32

1.1K 101 24
                                    

<Nam devo chiederti una cosa...> iniziò Taehyung, si era girato a malapena per lamciare uno sguardo a Namjoon.

<Dimmi.> disse avvicinandosi e poggiandogli una mano sulla spalla.

<Quanto possono percepire le telecamere lì presenti?> chiese.

<Quelle poco e niente, ma se hanno il supporto delle nostre attrezzature possono arrivare a mostrare movimenti ambigui o concentrazioni di energia fuori dal normale.> rispose, arrivando all'idea che pendeva dalle labbra del ragazzo.

<Puoi farlo?> Nam sorrise e annuì.

<Certo, ora capisco perché sei speciale.> gli arruffò dolcemente i capelli e si diresse subito verso la sua postazione, tutto sotto gli occhi brucianti di Jungkook, che si reggeva con le spalle su una colonna e le braccia incrociate.

<Tsk. Speciale.> scimmiottò a voce bassa.

Poco dopo si ritrovarono tutti ad osservare i movimenti di Namjoon, aspettando un qualche risultato. Diciamo che la loro presenza là dietro stava ponendo un bel po' di pressione sulle sue spalle, ma niente che non poteva reggere. Jungkook sembrava il più spazientato là dentro. I suoi occhi si spostavano solamente per lanciare occhiataccie a Taehyung di lì ogni tanto, sguardi che venivano completamente ignorati. Odiava quella situazione, ne era completamente estraneo, voleva terminasse il prima possibile. Non voleva dare troppo nell'occhio, ma aveva un bisogno opprimente di parlargli e chiarire ogni presupposto sui suoi atteggiamenti.
Ma come? Dopo una decina di minuti, Coulson si occupò di mettere ogni ricercatore a fare qualcosa per velocizzare i lavori. Vicino a Namjoon era rimasto solamente Taehyung che si era poggiato con i gomiti sulla scrivania, illuminato dalla luce potente dello schermo. Namjoon stava finendo di regolare le ultime impostazioni per la rilevazione di movimenti sconosciuti. Jungkook decise che quello sarebbe stato il momento in cui avrebbe parlato con il moro, lo avrebbe fatto anche forzandolo se fosse stato necessario. E mi sa che sarebbe successo proprio così. Era preparato alla sia resistenza e in qualche modo sarebbe riuscito a convincerlo...o a trascinarlo di peso.
Si avvicinò a lui, chiamando il suo nome. Non rispose, era occupato a complimentare Namjoon. Il corvino si innervosì, lo richiamò di nuovo, e stavolta gli rivolse uno sguardo.

<Si, Jung?> il suo indispettimento era palese da come aveva sfruttato il suo cognome per rivolgersi a lui. Odiava quando cambiavano così intenzionalmente il modo di comportarsi. Soprattutto quando lo faceva lui.

<Devo parlarti.> dichiarò, sguardo freddo irremovibile puntato sulle iridi dell'altro. Il moro sorrise debolmente.

<Siamo nel bel mezzo di una ricerca, non so se sia appropriato parlare di cose private, non credi?> perfino Namjoon percepì la spessa pressione tra i due da quello scambio di parole. Non avrebbe mai pensato che Taehyung potesse rispondergli così, soprattutto non a Jungkook.

<È importante, ci metterò cinque minuti.> per quanto Taehyung voleva mostrarsi impegnato e non disponibile, sapeva che se avesse insistito ulteriormente, Jungkook avrebbe probabilmente mollato, e onestamente non gli andava. In fondo era comunque un sottone, no?

<Che siano cinque, allora.> Taehyung lo seguì fuori dalla stanza, pochi se n'erano accorti della loro uscita, visto che erano impegnati a fare il proprio lavoro. Per Jungkook, Taehyung era troppo lento, quindi si apprestò ad afferrarlo per un polso e quasi trascinarlo. Taehyung ritrasse il polso.

<Non mi ricordo di averti dato il permesso di toccarmi.> dichiarò. Il più grande sospirò, portando le dita a stringere il ponte del naso.

<Va bene, allora muoviti.> Taehyung decise di non ribattere ulteriormente. La curiosità di cosa avrebbe potuto dirgli lo stava mangiando vivo. Finirono nella palestra, Jungkook chiuse la porta dietro di loro, per evitare che qualcuno lo interrompesse proprio in quel momento. Taehyung si accomodò su una panchina incrociando le gambe e aspettando che il corvino prendesse parola, ma stava subendo evidenti difficoltà ad iniziare il suo discorso. 

<Cosa mi devi dire?> tentò di incitarlo il più giovane, alzando gli occhi per incontrare quelli del più alto. Il suo sguardo sviò momentaneamente sul suo pugno stretto, stava faticando sul serio. Un po' doveva ammettere che gli dispiaceva, vederlo in quelle condizioni. 

<Io... cioè... Volevo chiederti... ehm... perché hai cambiato modo di fare nei miei confronti?> domandò. Taehyung lo guardò con la bocca aperta. Quelle parole erano veramente uscite dalle labbra di Jeon Jungkook? Possibile? Jeon Jungkook era preoccupato dal rapporto stretto con una persona? Il moro aveva così tanti pensieri che gli frullavano in testa che aveva difficoltà a rispondere. L'altro, notando il tempo che ci stava mettendo per parlare, si sentì preso in giro. Ma non voleva andarsene. Voleva la sua risposta. 

<Ti è così tanto difficile rispondermi?> domandò quasi spazientito. Taehyung corrucciò le sopracciglia. 

<Posso almeno avere il mio tempo per pensare?>

<Ci stai mettendo troppo.>

<Hai il diritto di dirmi che ci sto mettendo troppo?>

<Si.>

<Ma sentilo! Ma pensi che esisti solo tu in questo mondo?> Tae si alzò dalla panchina.

<Ti ho fatto solo una domanda.>

<Si e pretendi una risposta come se dettassi tu le leggi del mondo! Ma pensi veramente che tutto giri intorno a te? Nessuno si azzarda a toccare argomenti che potrebbero esserti delicati, ma tu te ne freghi altamente dei punti deboli altrui!>

<Io li sfrutto i punti deboli altrui!>

<Vuoi dire che fai un uso di parole a sproposito essendone consapevole?>

<No, non era quello che intendevo! Volevo dire che li conosco e sono attento a non calpestarli!>

<A quanto pare hai una concezione sbagliata delle tue abilità a riconoscerli! Dovresti anche imparare a chiedere scus-> quello che successe dopo è quasi definibile utopico. Che cosa era successo esattamente? Si erano ribaltati i personaggi?

Jungkook aveva afferrato il viso del moro tra le mani, senza farlo finire di parlare, e aveva premuto le labbra sulle sue in un movimento quasi violento. Era semplicemente una pressione labbra su labbra, Taehyung ci mise almeno 3 secondi a capire cosa stesse succedendo, ma appena se ne rese conto, non potè fare a meno che contraccambiare. Perfino le sue sopracciglia si erano rilassate e le sue palpebre erano chiuse. Jungkook ne approfittò per portare una mano sul collo dell'altro e l'altra sul suo fianco, avvicinandolo maggiormente al suo corpo. Stavolta aprì le labbra e sfiorò con la lingua quelle del moro, aspettando che anche il più giovane lo seguisse. Subito dopo si ritrovarono l'uno nella bocca dell'altro, con Taehyung che stentava a tenere il passo con il corvino. Era senza fiato. Si separarono. Una dichiarazione flebile venne udita dalle orecchie del ragazzo. 

<Scusa.>

Aggiornamento piombato quasi dal nulla e derivante dai miei stessi sensi di colpa quando ho letto un commento recente che dichiarava questa storia una zona comfort; in definitiva, durante un'ora di sostituzione ho iniziato a raccogliere piccole idee e ad assemblarle grossolanamente. Scusate l'attesta ogni volta.

Agents Of S.H.I.E.L.D. KOOKV [ITA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora