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Jungkook fece qualcosa di inaspettato, per Taehyung. Posò le sue mani sui fianchi dell'altro, arrestando i suoi movimenti. Mentre il moro aveva un sorrisino soddisfatto, Taehyung non capiva.

<Alzati da sopra di me, Taehyung.>lo disse in modo così sfacciato che Taehyung ne rimase perplesso, quasi se ne vergognò di essere stato rifiutato in modo così rude, non seppe  come controbattere, le parole gli si erano fermate in gola. Rimase paralizzato a guardare il vuoto per qualche secondo.

<Che c'è Kim? Sorpreso? Bene. Ora alzati.>il suo tono era parecchio severo. Taehyung, anche se con titubanza si alzò dal bacino dell'altro.

<Ecco, ora direi di iniziare l'addestramento.> disse alzandosi anche lui come se non fosse successo assolutamente niente.

<Non mi va.>disse Taehyung mettendo il broncio e voltandosi di spalle al moro. Gli aveva dato fastidio, la sua reazione, e lo aveva fortemente imbarazzato.

<Che c'è mocciosetto? Sei offeso perché non ti voglio nello stesso modo in cui mi vuoi tu?> Jungkook rise.

<Stronzo.>sussurrò a denti stretti.

<Puoi insultarmi in tutti i modi, non cambia la situazione.>Jungkook portò la sedia al suo posto originale..

<Forza, ora muoviti, non ho tempo da perdere.>continuò poi, ma Taehyung non si mosse di un centimetro. Voleva far capire al maggiore quanto fosse arrabbiato.

<Vedi che sei un bambino? Tsk, non capisco come puoi solo pensare a certe cose.> stavolta, a questo commento, Taehyung scelse di ribattere.

<Questo non significa niente! Tu non mi conosci!>

<Può anche darsi, ma sei tu che ti stai facendo conoscere in questo modo Kim.> le parole di Jungkook erano terribilmente giuste e lui si sentiva improvvisamente cosí stupido. Taehyung si voltò verso di lui con estrema lentezza, quasi come se avesse paura di vederlo.

<Tu mi vedi come uno stupido bambino, vero?>

<Credo di aver già detto che non ho tempo da perdere Taehyung, e ho un sacco di cose da insegnarti, perciò ti prego di collaborare. Non ho intenzione di discutere ancora, le relazioni, nel mondo delle spie non sono ammesse. E ora forza seguimi.> Taehyung stavolta lo ascoltò e lo seguì nella stanza dove prima aveva conosciuto Jimin, Seokjin e Jennie.

<Bene, siediti pure.>si accomodarono ad uno dei tanti tavolini, Jungkook iniziò una spiegazione generale sullo S.H.I.E.L.D., dicendo di che cosa si occupa, quando é stato creato, da chi, cosa significando diverse cose, come è strutturato eccetera. Stranamente Taehyung non fiatò per tutta quella veloce spiegazione.

<Hai capito?>Taehyung annuì distrattamente. Non aveva sentito un gran ché era occupato nell'osservare le labbra di Jungkook che si muovevano ad ogni parola pronunciata. Jungkook se ne accorse, ma onestamente non gli andava di sentirgli ripetere inutilmente ciò che aveva detto.

<Detto questo Kim, io ti preparerò nell'allenamento fisico. Voglio che tu ogni mattina alle sei mi incontri in questa stanza, magari con abiti comodi. Ah... Sappi che un sinonimo di comodo non è succinto.> pronunciò con freddezza, lasciando Taehyung interdetto.

<Che c'è, pensi che se io mi vesta in modo provocante non riusciresti a trattenerti?Non è un problema per me.> ed ecco che ritornava all'attacco come se niente fosse. Jungkook tirò un sospiro profondo.

<Vieni, ti mostro la tua cuccetta.I tuoi effetti personali sono già là, di questo non ti devi preoccupare. >Jungkook si alzò dalla poltrona rivestita in pelle bianca, facendosi seguire da Taehyung. Arrivarono dove erano le varie cuccette, ognuno aveva la propria.

Agents Of S.H.I.E.L.D. KOOKV [ITA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora