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Rimase un minuto e mezzo ad osservare il muro.

Abbiamo l'intento di avvertire l'utilizzatore di questo cervello, che un surriscaldamento di questa portata potrebbe arrecare danni al sistema. Grazie per la comprensione.

Taehyung rilasciò il respiro che aveva trattenuto per troppo tempo, sarebbe soffocato di lì a poco.

Okay Taehyung, rilassati, raffreddati, calmati, non allarmarti, respira profondamente. Non è successo niente, okay? È stato un bacino d'incoraggiamento tutto qui.
Ora non devo fare altro che aspettare la sua richiesta di fidanzamen-

<Gli agenti incaricati della missione A3248, si rechino immediatamente alla stanza di controllo.> Taehyung buttò giù l'ansia. Respirò profondamente e si lasciò tutto alle spalle. Ogni passo che compiva, era un passo verso la sua carriera d'agente(o quasi, visto che non era classificato nemmeno come un livello 1).

Taehyung si ritrovò in un batter d'occhio all'ingresso della villa. Era agitato come non mai, sentiva il cuore palpitargli al massimo.

Okay Taehyung, butta fuori l'aria e mostrati sicuro.

Un sorriso si stanziò sul suo viso, o meglio chiamarlo sorriso nomade, visto che poco dopo sparì alla vista della due guardie di sicurezza che si trovavano poco più avanti. Erano un uomo e una donna, che rispettivamente controllavano la gente del proprio sesso.
Taehyung sgranò gli occhi.

Che cazzo faccio ora? Dio proteggimi.

<Signore, può venire avanti.>il cuore di Taehyung si fermò per un momento. I palmi delle sue mani erano sudati, lo sguardo incredule e le guance terribilmente rosse. Per un secondo aveva considerato di fuggire, ma si rese conto di quanto fosse sbagliato subito dopo. Non poteva far aspettare l'uomo un secondo di più, o l'avrebbe sospettato più del dovuto. Avanzò fino a raggiungerlo.

<Posi zaini o borse qui sopra.>

Ma per caso era in aeroporto?

Taehyung posò lo zainetto dietro le spalle senza indugi. La pistola che aveva legata all'interno coscia non poteva essere rilevata da nessun apparecchio elettronico, ma non ci sarebbe voluto niente ad individuarla con il contatto fisico.

<Ora alzi le braccia, ho il compito di controllarla.>Taehyung eseguí lentamente, la sua mente era in moto in cerca di un piano attuabile che avrebbe evitato di farlo scoprire i primi 5 minuti. L'uomo iniziò tastando lentamente prima il braccio sinistro e poi quello destro. Inseguito poggiò le mani sul busto, scendendo fino alla vita. Fu in quel momento che Taehyung ebbe il suo colpo di genio (se si può denominare così).  Afferrò le mani della guardia portandole poco sopra il suo fondschiena.

<Che ne dici di toccarmi proprio qui invece ...- sussurrò al suo orecchio con tono lascivo. Chi stava intorno non rivolse loro nemmeno uno sguardo. Taehyung sperava che quel trucco avrebbe funzionato. -...Se vuoi anche più in basso...> continuò, guardando l'uomo dritto negli occhi e aspettando una sua reazione.

Ti prego lasciami in pace, non posso perdere la faccia alla mia prima missione! Jungkook mi scuoierebbe vivo!

L'uomo sembrò abbastanza confuso, ma in pochissimi secondi si riprese come se niente fosse, un pò titubante. Tolse subito le mani dalla schiena di Taehyung, stendendole dritte sui fianchi.

<La prego di non commettere certi gesti. Prenda la sua roba e vada avanti.> l'uomo aveva le guance rosse. Taehyung gli rivolse una smorfia infastidita (parte della recitazione) e afferrò il suo zainetto.

<Tsk...>si lamentò, assicurandosi che la guardia lo avesse sentito.

Ma allora c'è qualcuno che salvaguarda la mia inutile vita.

Arrivato alla piazza piena d'invitati si sentì un pò fuori luogo. Cosa avrebbe potuto fare? Si avviò al tavolo degli snack a mangiucchiare qualcosa,mentre con lo sguardo cercava Ian Quinn, (ex partner del Dr. Franklin Hall, assistito dello S.H.I.E.L.D) ora titolare della Quinn Worldwide. Aveva visto qualche sua intervista, non era niente di speciale. Giusto un fesso con troppi soldi da maneggiare, quella villa esagerata ne era la dimostrazione.

<Ma signori, avete sentito parlare della nuova tipologia di vino sul mercato? Dicono che sia una vera prelibatezza che-> Taehyung stava quasi per alzare gli occhi al cielo. Perfino le conversazioni che intratteneva alle elementari erano più interessanti di quelle.

Ma questi parlano tutto il giorno di vino, soldi e politoca? Menomale che non sono ricco o mi sarei seppellito con le mie stesse mani. Ma quello è un parrucchino? Poteva avere un pò più di misericordia nei suoi confronti per sceglierlo... Nonnetto, fattelo dire, hai dei gusti un pò di me-

<Mi scusi.> i giudizi di Taehyung vennero interrotti come se niente fosse. Finí di masticare velocemente il gamberetto che aveva appena infilato in bocca e si voltò. Davanti a sé, aveva proprio Ian Quinn.

Dio santo.

<Oddio, Signor Quinn. È un piacere incontrarla, non mi aspettavo un incontro con lei.> disse con un sorriso stampato in volto.

<Mi chiami Ian, Taehyung.> Tae finse di essere stupito.

<Come conosce il mio nome, Ian?> domandò.

<Era un giornalista fino a poco tempo fa, esatto? O quasi, aveva un canale youtube se non sbaglio. Non potrei dimenticare un bel volto, e proprio per questo motivo, non posso commettere passi falsi nel ricordare di non averla invitata a questa festa. Mi sembra un pò agitato, c'è qualcosa che non va?>


Ho aggiornato prima del previsto, ahhahahaa. Salve.

Ian Quinn

Ian Quinn

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Agents Of S.H.I.E.L.D. KOOKV [ITA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora