con un sorriso civettuolo.
"Ciao, Gen" rispose lei ancora stordita, sedendosi sul tavolo della scrivania con il taccuino in mano
"Beh come mai così scioccata di vedermi? Hai una cotta per me o qualcosa?" Ridacchiò lei, Ayako roteò gli occhi. Doveva ammetterlo, la odiava "oppure è per il mio nuovo tatuaggio, carino vero?" Continuò alzando il polpaccio, dove era disegnata una Cannabis dalle punte con la testa di serpente.

"Beh come va il lavoro con te e Mr. Apatico?" Perchè quella domanda così improvvisa?
"Va alla grande direi. Io... faccio quello che posso" mentì.
Gen la guardò intensamente, continuando a sorridere "È un tipo dalle mille sorprese" disse con tono malizioso e stuzzicante.
Ayako non riusciva più a reggere tutta quella tensione, trattene il respiro. Prima l'ascensore, ora Gen... riusciva a sentire la testa pronta ad ingrandirsi per poi scoppiare
"Parlami...solo di te e Catline"
"Come dici tu, santarellina."

THE PENDANTS || CEO TodorokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora